Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Interni

Gela, raffineria a rischio. Monsignor Pennisi: «Se l’Eni chiudesse, resterebbe solo il deserto»

Intervista all'ex arcivescovo di Piazza Armerina (oggi a Monreale) che ha mandato un messaggio di solidarietà agli operai in sciopero: «Positive le rassicurazioni dell'ad Descalzi. Chiediamo investimenti non solo per il profitto»

Chiara Rizzo
30/07/2014 - 3:20
Interni
CondividiTwittaChattaInvia

Lunedì 28 luglio un lungo corteo di persone (4 mila secondo la Questura, 20 mila per i sindacati) ha attraversato le vie di Gela per chiedere all’Eni di non chiudere lo stabilimento del petrolchimico che impiega mille persone e altre 300 nell’indotto. Lo scorso 15 marzo un incendio lungo le tubazioni della cosiddetta isola 7 ha comportato il fermo temporaneo dell’impianto: all’inizio di luglio i sindacati hanno dato l’allarme sull’intenzione di Eni di congelare investimenti per 700 milioni di euro, che porterebbero alla chiusura della raffineria. È dopo questa notizia che è stata decisa la manifestazione di lunedì nella città siciliana, mentre ieri lo sciopero si è esteso ai 30 mila dipendenti di tutti gli stabilimenti Eni in Italia, con un presidio a Roma davanti a Montecitorio (foto a destra e sotto).

Al corteo del 28 luglio a Gela hanno partecipato non solo la leader della Cgil, Susanna Camusso, il sindaco Angelo Fasulo e il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta (che all’Eni di Gela ha lavorato per molti anni), ma – fatto più unico che raro – anche l’attuale vescovo della diocesi di Piazza Armerina, Rosario Gisana. Un messaggio di solidarietà ai lavoratori è giunto inoltre dal precedente vescovo, monsignor Michele Pennisi (oggi arcivescovo di Monreale): «Sono vicino con la preghiera alle preoccupazioni dei lavoratori e delle loro famiglie per la paventata chiusura dell’Eni di Gela e auspico una positiva soluzione del grave problema», ha scritto Pennisi, che a tempi.it ha accettato di spiegare le ragioni di questo suo gesto di vicinanza.

Monsignor Pennisi, perché ha deciso di manifestare la sua solidarietà ai lavoratori in sciopero?
Sono stato per 11 anni vescovo di Piazza Armerina e pertanto anche di Gela, e sono stato molto interessato alle migliaia di lavoratori dello stabilimento. Avevo un ottimo rapporto con i sindacati e più volte ho lavorato con i sindacati per trovare una mediazione.

LEGGI ANCHE:

Giorgia Meloni Cgil

Né applausi né fischi. Doppia vittoria della Meloni al congresso Cgil

18 Marzo 2023
Elaborazione grafica del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina

«Io, traghettatore, dico sì al ponte sullo Stretto di Messina»

8 Marzo 2023

Quindi non è la prima volta che si prospetta la chiusura dello stabilimento? E oggi cosa succede?
Qualche anno fa la magistratura dispose la chiusura di parte dello stabilimento, e si scatenò una forte protesta dei lavoratori. Io stesso in prima persona ho trattato con i sindacati per ricomporre la situazione e ci siamo riusciti. Ogni anno, a Natale e Pasqua, ho celebrato sempre la Messa allo stabilimento Eni, una realtà molto importante per il tessuto sociale ed economico della città, e ho sempre mantenuto un ottimo rapporto con i dipendenti. Qualche giorno fa mi hanno scritto alcuni sindacalisti e mi hanno raccontato quello che accade, del fatto che sarebbero stati bloccati degli investimenti e del loro timore che l’Eni chiuda. Noi come Chiesa abbiamo a cuore la dignità del lavoro, che garantisce non solo il pane quotidiano, ma appunto – fattore non secondario – anche la dignità della persona. In questi anni nella diocesi abbiamo sempre collaborato anche con la dirigenza dell’Eni perché si ponesse al centro l’investimento sul capitale umano.

E l’azienda lo ha fatto?
Eni da tempo ha avviato anche a Gela investimenti interessanti nella ricerca e per la produzione, anche nel rispetto dell’ambiente (un esempio è il progetto “Microalghe”, avviato nel 2010, con la realizzazione di un impianto pilota, ndr). Quando lo stabilimento Eni venne inaugurato, don Luigi Sturzo in polemica con Enrico Mattei parlò di una “cattedrale nel deserto”, in senso negativo. Oggi invece mi verrebbe da dire che se Eni chiudesse, a Gela rimarrebbe solo il deserto. All’epoca di Sturzo la polemica nasceva dal fatto che mancavano totalmente infrastrutture. Adesso invece ci sono, negli anni intorno allo stabilimento sono stati costruiti porti e autostrade e l’Eni negli ultimi anni ha cercato di lavorare anche dal punto di vista ambientale per migliorare la condizione dello stabilimento. In passato Eni da Gela ha tratto dei profitti. Certamente ora ne trae di meno, ma non può pensare di chiudere, dopo aver tratto profitto da questo stabilimento per così tanti anni.

