Fecondazione. Consulta dichiara illegittimo il divieto di diagnosi pre-impianto. «Si ammette l’eugenetica»

Di Benedetta Frigerio
15 Maggio 2015
Il genetista Coviello: «Le malattie esisteranno sempre, ma siamo su un piano inclinato dove, con il consenso del governo, i giudici ci illudono del contrario»

fecondazione-shutterstock_129449231La Corte Costituzionale ha accolto l’ennesimo dubbio di costituzionalità della legge 40 sollevato dal tribunale di Roma nel 2014, contro il divieto alla diagnosi pre-impianto degli embrioni prodotti in laboratorio tramite la fecondazione artificiale e a favore dell’accesso alla tecnica anche delle coppie non sterili. «Così l’eugenetica diventa una scelta palese e a priori per produrre bambini, selezionarli e scartarli nel caso siano malati». Così Domenico Coviello, direttore di genetica umana degli ospedali Galliera di Genova e copresidente di Scienza e Vita, spiega come in dieci anni «la tecnica della fecondazione abbia mutato i fini e la mentalità italiana, producendo le innumerevoli sentenze che hanno smantellato la legge».

Dottor Coviello, la Consulta ha deciso di accogliere il ricorso del tribunale di Roma aprendo alla possibilità di produrre embrioni per poi scartali. Non è come dire che l’eugenetica è legale?
Faccio una premessa: ci troviamo su un piano inclinato e già in partenza scivoloso. La legge 40 fu ideata per permettere la creazione della vita in laboratorio, rendendola disponibile alle coppie sterili che volevano avere un figlio. Avendo però la possibilità di avere un embrione fra le mani, è un attimo pensare di poterlo manipolare e di qui nasce la diagnosi preimpianto. Nell’affrontare la legge 40 ci siamo messi nella logica del male minore cercando di porre dei limiti, ma ci siamo posti sul pendio scivoloso. Ora che i limiti vengono continuamente eliminati penso che forse sul quel piano non bisognava nemmeno mettercisi.

Il tribunale di Roma parla di discriminazione delle coppie malate che non possono accedere alla diagnosi preimpianto mentre in caso di gravidanza naturale si ammette la diagnosi prenatale. E il diritto alla vita dell’embrione?
I due casi sono diversi. Nel caso della diagnosi prenatale il medico si trova davanti a un fatto compiuto, quello di una gravidanza naturale, di fronte a cui dovrà prendere posizione per attestare lo stato di salute del concepito, dove si ammette l’interruzione di gravidanza. Nel caso della fecondazione artificiale, invece, si decide a priori di produrre diversi esseri umani sapendo che poi si potranno scartare: sia che siano malati sia che siano sani se in sovrannumero, dato che la Corte Costituzionale ha abbattuto anche il divieto di impianto dei tre embrioni in utero. Insomma, per la prima volta la nostra legge ammette l’eugenetica come una scelta a priori per cui si creano delle vite con l’ipotesi di scartarle.

Ora cosa accadrà? Arriveremo agli eccessi della Gran Bretagna? 
Non so cosa accadrà, ma la mentalità si spinge oltre, verso l’illusione della perfezione, per cui in Gran Bretagna è legale anche scartare individui che potrebbero eventualmente sviluppare un tumore come quello al seno. Questo è assurdo perché, oltre al fatto che magari il bambino non si ammalerà mai, si dimentica che quello perfetto e senza rischi non esiste. Siamo uomini e la vita sarà sempre imperfetta. La felicità dell’uomo sta nel saper accettare i propri limiti e la sua natura imperfetta.

[pubblicita_articolo allineam=”destra”]Come siamo arrivati fino a qui?
Con il cambiamento della tecnica è cambiata anche l’etica. Una volta che si accettano certi procedimenti anche i fini cambiano: non accogliere i figli ma produrli significa passare dalla logica della responsabilità verso una persona a quella del possesso di un oggetto. Perché non scegliere il migliore?

