Blitz di Greenpeace rovina le millenarie Linee dei Nazca. Del resto «anche loro scomparvero per i cambiamenti climatici»

Di Redazione
11 Dicembre 2014
Le scuse dell'associazione ambientalista dopo l'azione legale intentata dal Perù per i danni causati al parco archeologico dalla dimostrazione pro-rinnovabili

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La foto riprodotta qui sopra – pubblicata con orgoglio su Facebook da Greenpeace, a testimonianza di un nobile blitz pro energie rinnovabili organizzato dall’associazione ambientalista in Perù in occasione della conferenza Onu sui cambiamenti climatici in corso proprio a Lima – passerà alla storia come istantanea di uno dei pasticci più gravi mai combinati. Per lanciare l’ennesimo appello scenografico ispirato alle note teorie sul riscaldamento globale causato dall’uomo, questa volta Greenpeace ha pensato bene di utilizzare come location il suggestivo parco archeologico delle Linee di Nazca, i giganteschi, celeberrimi «geoglifi» disegnati 1500-2000 mila anni fa dall’omonima civiltà precolombiana e dichiarati patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

greenpeace-peru-linee-nazca-kTRACCE INDELEBILI. Ma se «il futuro è rinnovabile», come recita lo slogan ecologista apparso sull’altopiano, il passato lo è molto meno. Per entrare nel sito di Nazca infatti servono rigide autorizzazioni e sofisticate precauzioni tecniche, tutte prescrizioni che però gli attivisti verdi non si sono preoccupati di seguire, con il pessimo risultato di aver lasciato sul terreno tracce che potrebbero restare visibili e rovinare il paesaggio per centinaia di anni (lo dimostrerebbe per esempio la foto qui a destra, pubblicata sempre su Facebook dall’Associazione “Maria Reiche”, ong che si occupa proprio della conservazione del parco archeologico peruviano). Almeno questa è l’accusa rivolta a Greenpeace dalle autorità del Perù, che hanno deciso di intraprendere un’azione legale contro i paladini dell’ambiente.

«NAZCA VITTIME DEL CLIMA». Da parte sua Greenpeace si è profusa in grandi scuse e intenzioni di non farlo mai più, ma non prima di prodursi in giustificazioni assurde, per esempio quella secondo cui il blitz sarebbe stato seguito da un esperto, o l’idea che le stesse antichissime Linee sarebbero «un simbolo del cambiamento climatico perché la civiltà Nazca scomparve per il climate change».

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