L’eroe di “Quasi amici” (e una sorpresa per giugno). Che cosa c’è su Tempi di aprile
Chiamare le cose con il loro nome. È un vecchio pallino di Tempi, che accompagna il nostro giornale fin dalla nascita nel 1995. Una libertà che ha sempre contraddistinto il giornalismo di questa rivista e del suo fondatore Luigi Amicone. Ebbene, siamo lieti di annunciare ai nostri lettori e amici che proprio intorno a questo pallino abbiamo costruito il programma della spettacolare tre giorni super tempista in programma per questa estate a Caorle (Ve).
Da venerdì 24 a domenica 26 giugno, tre giorni di dibattiti e incontri pubblici dedicati all’importanza di “chiamare le cose con il loro nome”, tanto più in un’epoca in cui perfino le parole devono sparire se non sono ammesse dal potere. Sarà anche l’occasione per celebrare la memoria di Amicone con la prima edizione del Premio a lui intitolato. I nomi degli ospiti e delle personalità coinvolte? Ne annuncia qualcuno in anteprima il direttore Emanuele Boffi nell’editoriale del nuovo numero del mensile. Intanto cominciate a segnarvi la data.
A proposito del mensile, la copertina del numero di aprile 2022 se la prende la sorprendente lezione di libertà consegnata a Leone Grotti (da una sedia a rotelle) da Philippe Pozzo di Borgo, formidabile e autoironico imprenditore tetraplegico francese la cui vicenda ha ispirato il celebre film Quasi amici: «Altro che eutanasia», dice a Tempi, «a questa società paralizzata dalla paura di rischiare serve un po’ di pedagogia della fragilità».
Non meno entusiasmante il don Luigi Giussani ricordato dallo storico amico e collaboratore Giancarlo Cesana nell’avvicinarsi del centenario della sua nascita. Ampio spazio nel nuovo numero di Tempi è riservato poi ovviamente alla guerra in Ucraina, in particolare all’analisi di Rodolfo Casadei sulle possibili controindicazioni – non solo per la Russia, ma per lo stesso Occidente – del riarmo della Germania. Mentre Grotti spiega perché per liberarsi dal gas di Putin l’Europa rischia di consegnarsi mani e piedi alla Cina e Stefano Caprio racconta cosa sta dietro alla “benedizione” offerta dal patriarca ortodosso Kirill all’invasione dell’Ucraina.
E ancora, sempre nel numero di aprile di Tempi: Lorenzo Castellani sugli effetti potenzialmente devastanti che può avere l’attuale crisi inflazionistica; Aude Dugast, postulatrice della causa di canonizzazione di Jérôme Lejeune, sulle testimonianze di medici e pazienti folgorati dalla fede straordinariamente intelligente del genetista venerabile; Pietro Tosco sull’opera inedita di Vasilij Grossman Stalingrado, e sul romanzo nel romanzo che fu la sua stesura e pubblicazione; Franco Nembrini sull’incontro possibile anche oggi tra Dante Alighieri e i giovani (c’è una mostra sul tema); il politologo Giovanni Orsina sul ruolo dei cattolici nel vuoto pneumatico creato dalla secolarizzazione liberale; Massimo Camisasca sul diritto dei popoli di difendersi (con le armi o con la preghiera?); e molti, moltissimi altri contenuti e firme.
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Tutto questo e molto altro nel nuovo numero di Tempi. In attesa che il mensile di aprile 2022 arrivi nelle loro case, gli abbonati a Tempi possono già sfogliare la rivista in formato digitale nell’area riservata del sito.
I lettori non ancora abbonati, invece, farebbero bene ad abbonarsi subito (a proposito: scopri perché abbonarsi conviene).
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