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Il caso Evergrande e la bolla che minaccia l’economia cinese

Di Alan Patarga
09 Settembre 2023
L’emblematica storia del colosso dell’immobiliare gonfiatosi a dismisura grazie al bubbone creato dal “comunismo capitalista” di Pechino e che ora rischia di scoppiare. Insieme all’intero sistema
Il quartier generale del gruppo Evergrande a Shenzhen, Guangdong, Cina
Il quartier generale del gruppo Evergrande a Shenzhen, Guangdong, Cina (foto Ansa)

Nell’autunno del 2017 Xu Jiayin si sentiva un uomo realizzato. L’istituto di ricerca Hurun, come ogni anno, aveva appena pubblicato la tradizionale classifica degli uomini più ricchi della Cina e lui – un po’ a sorpresa a dire il vero – figurava al primo posto. Non che fosse un mistero il successo della sua creatura, il colosso immobiliare Evergrande, piuttosto stupiva la rapidità dell’ascesa: in appena un anno il suo patrimonio personale era passato dai 78 miliardi di yuan (circa 9 miliardi di euro) del 2016 a 290 miliardi di yuan (pari a circa 37 miliardi di euro al cambio del momento), in crescita del 272 per cento rispetto a dodici mesi prima.

Gli affari andavano più che bene e la sua storia sembrava davvero l’incarnazione del sogno capitalistico cinese. Veniva infatti da lontano, Xu: da un villaggio rurale dell’Henan, Jutaigang, cresciuto da un padre ex veterano della guerra sino-giapponese e dalla nonna paterna in una casa con il te...

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