Sono dieci anni che con sentenze giudiziarie di smantella la legge 40. È la prima volta, però, che il governo dà carta bianca ai giudici decidendo di non difendere una legge approvata dalla maggioranza parlamentare. Cosa ne pensa come cittadino?
Credo sia grave e antidemocratico che una legge approvata dalla maggioranza parlamentare non sia difesa dal governo. È ingiusto che la magistratura si concepisca al di sopra del potere legislativo, smantellando le leggi e interpretandole senza tenere conto della volontà dei cittadini. Ma è ancora più allarmante che ora il governo accetti come normale l’invasione di campo.

Quale sarà il prossimo passo?
All’inizio potevamo fabbricare embrioni, poi congelarli e ora selezionarli e scartali. Perché non usarli anche per la ricerca e guarire chi li produce? Ripeto, l’accettazione di questa tecnica ha prodotto una mentalità per cui sono mutati i fini e la visione antropologica: prima l’uomo era concepito come parte di una comunità da servire per il bene comune; ora si concepisce come un individuo solo, slegato dalla società, dove tutto diventa strumentale a sé. Quindi anche il figlio diventa strumentale al genitore, che si appropria di una vita anziché sacrificarsi per essa.

@frigeriobenedet

Foto inseminazione artificiale da Shutterstock

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15 commenti

  1. Nino

    quod erat demonstrandum 🙂

    1. giovanna

      E allora, questo ovulo fecondato diventa persona quando si impianta ?
      Dai, Nino, non dartela a gambe anche questa ennesima volta !
      Tanto, quando si parla di eugenetica ci sei sempre, e ti rilancerò di sicuro questa domandina da niente !
      Da niente, perché per te la vita umana, soprattutto quella altrui, è da niente, si può interrompere, manipolare , mercificare…..conta solo il proprio bieco interesse, il proprio presunto godimento, della vita umana chissene….
      Purtroppo, contro l’ignoranza si può studiare, ma contro la malafede si può fare ben poco, solo sperare in un miracolo, che magari accada una mattina guardandosi distrattamente allo specchio.

  2. Marco Fede

    Non capisco quest’articolo e i vostri commenti …

    perchè volete far nascere gente malata?

    E’ diritto del bambino stesso essere sano…

    Insomma la Chiesa vuole che la famiglie rimangano sterili o che si facciano nascere bambini malati e chi è malato terminale soffra fino in fondo…

    secondo me i malati siete voi…

    1. giovanna

      Caro Marco Fede, non che si voglia far nascere gente malata, ma non la si vuole uccidere, c’è una certa differenza.
      Poi, all’untuoso Nino dico che quella mamma che lui cita avrà avuto 6 figli morti, di cui uno ucciso volontariamente…ora, forse, avrà altri figli uccisi volontariamente , prima di averne uno, forse, sano.

    2. To_NI

      Car Fede

      Il diritto di poter nascere è il primo diritto ed è incomprensibile come uno come te, che da la patente di malati ad altri, non capisce come sia terrificante riconoscere un potere (anche se camuffato di democrazia) che stabilisca chi nasce e chi no.

      Senti che dolcezza: “Si garantisca una morte pietosa ai pazienti considerati incurabili secondo il miglior giudizio umano”. Si chiama Adolfo e la frase la scrisse al dottor Karl Brandt incaricato a eliminare la “sofferenza” da migliaia di giovani e vecchi e vecchi dalla Germania.

      Secondo me … tu e quelli come te siete “sani” come lui.

