
L’Europa e il peso della Storia

Europa sì, ma quale?, si chiede Robi Ronza riflettendo sull’integrazione europea. Sono riflessioni di un europeo deluso, che lamenta il mancato riconoscimento delle comuni radici storiche, il tradimento dell’ideale dell’Europa dei popoli, sacrificato per la più prosaica Europa dei trattati. È la vexata quaestio del “deficit democratico” delle istituzioni europee, che oggi troverebbe orwelliana espressione nella centralità della Commissione, che con il suo apparato di circa 25.000 funzionari, 30 direzioni generali e 6 agenzie esecutive, come ricorda Ronza, sarebbe percepita come sovrastruttura tecnocratica, dalle tentacolari estensioni burocratiche.
Proviamo ad andare oltre le percezioni dei tempi con l’analisi storica. L’integrazione europea si è compiuta nel nome dei popoli, nel riconoscimento degli ideali più alti e condivisibili, pace, democrazia e sviluppo, ma non attraverso i popoli: nondimeno ha carattere democratico. Tutti i grandi processi istituzionali internazionali, tutte le grandi organizzazioni, a partire dall’Onu, scaturiscono da un processo multilaterale, politico e diplomatico, per iniziativa condivisa di governi e avallo parlamentare. Tutto per i popoli, nulla […]
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