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«Tutto spento il piroscafo naviga, come inerte nella natura. Pure, dentro comincia a destarsi con crepitio di passi e di voci e fra poco sarà di nuovo un mondo anche lui. C’è gente, dentro, che ha dormito, ha sognato, e adesso si agita nelle prime faccende del mattino, per essere pronta a sbarcare prima del sorgere del sole, un po’ con una fretta di ragazzi che debbano correre in ore impossibili a scuola».
Estate 1932, Elio Vittorini ha 24 anni. Dalla sua Sicilia con dei compagni approda per la prima volta in Sardegna. Viaggia su strade di terra battuta su un pullmino ansante, che solleva attorno nuvole di polvere bianca. Va scoprendo un mondo, anzi, un pianeta. Arcaica, primitiva, la Sardegna non è segnata dalla storia infinita che è nelle trame della Sicilia. Un’isola, nel 1932, in certi angoli come bambina.
Sardegna come un’infanzia, si chiama infatti lo splendido diario, ingiustamente quasi dimenticato, del futuro autore di Conversazione in Sicilia. Viaggio dentro un’...
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