
Lettere dalla fine del mondo
Ai suoi uomini santi Dio non risparmia nemmeno il manicomio
Articolo tratto dal numero di Tempi in edicola (vai alla pagina degli abbonamenti) – Scrivo per un amico fraterno. Una persona eccezionale, con un’energia di amore enorme e una capacità di dono agli altri non comune. Sembra una descrizione agiografica, eppure è realmente così. Dopo aver intrapreso il percorso per farsi religioso (interrotto non per sua scelta) ha vissuto da laico in campo educativo. Una lunga fase di gioia e dedizione concretamente innamorata di Dio. Si è poi innamorato di una ragazza che alla fine lo ha lasciato. Vicenda come capita a tanti, ma in lui ha determinato un tracollo inspiegabile. Ora cerca di tirarsi fuori con tutte le forze; è seguito da un sacerdote, da un terapeuta esperto, resta agganciato ai sacramenti e alla preghiera ma si sente escluso dall’amore di Dio.
La situazione è penosa ed acuita ancora dal contrasto con la persona che era e i talenti che ha. Può essere “semplicemente” una questione clinica, la sofferenza di un depresso o di un bipolare, ma la storia è veramente un Mistero. Questa sofferenza che non accenna a finire, su un uomo che viveva pieno di gioia e di libertà da figlio di Dio. So che di fratelli ne hai tanti e tanti figli. Questo è un fratellino che è come te, quando incontrasti don Giussani. Potremmo liquidare tutto sotto l’etichetta della patologia, ma mi sembra che qui invece, senza magari negare la prima, bisogna entrare nel mistero del piano spirituale. Ti scrivo sapendo che tu vivi dall’altra parte del mondo ma che questo fratello ha bisogno di te, perché io e gli altri, che non abbiamo attraversato questo mistero di sofferenza, abbiamo esaurito le parole. Solo tu che ci sei passato puoi parlargli cuore a cuore e dargli speranza di un senso. Ti prego aiutalo.
Chiara
[pubblicita_articolo] Ti ringrazio perché come il Cireneo aiutò Gesù a portare la Croce così lo stai facendo tu con questo tuo amico. Un gesto di vera gratuità, come quello dei quattro barellieri del Vangelo. Ti sono grato quando affermi: «Potremmo liquidare tutto sotto l’etichetta della patologia, ma mi sembra che qui invece, senza magari negare la prima, bisogna entrare nel piano spirituale». Amica, è l’unico modo vero per guardare a ciò che oggi si chiama depressione, mentre qualche secolo fa san Giovanni della Croce la chiamava «la notte dell’anima». Oserei dire che tutti i santi l’hanno sperimentata, e quando parlo di santi parlo anche di mia madre che mi ha messo al mondo, dell’amico che mi ha aiutato e che non hanno l’aureola sulla testa. Il dolore dopo il peccato originale fa parte della struttura dell’io, del cammino che l’io deve percorrere per purificarsi e rendersi malleabile al progetto che Dio ha su di noi. Molte volte penso a san Giovanni di Dio che rinchiusero in manicomio pensandolo pazzo. Pure il papà di Santa Teresa di Gesù Bambino, oggi beato con sua moglie, ha conosciuto l’esperienza umiliante del manicomio.
Di cotte e di crude
Il modo con cui Dio vuole purificarci per essere totalmente suoi e perché possa attraverso di noi, poveri uomini, compiere il suo disegno di salvezza nel mondo, è quello del dolore tanto fisico che psichico. «Noi siamo dei privilegiati», ascolto spesso affermare dai miei malati terminali, coscienti che la loro sofferenza li assimila a Gesù crocifisso. Non esiste amore senza dolore e non esiste dolore senza amore. Tornando al mio passato mi vengono ancora i brividi per il dolore psichico vissuto. Ne ho passate di cotte e di crude. Ci fu un momento in cui qualcuno pensò che fossi diventato matto.
Sono finito pure nelle mani di uno psichiatra che scrisse: «Di padre Aldo possiamo dire ciò che non è ma non ciò che è». Dopo aver letto questa diagnosi gli ho risposto: «Dottore, mi permetto, posso dirle chi sono? Io sono Tu che mi fai, relazione con il Mistero, non c’è pazzia che possa negare questa verità». È da questa coscienza di me che è nato tutto. Il problema è che uno, guardando queste opere di carità, abbia la semplicità di cuore del Santo Padre che nel suo viaggio in Paraguay ha visitato quest’opera dicendomi «Adelante Padre e grazie». Solo la Divina Provvidenza ha potuto farmi questo bellissimo e inaspettato regalo. Dopo anni di dolore, come vedi, Dio ha bisogno anche dei matti per manifestare la sua onnipotente misericordia.