      1. Frank

        Ho una domanda (non retorica) relativa al principio morale su cui si fonda suo punto di vista sulla questione. Se non sbaglio, lei considera la nascita un diritto. Quindi, il principio potrebbe essere espresso come: ognuno ha il diritto di nascere. La mia domanda è: “cosa si intende per ‘ognuno’?”. L’embrione? Ma, in teoria, il principio non potrebbe essere esteso ancora più indietro nel tempo? Anche l’uso del preservativo è una pratica che, seppur antecedente alla formazione dell’embrione, contrasta la nascita della vita. In effetti, la Chiesa Cattolica si oppone (coerentemente,direi) all’uso del preservativo e di altre forme anticoncezionali. Ma perché limitarsi alle sole barriere anticoncezionali fisiche o farmacologiche? Qualsiasi atto che potenzialmente contrasti la nascita della vita dovrebbe essere giudicato immorale. La stessa astensione sarebbe immorale, poiché ostacolerebbe il concepimento di una possibile vita umana. Secondo questa logica, se consideriamo il diritto alla nascita come valore assoluto e non negoziabile, ognuno di noi dovrebbe essere incessantemente impegnato nello sforzo di riprodursi, così da evitare la non-nascita di potenziali vite. Dico questo perché secondo me la questione non è così ovvia e intuitiva come può sembrare, ma richiede forse un’analisi più approfondita, che vada oltre la pura reazione emotiva.

        1. To_Ni

          @ Frank
          Per me un ovulo fecondato costituisce già qualcosa di assolutamente nuovo di vivente ed unico. Non riesco affermare niente di diverso che si tratta di un “essere umano” in un momento della propria esistenza. Ogni definizione diversa comporterebbe già un elemento di potere che lo limita secondo schemi di convenzioni culturali (moda inclusa) . Giochetto, questo, che già più volte a spostato il limite sul significato di essere umano (tant’ che nei civilissimi stati uniti si abortiva con il metodo della nascita parziale ad 8 e 9 mesi).
          Non è consentito per me dubbio, perché su un argomento come questo un gioco alla lotteria porta ad una uccisione. Molto banalmente: se gioco a tirassegno ed ho il dubbio per un limite di visione di avere una sagoma di cartone o una persona semplicemente rinuncio a sparare.

          Non capisco i suoi dubbi ed il ruolo degli anticoncezionali nel suo intervento.

          Per me sono immorali, ma non come l’aborto. Trovo che servono a giocare e ad alienare il rapporto uomo donna del suo significato autentico per trasformarlo in attività ludica. Leggerezza e superficialità (oggi spacciata come prototipo di felicità) che ha un ruolo nella costruzione della personalità dell’uomo contemporaneo (che non mi sembra particolarmente riuscita). Ma questo è un aspetto che merita altra discussione.

    3. nino

      Caro marco, tu devi tener presente che qui si ritiene che un ovulo fecondato ma non impiantato sia un essere umano. Partendo da questo assunto, che io non condivido, é ovvio che qualunque intervento sugli ovuli fecondati viene equiparato ad un intervento su un essere umano. In realtà l’unica cosa lecita qui satebbe la fecondazione di tutti gli ovuli prelevati ad una donna, ovviamente con il seme del marito, ed il loro impianto immediato. Tutto il resto è eugenetica e omicidio. E non c’é discussione, mettiti l’animo in pace

      1. giovanna

        Untuoso Nino, abbiamo già discusso come tutta la scienza ufficiale del mondo consideri l’ovulo fecondato il primo stadio di vita di un essere umano unico e irripetibile, che prima non c’era e ora c’è.
        Tanto è vero che alla fine della discussione hai dovuto ammettere che si tratta di vita umana !
        Infatti, non hai saputo minimamente dire quale sia il fantomatico momento in cui l’ovulo fecondato diventa essere umano , se non fosse da subito, come scritto in tutti i testi scientifici del mondo, un essere umano.
        Di certo non nel momento dell’impianto, che non cambia nulla di nulla nel suo dna, o in un terzo mese, in cui non succede nulla di diverso di una crescita senza salti, o al momento della nascita….forse.
        Ma,untuoso Nino, messo all’angolo, avendo dovuto ammettere che si tratta, dal momento della fecondazione, di vita umana ( non vegetale, non animale, non un sasso, ma vita UMANA ! ), e allora, ecco tirare fuori dal cappello il concetto di “persona ” !
        E allora al momento dell’impianto, l’ovulo fecondato diventa” persona” ????
        E quando , allora , diventerebbe” persona “? Quando si laurea ???
        Gente untuosa e cattiva, potrebbe non diventare mai “persona “, eppure è un essere umano !

