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Federico Barbarossa si è iscritto a Miss Italia. Lo ha fatto per «provocare» e per «scherzare», dopo che la patron del concorso Patrizia Mirigliani ha ricordato che in base al regolamento le donne transgender non sono ammesse, perché nati uomini. Ma ha fatto bene. Essendo nato donna, il transessuale barese iscritto all'associazione Mixed Lgbtqia ne ha tutto il diritto. È improbabile che vinca, ovviamente, visto che il suo aspetto fisico non rispecchia esattamente i canoni richiesti dal concorso, ma la sua provocazione aiuta a ricordare un punto fondamentale che anni di martellamento mediatico sull'ideologia gender hanno fatto dimenticare: «Cambiare sesso è impossibile».
È il sesso, non il genere, che fa la differenza
A ricordarlo in un libro appena uscito in Francia per i tipi di Plon, È il sesso che fa la differenza, è Claudine Junien, professoressa emerita di genetica medica e membro dell'Accademia nazionale di medicina francese. I Gender Studies, spiega in un'approfondit...
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