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Foto Ansa
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13 commenti
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Ciao Andrea udt,
ho fatto richiesta alla redazione tua mail or ora, come da te richiestomi.
Peggio per te.
Buon week end.
“Il modo con cui Dio vuole purificarci per essere totalmente suoi e perché possa attraverso di noi, poveri uomini, compiere il suo disegno di salvezza nel mondo, è quello del dolore tanto fisico che psichico.”
Se questo è il modo, è un modo crudele. Chi conosce il disturbo bipolare sa di cosa parlo.
Gli tocca. A volte Suo malgrado, perchè non c’è più altra via. Perchè n dobbiamo “riuscire” nella vita -a livello spirituale- sennò avremo fallito ,sia noi con la nostra vita che Lui, in qualità di Padre. I Papà sono orgogliosi dei propri figli!
Anche la morte può sembrare crudele, eppure anche quella dobbiamo affrontare. Ma non finisce lì.
Difficile spiegarmi, difficile capirmi, caro Andrea UDT ( un giorno mi dirai che ci sta a fare quel UDT!).
Ciao!
…”Perchè NOI dobbiamo riuscire….” Che ce voi fa, sbaglio sempre!!
No Susanna, non capisco. Però è un commento gradito perché sento nelle tue parole una empatia umana sincera e buona.
Sapessi che brutta bestia è il disturbo bipolare: non possono essere felici, perché una gioia intensa può sconvolgere un delicato equilibrio psichico. Devi proteggerli dal dolore, perché un dolore è ancora più sconvolgente per loro. E cerchi di proteggerli da qualsiasi dolore.. ..ma come si fa a proteggerli dalla vita?
Sono sani di mente ma possono impazzire.
E siccome lo sanno, vivono nel terrore di impazzire, nel terrore che gli altri li vedano impazzire, nel terrore che gli altri gli mettano una stimma in fronte e vedano solo quello: questa è pazza.
E quando impazziscono c’è da impazzire: crisi paranoiche, manie di persecuzione o, al capo opposto, euforia incontrollata che li rende pericolosi a se stessi. E il loro cervello parte, un turbinio di pensieri, uno sopra l’altro, possono andare avanti anche una settimana senza letteralmente dormire. Poi crollano, e crollano completamente, sprofondano in una depressione cosmica. E se sono ciclotimici questa cosa la vedi a cicli di 1/2 ore, nelle fasi acute a cicli di 30 minuti: non sai nemmeno con chi stai parlando: col depresso o con l’euforico?
Ecco, Susanna, immagina di tornare a casa, e trovare così tuo marito, tua moglie o tuo figlio. Ma non è nemmeno il figlio, il marito, la moglie che conosci: è un estraneo col volto di tuo figlio, tuo marito, tua moglie. E’ come essere violentati da un treno in corsa, perché se sei tu il bersaglio delle paranoie è veramente, veramente dura.
Per i famigliari, specie i genitori. può essere pure peggio. Sono felici? Hai il solito dubbio: è veramente felice o sta per ripartire? E’ scontroso? E’ scontroso perché ha avuto una giornata storta come tutti i cristiani o è scontroso perché sta per decollare per arditi voli mentali?
E’ un esercizio mentale continuo… ..Alla fine ti ritrovi stanco di una stanchezza indicibile, così stanco da non poter tu stesso formulare un pensiero. Così stanco che stacchi la spina, così stanco che per proteggerti devi diventare anaffettivo.
Ecco, questo è il disturbo bipolare, e sono solo poche parole: viverlo o subirlo non ha le parole adatte per poterlo spiegare.
Susanna, so che vai a Medjugorie. Li, sul Podbrodo, ai piedi della statua della Madonna, ho fatto lasciare una foto. Io non ci credo: l’ho fatta “recapitare” da una mia amica che è molto credente.
Perché così prega un ateo che non ha preghiere: sperando sapendo che non c’è speranza.
P.S: udt significa uno dei tanti, perché ad un certo punto c’erano tanti Andrea che commentavano.
P.P.S: al moderatore: è un tema molto delicato. capisco se cestinate, ma questa volta mi piacerebbe che Susanna potesse leggere.
Andrea!…mi sciogli il cuore!!. Spero di non deluderti dicendo che io a Medjugorje non ci sono mai stata, ma ho seguito le vicende in modo profondo appena ne sono venuta a conoscenza, ho iniziato a scrivere a mano i messaggi mensili (diciamo una ventina di anni fa circa) e ad appenderli ai portoni delle chiese (ora , con l’aiuto delle mie sorelle li stampiamo al computer, che vuoi, ci siamo modernizzate!), e da allora molte persone sono state convinte da me ad andare, ma io no, la Madonna a me là proprio non mi ci vuole!!
Ti dico subito che non ci credo -e te l’ho già detto- che tu non credi!!
La foto che hai fatto lasciare sulla collina è esso stesso un atto di fede!, sennò non gliela avresti fatta lasciare. Perchè Dio -che ti ha voluto sulla terra- inabita nell’anima tua, cioè..in te!, ti dispiace forse questo?!?.
Certo, una grande croce quella che è toccata a te!, se ho ben capito uno di famiglia, forse un figlio; sai che se ti vedessi non smetterei di raccontarti le mie? Vuoi un anticipo?
Meglio di no, non ci crederesti!, e non è poi così importante…Francamente io mi sento una privilegiata, perchè “la mia Croce io non la do a tutti”…Wow!, si, wow!, perchè le croci-crocine-crocette che costellano la mia quotidianità -e realizzano un dipinto meraviglioso!- le considero un dono!! Da valorizzare. infatti diceva il Santo Francesco :”Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto”. Robe da santi!
Come riuscire a portarle per non rimanerne schiacciati? Offrendole a Colui che ce le ha date, e chiedendoGli molto semplicemente di aiutarci (Lui è un esperto!). Lui mi aiuta attraverso l’Eucarestia (lì dentro c’è tutto Lui!) e la Confessione,
che fortificano l’anima..e le danno pure gioia!
Io ci ho provato a spiegare con povere parole ma devo dire che è piuttosto un’ esperienza dell’anima ( e qui cadrebbero tutte le parole!!).
Ora sono disturbata in casa da altri, devo lasciare, ma dico che Dio c’è ed è il Solo che veramente ti capisce fino in fondo, perciò è l’unico in grado di aiutarti, non ti arrendere, credici!
“Chiedete ed otterrete”…Che ti faccia sentire innanzitutto il Suo Amore.
Grazie, Andrea, che mi hai permesso di dirti ciò che avevo nel cuore.
Ti voglio bene davvero, grazie ancora!
Ciao, Andrea UDT,
ti avevo risposto ieri sera con tutto il cuore, ma non compare nulla.
Ti prometto che ti risponderò di nuovo, non appena potrò.
Sei gentile!
no, non sono credente.
ma c’e’ un canto di CL che mi piace molto: “povera voce” credo di Chieffi. il testo descrive magnificamente il senso religioso che e’ in noi tutti.
se vuole chiede la mia mail alla redazione o a Giovanna Jacob su facebook (Giovanna e’ una delle giornaliste che scrive su tempi)
“povera voce” mascagni/campi.
Chieffo il grande!, lo chiamo io! Prossimamente a Forlì si terranno due incontri musicali per ricordarlo con affetto.
Io canticchio spesso ” Ave Maria, splendore del mattino”, la cantiamo anche in Chiesa alla Santa Messa…la Salve Regina del terzo millennio -per dirla con Bifffi.
Invece i miei figli preferiscono “La gilera”!, e qui si sente tutta l’originalità del suo humor innato, ti chiedo di ascoltarla!!
Sul tuo non credere in Diopadre.
Se ti dico che ti stai perdendo il bello della vita, cioè di vivere la TUA unica sola ed irripetibile vita immerso in Dio, ci credi?
Potrà sembrarti gia’ piena, bella, ricca così senza Dio, ma non è così. E’ in bianco e nero.
Se lasci entrare Dio in te (è già in te, basta che gli apri la porta del tuo cuore!) la vita prende vita e dal bianco e nero si colora! Amare Gesù con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutto se stessi significa arrendersi a Lui e divenire degli alter Christus, immersi nel mondo per il bene, la gioia del mondo.
La preghiera è tutto, la preghiera fa tutto.
Scusami se mi sono permessa con toni sì confidenziali, ma è come parlassi a mio fratello, anzi, sei un mio fratello in cammino con me in questa valle di lacrime!