L’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi lo scorso 19 luglio però ha assicurato: «Non abbiamo intenzione di andarcene né vogliamo toccare l’occupazione a Gela». Ha aggiunto anzi che c’è l’intenzione di investire «2,1 miliardi in diversi progetti, tra i quali la trasformazione in raffineria verde per riconvertire il personale». Poi ha spiegato che «dal 2009  in questo reparto abbiamo investito 2,9 miliardi ma in Italia abbiamo avuto perdite per 5,9 miliardi: bisogna trovare un’altra strada e sono fiducioso che si troverà», e questo avverrà, ha garantito, senza chiedere al governo accesso agli ammortizzatori sociali né contributi. Perché allora questo sciopero? Non è che i sindacati stanno strumentalizzando la paura di una chiusura, senza motivo?
Ero informato anche negli anni passati del bilancio dello stabilimento, e confermo, per quello che so, che è vero quello che dice Descalzi e che c’è stato un passivo, tanto che le catene di lavorazione sono state ridotte da tre a una. Ma l’Eni in questi anni ha promesso delle ristrutturazione e delle migliorie: c’erano progetti di sviluppo, ma la notizia che hanno ricevuto in questi giorni i sindacati è stata una doccia fredda, perché hanno saputo che tali progetti sarebbero bloccati mentre, allo stesso tempo, Eni ha annunciato l’intenzione di investire 50 miliardi in sei anni in Mozambico. Non penso a una strumentalizzazione dei sindacati: ciò che piuttosto vedo è molta preoccupazione, c’è una forte paura nei sindacati e tra le persone. È molto positiva l’affermazione di Descalzi sull’intenzione di non chiudere e di investire: mi piacciono queste sue parole, ma ci vogliono i fatti, e credo che con la manifestazione di lunedì semplicemente si chieda questo, di passare ai fatti. È chiaro che un’industria debba avere i propri profitti, ma è anche vero che c’è una storia tra lo stabilimento Eni e Gela, e che l’Eni è un’azienda di grandi dimensioni a partecipazione statale. Perciò a mio avviso dovrebbe esserci un maggiore intervento anche della politica in questa vicenda. Bisogna pensare alla produttività ma allo stesso tempo anche alla comunità di lavoratori. Non sono un economista e non tocca a me indicare la via pratica della soluzione, o le strategie da perseguire, però sono convinto che si possano fare nuovi investimenti e permettere allo stabilimento, ad esempio anche attraverso il filone del biofuel, di continuare ad operare a Gela.

Tags: cgilClaudio Descalzienienrico matteiGelamichele pennisipresidioRosario CrocettascioperosiciliaSusanna Camussovescovo
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Giorgia Meloni Cgil

Né applausi né fischi. Doppia vittoria della Meloni al congresso Cgil

18 Marzo 2023
Elaborazione grafica del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina

«Io, traghettatore, dico sì al ponte sullo Stretto di Messina»

8 Marzo 2023
Maurizio Landini segretario generale Cgil (Ansa)

Lavorare 4 giorni? «Attenzione a non fare la fine dei pesci di “Alla ricerca di Nemo”»

3 Marzo 2023
Elly Schlein e Stefano Bonaccini

«Se il Pd si diventerà un movimento alla M5s, non avrà un futuro facile»

26 Febbraio 2023
Rendering del ponte sullo Stretto di Messina

Uno Stretto largo largo

18 Febbraio 2023

Scuola. Valditara ha ragione, «i sindacati ripassino cosa succede nei “paesi civili”»

28 Gennaio 2023
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Pier Paolo Pasolini

Perché i ciellini sono così affascinati dai “corsari” Pasolini e Testori

Peppino Zola
28 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Alla Francia nella tempesta mancava solo un maxi scandalo finanziario
    Lodovico Festa
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Lo stupro e la contrattualizzazione del rapporto sessuale
    Rodolfo Casadei
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Arringa cristiana e popolare per il «diritto dei turchi a restare turchi»
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»
    Emanuele Boffi
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Cura: quale integrazione tra territorio e domicilio?

22 Marzo 2023
Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Via Traù, 2 – 20159 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Via Traù, 2 – 20159 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist