Nell’autunno del 2017 Xu Jiayin si sentiva un uomo realizzato. L’istituto di ricerca Hurun, come ogni anno, aveva appena pubblicato la tradizionale classifica degli uomini più ricchi della Cina e lui – un po’ a sorpresa a dire il vero – figurava al primo posto. Non che fosse un mistero il successo della sua creatura, il colosso immobiliare Evergrande, piuttosto stupiva la rapidità dell’ascesa: in appena un anno il suo patrimonio personale era passato dai 78 miliardi di yuan (circa 9 miliardi di euro) del 2016 a 290 miliardi di yuan (pari a circa 37 miliardi di euro al cambio del momento), in crescita del 272 per cento rispetto a dodici mesi prima.
Gli affari andavano più che bene e la sua storia sembrava davvero l’incarnazione del sogno capitalistico cinese. Veniva infatti da lontano, Xu: da un villaggio rurale dell’Henan, Jutaigang, cresciuto da un padre ex veterano della guerra sino-giapponese e dalla nonna paterna in una casa con il te...
Contenuto riservato agli abbonati: abbonati per accedere.
Già abbonato? Accedi con le tue credenziali: