In Egitto i cristiani combattono ancora oggi contro il fondamentalismo. Parla il patriarca copto cattolico Ibrahim Isaac Sidrak
Tratto da Acs – «Gli attentati a Tanta, Alessandria e Minya e l’uccisione dei 21 copti in Libia hanno spinto in molti a convertirsi all’idea del Cristianesimo», così il patriarca copto cattolico Ibrahim Isaac Sidrak nel corso di una conferenza organizzata questa mattina a Roma presso l’Associazione Stampa estera. «Ciò dimostra che in Egitto i copti non sono soltanto vittime di attacchi, ma anche strumento della missione cristiana».
Il leader della Chiesa copto-cattolica egiziana ha riferito di come i copti abbiano mostrato, anche dopo gli ultimi drammatici avvenimenti, una fede incrollabile. Tuttavia la paura spinge alcuni a lasciare il Paese.
Il patriarca ha poi descritto l’attuale situazione nel Paese, per il quale non esistono statistiche ufficiali relative alle minoranze cristiane. «È per evitare problemi con i fondamentalisti», ha affermato notando come in Egitto i cristiani soffrano discriminazione anche a livello lavorativo. La Chiesa è fortemente impegnata in ambito sociale ed educativo. «Gestiamo scuole, ospedali e programmi di promozione delle dignità della donna. Sfortunatamente negli ultimi anni ci hanno permesso di aprire soltanto sei delle nostre scuole, che invece potrebbero contribuire in modo determinante a quel cambiamento profondo del sistema educativo di cui oggi abbiamo davvero bisogno».A proposito dei rapporti con la Chiesa copta ortodossa, il prelato ha parlato dell’ottima relazione con il Papa Tawadros II, sottolineando tuttavia che «una parte del clero continua a coltivare un senso di rifiuto dell’altro» e che non si è ancora risolto – come invece auspicato durante la recente visita di Papa Francesco in Egitto – il problema dei “ribattesimi”. In molti casi, infatti, la Chiesa ortodossa continua ad imporre il proprio battesimo ai cattolici che intendono sposare un fedele ortodosso oppure essere padrino o madrina ad un battesimo ortodosso.
In Egitto i cristiani combattono ancora oggi contro il fondamentalismo, che ha permeato istituzioni come l’Università di al-Azhar, principale centro d’insegnamento religioso dell’Islam sunnita. «Un tempo vi uscivano molti pensatori liberi, liberi di pensare e criticare anche la stessa Istituzione religiosa – ha detto il patriarca Sidrak – ma oggi vi sono degli elementi estremisti al suo interno. Al Azhar è un ateneo con studenti che provengono da tutto il mondo ed è necessario che si apra anche ad altre fedi. C’è bisogno di un cambiamento del pensiero religioso».