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Da trent’anni Lucio Caracciolo conduce una meritoria opera di commento anti-ideologico delle vicende della politica internazionale, appoggiandosi a quel prezioso strumento di analisi che è la geopolitica, scienza imperfetta che consente però di non confondere l’essere col dover essere, l’osservazione oggettiva con la retorica, quando si tratta di mettere a fuoco le dinamiche delle lotte di potere e della ricerca di un equilibrio sulla scena internazionale.
Conferma di questo approccio è il suo ultimo libro, La pace è finita – Così ricomincia la storia in Europa (Feltrinelli), dove fa il punto sulle questioni che ha riproposto con coerenza in questi anni – l’equivoco dell’Unione Europea, le contraddizioni dell’egemonia americana, l’amleticità tedesca, l’assurdità delle teorie sulla fine della storia – alla luce delle conseguenze della guerra russa in Ucraina.
Il post-Guerra fredda è guerra
Lo stile spassionato e il discorso rigoroso connaturati all’analisi geopolitica non...
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