«Fondamentalisti! Omofobi!» (omofobi?). La sinistra torinese contro il convegno “L’inizio della vita”

Di Redazione
23 Gennaio 2014
Radicali, Sel, "Repubblica" e pure un professore di Storia protestano contro un convegno organizzato in Università da Federvita.

luci-e-ombreDomani, venerdì 24 gennaio, presso l’Università degli Studi di Torino, presso l’aula A. Bocci del Dipartimento di Scienze Chirurgiche in Via Ventimiglia 3, si terrà (o si dovrebbe tenere) il convegno “L’inizio della vita, luci ed ombre”, aperto agli studenti e a tutti gli operatori della sanità. L’iniziativa è organizzata da Federvita Piemonte e patrocinata dalla Regione. Agli operatori che parteciperanno al convegno saranno riconosciuti cinque crediti formativi come corso di aggiornamento.

Il convegno, però, ha infastidito il primario di ginecologia del Sant’Anna, professor Silvio Viale, i collettivi femministi, Sel e, chissà perché, anche il professor Bruno Maida, docente di storia contemporanea all’Università di Torino e membro dell’Istituto per la storia della resistenza (oltre che collaboratore del Fatto Quotidiano). Chiamata a raccolta la sinistra torinese (coordinamenti di ricercatori e studenti, antagonisti, Repubblica), questi soggetti sono riusciti a scatenare un bel vespaio e a tutt’oggi sembrano determinati a impedire “democraticamente” lo svolgimento del convegno regolarmente autorizzato da istituzioni universitarie, cittadine e regionali.

Silvio Viale, medico particolarmente appassionato alla battaglia abortista e fervido sostenitore dell’eutanasia, professore e primario del reparto ginecologico al Sant’Anna di Torino, è molto arrabbiato con la direzione femminile e, per altro, pro-aborto del Dipartimento Universitario e della Scuola di Specializzazione di ginecologia del Sant’Anna: «La Direzione Sanitaria dell’Ospedale aveva rifiutato la sala, che è stata poi concessa dall’Università. Stupisce che le responsabili del Dipartimento Universitario e della Scuola di Specializzazione di ginecologia del Sant’Anna che sono due donne (penso che siano le uniche professoresse ordinarie di ginecologia in Italia), ed entrambe non obiettrici, abbiano concesso la sala». Viale prosegue sottolineando che «si tratta ovviamente di una provocazione contro l’Ospedale della Ru486, che ha condotto la battaglia e che fa 3500 interruzioni volontarie della gravidanza ogni anno, dei quali un terzo con la Ru486» .

Analoghe valutazioni e un pressante invito a “fare qualcosa” sono state espresse e fatte circolare presso i ricercatori di storia contemporanea (ma che c’entra la storia con la ginecologia?) dal professor Bruno Maida, dal cui dipartimento è stata rilanciata una nota di sconosciuti “Medici senza Bandiere” secondo la quale «lo svolgersi dell’evento fa erroneamente intendere che nella nostra facoltà si spingano studenti e personale sanitario ad essere obiettori di coscienza, andando così a minare la laicità dell’insegnamento. Il contesto attuale piemontese – prosegue la nota – è oltretutto fortemente in difficoltà da questo punto di vista: al momento si stima che gli obiettori siano il 65% dei medici ginecologici della Regione».

A dar manforte agli organizzatori del tentativo di impedire “democraticamente” lo svolgimento del convegno di domani è infine intervenuto anche il quotidiano La Repubblica, che nella sua edizione torinese di ieri, 23 gennaio, scrive: «È diventato un caso il convegno in programma venerdì mattina in via Ventimiglia del dipartimento scienze chirurgiche che ha per titolo “L’inizio della vita, luci e ombre” organizzato da Federvita Piemonte, la federazione regionale dei Movimenti per la vita e dei centri di aiuto alla vita di Piemonte e Valle d’Aosta. Contesta l’associazione Altereva che annuncia una mobilitazione di protesta che sta crescendo su facebook e sottolinea la concessione di patrocinio della Regione: “si tratta di un movimento fondamentalista cristiano dichiaratamente anti-abortista e omofobo”. Anche Monica Cerutti di Sel lancia l’allarme: “È il caso di chiedersi perché si siano trovati fondi pubblici per finanziare un’iniziativa come questa”. L’Associazione Casa delle donne interpella il rettore Gianmaria Ajani chiedendo all’Università di non concedere spazi per scopi come questi».

