Wokeism: una storia americana
Leggendo il saggio di Sergio Belardinelli sembrerebbe che ciò che va sotto l’etichetta di “politicamente corretto” sia una congerie di azioni e reazioni nate nella sinistra liberal americana, che hanno provocato risposte di carattere identitario anche nella controparte. Mentre la sinistra agita una serie di questioni classiche su inclusione, uguaglianza e diversità, ad avviso di Belardinelli, «a destra, si pensi a Trump [poco oltre definito “soggetto pericoloso”] vediamo all’opera un vago patriottismo che non disdegna l’articolazione fanatica dell’interesse nazionale in termini di razza e di religione». E, in effetti, il titolo del saggio è molto significativo: il politicamente corretto, padre legittimo della cancel culture sarebbe una malattia trasversale, che dalla fine degli anni Settanta ha invaso la cultura politica americana.
È questo modo di trattare il tema che mi trova in cordiale, ma profondo disaccordo. Il movimento trumpiano, […]
Per continuare a leggere iscriviti a Lisander, il substack di Tempi e dell’istituto Bruno Leoni. Iscriversi è facile, basta inserire la propria email nel box qui sotto.
0 commenti
Non ci sono ancora commenti.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!