Ho sentito chiara una fitta al cuore, prima di realizzarne il motivo: Dio, una cabina telefonica. Non ne vedevo da vent’anni

Da bambina giocavo a intrufolarmi fra le fila di lenzuola candide stese, e ad affondarci il naso dentro. Incredibile come un odore sappia attraversare la vita

Sorrido a ripensare quanto mi sentivo infelice. Avevo studiato la metà di ciò che avrei dovuto. Ne ero pienamente cosciente

In soggiorno c’è sempre quella tua grande foto in cornice, papà. Eri su un aereo. Ancora una volta andavi a inseguire la guerra chissà dove. Ti si era stampata addosso come un marchio

Nata nella pace, pensavo che fosse garantita per sempre. E penso che molti altri, con me, fossero certi della stessa cosa

Un vuoto nel cuore della mia città. Storia del Bottonuto, il quartiere “vizioso” demolito e cancellato dalla memoria di Milano

Che mistero sento addosso in piazza Duomo, in una sera di vigilia

Quell’immagine fiammante, diversa dalle solite divise grigioverdi che sfilano a Pyongyang, rimane in mente nei giorni in cui la variante Omicron fa paura all’Europa