

È il dato peggiore dal 2009, comunica l’Istat: il rapporto deficit/Pil del primo trimestre del 2012 è salito all’8 per cento, cresciuto di un punto percentuale rispetto al corrispondente trimestre del 2011. A pesare sull’indebitamento pubblico, che nonostante le manovre del governo continua a crescere, «l’aumento della spesa per interessi dovuto alla salita nel corso del 2011 dei rendimenti sui titoli di Stato» e «il calo delle entrate causato dall’andamento negativo dell’economia», spiega l’Istat.
Nel primo trimestre 2012 le uscite totali dalle casse dello Stato sono aumentate, in termini tendenziali, dell’1,3 per cento. Le uscite correnti sono cresciute del 2,6 per cento, con interessi passivi che sono aumentati del 16 per cento. Le entrate totali sono diminuite, in termini tendenziali, dell’1 per cento, quelle correnti dello 0,2 per cento. Il saldo primario (l’indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo e pari a 11.471 milioni di euro. L’incidenza sul Pil è stata del – 3,0 per cento. Il saldo corrente (il risparmio) è stato pari a – 21.952 milioni di euro, a fronte dei -17.120 milioni di euro nel corrispondente trimestre dell’anno precedente, con un’incidenza sul Pil del – 5,8 per cento.
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