Naturalmente ci mancava l’accusa di omofobia per organizzare, “democraticamente”, il boicottaggio di un convegno organizzato da liberi cittadini, libere associazioni e libere istituzioni democratiche. Il convegno è comunque confermato per la giornata di domani, a Torino, anche se le previsioni meteo dicono che domani si avranno nubi sparse sulla città.

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34 commenti

  1. VivalItalia

    Com’e andata a Torino? ???

  2. Picchus

    Riassumendo, gruppi di para-nazisti si agitano perché qualcuno non è d’accordo nell’ammazzare bambini. Ma questi non li avevamo sconfitti 70 anni fa e processati a Norimberga?

  3. Rita

    Per tutti i giovani e le giovani che si stanno rendendo conto di non far parte della maggioranza. Nonostante certa gente retrograda e imbottita di vecchi pregiudizi e cattiveria (qui abbondano) le cose stanno cambiando. Forza e coraggio! http://www.lecosecambiano.org/

    1. VivalItalia

      Rita i appeli de sto stile me ricordano quelli che 50 anni fa annunciavano il sol dell’avvenire.

      Ma a scriverli su internette rischi de passa per n’adescatrice..!

      Salutoni dai giovvvani!

  4. Franco C.

    @Luca

    Sono semplice pure io e cmq fai tanto il saputo, ma tanto tutto il tuo corpo, aldilà di “dove lo metti”, ragione come “maschio e femmina” compreso lo sfruttamento di uno o due emisferi.
    Essere maschio o femmina non é una cosa che decidi con la psiche.
    La scienza che avete dalla vostra parte é dovuta solo alla sistematica prese di posizione in stile mafioso, di punti cardine. Cioè, prima le lobby LGBT piazzano uomini nei punti cardine, tipo ordine degli psicologi, dal quale cacciano via tutti quelli che non la pensano come loro, e poi vi vantate di avere la scienza dalla vostra parte.
    Poi anche davanti all’evidenza, uno che era gay e diventa etero e dice “sono cambiato e finalmente felice” allora non era gay.
    Uno che chiede di essere curato perchè vuole cambiare deve rimanere per forza come dite voi perchè gli sottraete il diritto di mettere in equilibrio il suo corpo con una sessualità compatibile.
    Puoi metterla come ti pare ma tanto col tuo corpo imiterai e sarete sempre imitazione di un rapporto etero che é la norma, come l’evidenza di un qualunque atto, anche omosessuale, insegna.

    1. luca

      punto primo quello sopra è un troll, ma in effetti siete semplici.
      no guarda la scienza è dovuta ai fatti, io di scienza ne faccio e ti assicuro che l’unica cosa che si interessa sono i fatti.
      vedi le persone semplici come te vedono la mano di una coscienza superiore tipo lobby gay” per spiegare semplici evoluzioni naturali di grandi sistemi. nessuna lobby gay, i gay sono semplicemente tanti e non avendo una famiglia si sono spesso occupati a tempo pieno di arte, cultura e scienza per tutta la vita. non siamo più intelligenti o più sensibili di voi (de che), ma se voi non ci fate fare una famiglia abbiamo più tempo da dedicare a noi stesse e al conseguimento dei nostri obbiettivi. per questo tante posizioni autorevoli e di comando sono occupate da gay.
      io sono contrario alle cure, perché:
      1) una non malattia non si dovrebbe curare
      2) dati alla mano sono più i casi di suicidio che i casi di conversione
      3) spesso le cure sono imposte e non volontarie, vedi i minorenni
      4) i vostri ex gay li ritrovi puntualmente in qualche luogo triste e squallido a cercare sesso a buon mercato mentre la moglie ignara sta a casa… no grz

      1. Giannino Stoppani

        Senza entrare nel merito delle tue asserzioni (non sono un saprofito) ti faccio solo presente che per un cristiano è tutt’altro che offensivo essere definito “semplice”.

  5. Giannino Stoppani

    Nei giorni scorsi, qui a Firenze, si è svolto un convegno sulla oramai famigerata legge Scalfarotto.
    L’evento si è tenuto nel famoso “salone dei cinquecento” di Palazzo Vecchio e ad esso hanno preso parte, in veste di relatori, diverse personalità del mondo della politica e della società civile (come si suol dire).
    Era stato invitato anche lo stesso Scalfarotto che non è intervenuto, (evitando anche di avvertire della sua assenza!) e il portavoce di Gaynet Toscana, Andrea Miluzzo che ha dichiarato: “ero stato invitato, ma non intervengo perché non voglio legittimarli”.
    Mentre in piazza San Firenze si svolgeva una manifestazione silenziosa delle Sentinelle in piedi, in piazza della Repubblica si sono radunate le associazioni lgbt le quali non hanno semplicemente manifestato il proprio legittimo dissenso, ma hanno esplicitamente polemizzato con l’amministrazione comunale (Renzi) per aver concesso spazi a coloro che osano esprimere idee cosiddette “omofobe”.
    Insomma secondo loro, a quelli che essi considerano “omofobi”, si dovrebbero negare gli elementari diritti costituzionali.