Il Rosario, la preghiera del cuore, sprigiona e incendia l’amore nel cuore!
La Madonna a Medjuogorje dice che vuole il nostro “Sì” detto a Dio; mannaggiala miseria, ma diciamolo santapazienza questo benedetto sì!! “Tardi ti ho amato bellezza tanto antica e tanto nuova; tardi ti ho amato!, tu eri in me ed io stavo fuori…”, disse Sant’Agostino, convertito da adulto.
In fondo, è per il nostro vero bene…ci torna utile!!
Dio ci benedica, credi!
ANDREA!! Ci parliamo in confidenza E MI DAI DEL LEI? M’OFFENDO!!
Ne ho 48 ma dicono che non li dimostro!! E per forza, sempre in mezzo alla gioventù di casa!!
L’altra mattina avevo voglia di funghi e sono andata a funghi, rischiando anche di essere impallinata da un cacciatore.
Una cosa è andare a funghi e basta, altra cosa è andarci con Dio nel cuore!, il sole tra le foglie, i rumori del boschetto, i cinguettii, il fiume gonfio di acque con fragore, i colori dell’autunno, prima la pioggerellina poi il sole tra le fronde ed infine….i funghi!!!, giusti giusti per una mangiata! Scaturisce una lode perenne al creatore dalla sua povera creatura che sarei io, una condivisone con “l’Amor che muove il sole e l’altre stelle” (Divina Comm., Paradiso). Soprattutto dopo la pastasciutta ai funghi (sono proprio sasa!)
Sì, sono proprio sasa, la sasa di Dio!
Andrea Udt, ti mando un bel sorriso! 🙂
Caro Andrea, anch’io sono stata purificata da Dio col disturbo bipolare, no Dio non è crudele, è il peccato in noi che è crudele. questa bipolarità mi ha “costretta a farmi domande , cosa che prima non mi ero neppure posta il pensiero. Dopo anni di cammino spirituale, dove eravamo solo io e Dio , ho imparato a conoscere Dio come mio Padre dolcissimo amabilissimo, le purificazioni dolorose si ma Lui era ed è sempre accanto a me. Noi non comprediamo, perchè il mondo ,la carne nostra che odia il dolore, e il nemico infernale, ci nascondono il Volto di Dio. non abbiamo fiducia in Lui!!!! Noi con le piccolissime menti pensiamo di possedere la “sapienza, ci sentiamo addirittura superiori a Dio vera Sapienza. Ma Colui che ha creato tutto, colui che si è annichilito per nostro amore , che ha preso la mia bipolarità , le mie sofferenze , I MIEI PECCATI, per darmi la vita e darmela abbondantemente , non sappia cosa sta facendo ?Queste sofferenze sono causa dei nostri peccati!! Gesù li ha presi su se stesso , ora sta a noi donarli a Lui,solo allora avremo amore pace e gioia. Ora io sto bene e ringrazio il Signore ogni giorno per quello che ha permesso che mi accadesse. Sì perchè prima ero cieca e Lui ha illuminato l’oscurità della mia anima. Quando attraversiamo la purificazione non sappiamo cosa sta succedendo ,ma ogni tanto il Signore ci mostra cosa Lui ha operato in noi e quindi poi quello che abbiamo attraversato diventa Sapienza. Perchè tanto dolore ? Perchè la nostra carne è così tanto infettata che ne ha bisogno. Dio usa il bisturi con delicatezza e veloce eppure noi urliamo quando Lui lo fa!!! Se tu avessi un figlio con un tumore e tu lo dovessi operare non lo faresti? Dio ci ama abbandoniamoci a Lui e lasciamo che ci tolga tutto il male che è in noi. Andrea ho acquistato la vera Sapienza dono Altissimo di Dio, grazie a questa malattia e se dovessi tornare indietro lo rifarei . Comunque la mia purificazione continua e continuerà per tutta la mia vita, come nella vita di ogni cristiano, mi ritengo una PRIVILEGIATA, perchè ora io ho una intima ,appassionata relazione d’ amore con Dio. Questo non lo cambierei con nessuna cosa al mondo.Se vuoi contattarmi e chiedermi qualcosa puoi farlo . Ciao ti voglio bene. Dio ci AMAA!!!
Scusa Lavinia, mi permetto. Hai trovato la “perla preziosa” …tienila stretta, guai a perderla!
Non è così?
Un abbraccio e una prece per la sottoscritta, grazie!
Di cuore.
Susanna