Non se lo ricorderanno, da grandi? Forse. Ma si saranno trovati di fronte la Bellezza: che, inconsciamente, resta, come una inafferrabile nostalgia
Questo bambino immobile di fronte a una vetrata dell’Acquario di Genova ha un anno e mezzo. È rimasto lunghi minuti fermo a guardare quel pezzo di mare, incredibilmente apertosi davanti a lui. Non avrebbe più voluto staccarsi da quel blu.
Si dice spesso, dei bambini piccoli, che è “troppo presto” per mostrare loro delle cose, che non possono capire. Sono di parere del tutto contrario. Proprio la prima infanzia e gli anni immediatamente seguenti, secondo me, sono il tempo giusto per colmare i figli di meraviglia. Non se lo ricorderanno, da grandi? Forse. Ma si saranno trovati di fronte la Bellezza: che è cosa che induce gioia e stupore, e, inconsciamente, resta, come una inafferrabile nostalgia.
La Bellezza, cioè l’armonia, la gioia, sono possibili. Se, crescendo, un giorno magari tutta la realtà sembrerà brutta, rimarrà dentro di loro un “no” a questa resa, una memoria cui non si saprebbe dare il nome, e però tenace. Quella Bellezza intravista: la percezione che c’è, nella vita,...