        Semplicemente, invece , caro Marco , prima che ci sia la fecondazione, non siamo in presenza di un essere umano !
        Sembrerebbe alla portata di uno studente di seconda media, sembrerebbe.

        E studiare un pochino su qualcosa che non sia solo ed esclusivamente la propaganda gay, i siti gay, i giornali gay ?
        Vi si aprirebbe un mondo, il mondo della scienza !
        ( il motivo della contrarietà alla contraccezione non c’entra un fico secco con quello che hai scritto, ma credo che sarebbe troppo ottimista cercare di spiegartelo , bisognerebbe partire dall’abc, per uno che considera che i malati non abbiano diritto di vivere, dal primo istante di vita, come hai detto, fino all’ultimo, suppongo ).

      2. giovanna

        Nella risposta a Marco, ho incluso anche le obiezioni di Frank : non l’ho fatto apposta, ma proprio mi eravate sembrati un unico interlocutore. Ancora non mi abituo ai nick che compaiono dal nulla due giorni dopo che è iniziata la discussione !
        Non voglio dire che siate troll multi-nick, che ne so, ma che mi sono sbagliata e mi sembravate sempre la stessa persona !
        E anche l’untuoso Nino mi ha fatto confondere, in quanto la sua risposta a Marco è finita sotto all’intervento di Frank e li ho sommati.
        Mi scuso.
        ( aggiungo per l’untuoso Nino : nemmeno la fecondazione omologa è una bella cosa ! di esseri umani ne muoiono anche con questa pratica ! certo, per te è un particolare insignificante, dato che i bambini li consideri comunque oggetti che si possono comprare ! un oggetto mica si uccide, al massimo lo si getta nella pattumiera ! oppure, se arreda, come nel caso dei tuoi due attempati e danarosi amichetti, lo si mette in bella vista ! )
        .

        1. giovanna

          Naturalmente mi riferivo ad un mio commento, precedente quello delle ore 23 , non pubblicato.
          Alla fine, meglio così, giusto mi faceva piacere richiedere all’untuoso Nino, per l’ennesima volta che tipo di vita sarebbe quella dell’ovulo fecondato, dato che non si tratta di un animale, né di un vegetale, né di un sasso, né di cellule del corpo della madre, ma di un individuo umano nuovo, unico e irripetibile.
          Nel caso in cui l’untuoso Nino tirasse fuori la storia che l’ovulo fecondato non è “persona “, gli chiederei se , per caso, l’ovulo fecondato diventa magicamente “persona ” con l’impianto !
          Vabbè , cose dette e ridette, ma con la malafede non c’è lotta : il sostegno dell’eugenetica è un cavallo di battaglia dell’untuoso Nino, campo in cui è ancora più scivoloso del solito e ho detto tutto !

  3. Angelo Camanzi

    E così, dopo il diritto alla genitorialità – anche per chi è sterile per natura? – siamo al diritto al figlio sano. A quando il diritto all’immortalità? Poi, scherzi a parte, se nonostante l’esame preimpianto venissero alla luce, nell’ammesso alla nascita, alcune delle innumerevoli malattie attualmente non riscontrabili, i futuri genitori a chi faranno causa?

    1. Nino

      I genitori non faranno causa a nessuno. Comunque sono contento per Valentina Magnati, 29 anni e 6 aborti, di cui cinque spontanei, a causa di malformazioni del feto in quanto portatrice sana (lei) di una grave malattia genetica. Ora forse potrà avere un figlio

      1. To_Ni

        Che di fatto si ammette l’eugenetica semplicemente non lo vedi …. forse dirai che è una “previsione” che non si è sicuri se si realizzerà (con una faccina dubitativa). Il singolo fatto ti fa perdere l’insieme, i presupposti che si creano e che implicitamente si legittimano.

        1. To_Ni

          Il singolo fatto = “forse potrà avere un figlio”

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