
«A Sadad c’è stato il più grande massacro di cristiani dall’inizio della guerra in Siria»
«A Sadad c’è stato il più grande massacro di cristiani dall’inizio della guerra in Siria». Pesa ogni parola l’arcivescovo Selwanos Boutros Alnemeh, Metropolita siro-ortodosso di Homs e Hama, nel descrivere a Fides quanto è avvenuto nella cittadina cristiana di 15 mila persone a circa 160 km da Damasco conquistata dai terroristi islamici e poi liberata dall’esercito pochi giorni fa.
BAMBINI NELLE FOSSE COMUNI. Secondo l’arcivescovo «i civili innocenti, martirizzati senza alcun motivo, sono 45, e fra loro diverse donne e bambini, molti buttati in fosse comuni. Altri civili sono stati minacciati e terrorizzati. I feriti sono 30 e le persone scomparse sono tuttora 10. Per una settimana, 1.500 famiglie sono state tenute come ostaggi e scudi umani».
«Fra loro bambini, vecchi, giovani, uomini e donne – continua il Metropolita – Alcuni di loro sono fuggiti a piedi percorrendo otto chilometri da Sadad ad Al-Hafer per trovare rifugio. Circa 2.500 famiglie sono fuggite da Sadad, portando con sé solo i vestiti che avevano indosso, a causa dell’irruzione dei gruppi armati e oggi sono profughi sparsi tra Damasco, Homs, Fayrouza, Zaydal, Maskane, e Al-Fhayle».
IN CITTÀ MANCA TUTTO. La situazione in città non è ancora migliorata, nonostante la liberazione dell’esercito: «In città mancano del tutto elettricità, acqua e telefono. Tutte le case di Sadad sono state derubate, e le proprietà saccheggiate. Le chiese sono danneggiate e dissacrate, private di libri antichi e arredi preziosi, imbrattate di scritte contro il cristianesimo – continua il suo racconto a Fides – Le scuole, gli edifici governativi, gli edifici comunali sono distrutti, insieme con l’ufficio postale, l’ospedale e la clinica. Ai bambini di Sadad è stato rubato il futuro. Molte case non potranno nemmeno essere ricostruite».
«DOV’È LA COSCIENZA UMANA?». L’intervista del prelato termina così: «Abbiamo gridato soccorso al mondo ma nessuno ci ha ascoltati. Dov’è la coscienza cristiana? Dov’è la coscienza umana? Dove sono i miei fratelli? Penso a tutte le persone sofferenti, oggi nel lutto e nel disagio: ho un nodo alla gola e mi piange il cuore per quanto è successo nella mia arcidiocesi. Quale sarà il nostro futuro? Chiediamo a tutti di pregare per noi».
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