“Gli oscurantisti”. Che cosa c’è su Tempi di marzo

Di Redazione
04 Marzo 2024
Il tragico e antiscientifico esperimento di massa sui “bambini trans“, l’Europa con la guerra alle porte, la grande intervista a Finkielkraut. Guida ai contenuti del nuovo numero del mensile
La copertina del numero di marzo 2024 di Tempi, dedicata ai danni delle cure con farmaci per “bambini trans”

La copertina del numero di marzo 2024 di Tempi, dedicata ai danni delle cure con farmaci per “bambini trans”

Dall’Inghilterra all’America passando per Svezia, Finlandia, Australia, in tutto il mondo cosiddetto “avanzato” medici, centri di ricerca, interi sistemi sanitari, insospettabili giornali (compreso il New York Times) e perfino gli stessi attivisti Lgbtq+ chiedono di mettere fine all’agghiacciante «esperimento di massa» a base di farmaci bloccanti ormonali in corso da anni sui “bambini trans”. La carrellata di dietrofront e denunce di «danni incalcolabili» messa assieme da Caterina Giojelli nel numero di Tempi di marzo 2024 è impressionante. Di qui la scelta di titolare “Gli oscurantisti” la copertina del mensile. Come altro definire, infatti, coloro che, a fronte di questo clamoroso ripensamento, qui in Italia continuano a reclamizzare la triptorelina come farmaco “salva vita” e invocano sempre più indottrinamento gender a scuola?

Europa chi sei?

Nel nuovo numero di Tempi (già disponibile per gli abbonati nello sfogliatore digitale) prosegue la nostra serie di dossier sui temi più decisivi delle prossime elezioni europee inaugurata nel numero di febbraio, “Europa chi sei?”. In questa seconda puntata Mario Mauro, già ministro della Difesa italiano e vicepresidente del Parlamento europeo, spiega in un’ampia intervista a Leone Grotti come è chiamata a cambiare l’Unione davanti ai futuri equilibri di un mondo dove la guerra – lo sottolinea anche Emanuele Boffi nell’editoriale – non è più un lontano ricordo di epoche sepolte, ma è di nuovo alle porte.

Cambiare l’Europa significa anche scegliere un “modello” da adottare: se ne occupa Lorenzo Castellani passando in rassegna le tre principali visioni istituzionali (confederazione, federazione, super Stato) che si sono finora affrontate senza riuscire a prevalere una sull’altra. Resta in area euro Alberto Mingardi con il suo commento contro la pessima idea di confiscare i miliardi dei russi bloccati dalle sanzioni nelle banche occidentali e di usarli per finanziare gli aiuti militari all’Ucraina. Secondo il direttore dell’Istituto Bruno Leoni, sarebbe una sciagura per la nostra moneta unica. E per tutte le valute occidentali coinvolte.

Stellantis, la comicità in tempi “woke”, Finkielkraut

Nel numero di marzo 2024, Tempi entra poi in casa Stellantis, con Alan Patarga che ricostruisce il rinnegamento da parte di Tavares e degli Elkann della rivoluzione avviata da Sergio Marchionne e il conseguente ritorno al film già visto della Fiat che pretende dallo Stato incentivi e sussidi per non chiudere gli stabilimenti italiani.

C’è spazio anche per lo spettacolo nel nuovo numero del mensile Tempi. Piero Vietti si domanda se sia ancora possibile fare comicità nell’era dei social network invasi da minoranze pronte a offendersi per qualunque minima parola “fuori posto”: ha rivolto l’interrogativo a specialisti della materia come Edoardo Ferrario, Maurizio Milani, Saverio Raimondo, Raffaele Alberto Ventura, e ne è nata una conversazione di cui prendere nota.

Rodolfo Casadei invece ha intervistato il grande Alain Finkielkraut e si è fatto regalare per Tempi alcune delle “perle” che il filosofo dell’Académie française ha raccolto nel suo nuovo libro. Si tratta di una selezione di citazioni di maestri del pensiero che «sviscerano la mia comprensione della vita e del mondo». A tutto campo: dall’esperienza dell’amore al senso della morte, fino alla crisi della nostra civiltà.

L’inutilità dell’università

Totalmente controcorrente inoltre il “nocciolo della questione” firmato nel nuovo numero di Tempi da Roberto Volpi. Lo statistico si spinge infatti, numeri alla mano, a contestare radicalmente l’utilità dell’università italiana tout court, per via di un sistema universalistico mal concepito che sta erodendo il valore della laurea e costringe sempre più giovani a cercar fortuna all’estero o a studiare fino a trent’anni. Dunque rinviando l’ingresso nell’età adulta con grave danno per tutta la società.

Le nostre firme e l’abbonamento con Carta del docente

Tutto questo e molto altro ancora nel numero del mensile di marzo 2024, dove non mancano ovviamente le idee dei nostri formidabili rubrichisti. Giancarlo Cesana scrive dell’unità dei cristiani come fatto eccezionale (in tutti i sensi); monsignor Massimo Camisasca racconta da par suo la vita di un grandissimo come Clemente Rebora; Lorenzo Malagola riflette sulla sua recente missione da parlamentare in Israele; Fabrice Hadjadj di fa rivivere l’ultima battaglia – la più drammatica – di sant’Agostino. E non sono da meno Marina Corradi, Berlicche, Pier Paolo Bellini, Simone Fortunato, Renato Farina, Fabio Cavallari, Guido Clericetti.

In attesa che la rivista arrivi nelle loro case, gli abbonati possono già sfogliarla in formato digitale nell’area riservata del sito. I non abbonati, invece, farebbero bene ad abbonarsi subito. A maggior ragione adesso che ci si può abbonare a Tempi anche con Carta del docente.

 

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