  6. Diana

    Ho 25 anni. Faccio molta fatica a immaginarmi un futuro in un mondo che inneggia alla morte tutto il giorno, tutti i giorni. Ma non c’è proprio più nessuno che ama la vita e che pensa che valga la pena essere vissuta? Leggo: «lo svolgersi dell’evento fa erroneamente intendere che nella nostra facoltà si spingano studenti e personale sanitario ad essere obiettori di coscienza, andando così a minare la laicità dell’insegnamento. Il contesto attuale piemontese – prosegue la nota – è oltretutto fortemente in difficoltà da questo punto di vista: al momento si stima che gli obiettori siano il 65% dei medici ginecologici della Regione». E quindi?

    1. Luigi Amicone

      Quindi Tempi, che è vita, inneggia alla vita, tutto il giorno, tutti i giorni. Come sente, desidera e meno male che c’è, Diana. Molte grazie. LA

  7. Gabriele

    Adesso è omofobo anche un convegno contro l’aborto? Va a finire che considereranno omofoba persino una famiglia che passeggia, con ‘ragionamenti’ tipo: “come osa quel marito andare in giro insieme ad una donna e non con un altro uomo? E come si permette quella donna di essere moglie di un uomo e non di un altra donna? Questa è una provocazione omofoba!”

    1. luca

      sempre le vostre sciocche provocazioni, cmq si, dovreste poter fare il vostro convegno, come noi facciamo i nostri gay pride… poi se qualcuno è contrario magari partecipa e si fa un idea del vostro punto di vista…

      1. beppe

        luca, vorrei vedere se qualcuno , con la stessa prepotenza e con il supporto della stampa ( repubblica non è avvenire) criticasse il gay pride. già ora vengono impediti i dibattiti su questi temi.. e non c’è ancora la famigerata legge LEPROTTO. ti lascio immaginare cosa accadrà dopo.

        1. luca

          Beppe nel 2000 il permesso al gay pride arrivò solo 15 giorni prima della manifestazione pur essendo stato chiesto con 2 anni di anticipo, capisci che per organizzare un world gay pride 15 giorni non bastano, un sacco di adesioni furono cancellate perché non si sapeva se il gay pride ci sarebbe stato…

          in merito al gay pride voi scrivete di tutto e di più

    2. AndreaB

      Sembrerebbe una esagerazione, ma ora sembra davvero che alcune persone identifichino come omofobo chiunque non sia d’accordo con le persone che esercitano l’omosessualita’.

      1. Paolo

        L’omosessualità non si “esercita” come non si “esercita” l’eterosessualità o la bisessualità, essendo orientamenti affettivi e sessuali. Studi meglio il significato dei verbi.

        1. Antonio

          molti “esercitano” eccome

          1. gipo

            grande!!!!!!!!!!!

    1. luca

      sono proprio queste stupidaggini a farvi perdere di credibilità, se ad ogni proposta di riconoscimento delle coppie gay voi gridate “attaccano le famiglie” passate per invasati totali

  8. Tommaso

    è urgente una legge contro la normale-fobia.

    1. domenico b.

      sono d’accordo con te, Tommaso. tu invochi una legge contro la normale-fobia, e lo dici un po’ come una battuta…si sta in effetti diffondendo rapidissimamente un modo di pensare secondo il quale le persone si possono autodeterminare, possono cioè decidere se essere maschi o femmine o …, possono ammazzare il figlio che portano in grembo, possono uccidere un anziano o un malato, possono avere rapporti sessuali con un bambino. E se guardiamo ai danni e alle sofferenze causate da leggi come quella per l’aborto e il divorzio, possiamo purtroppo immaginare come saranno l’Italia e l’Europa fra trent’anni… e purtroppo ci saranno i nostri figli. E’ vero, stiamo diventando minoranza, ma forse tante persone che sembra che stiano zitte ancora non si rendono conto di quello che accade, e penso che continuare a parlarne, come sta facendo TEMPI, sia importante

    2. nelia

      A questo punto se l’uomo ha perso il senno, non sarebbe il caso di pregare Dio che “faccia qualcosa”???!!! E’ l’unica speranza che ci resta per sopravvivere a questa demenza generale!

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