Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Economia

Meno Stato, più società, più famiglia. Da re Guglielmo d’Olanda una lezione di welfare per l’Italia

Aiutare una famiglia che assiste i propri anziani è più efficiente che finanziare un posto letto. Ecco perché la laicissima Amsterdam tenta di far suo il principio che la Chiesa predica dai tempi di Pio XI. La sussidiarietà

Daniele Cirioli
24/09/2013 - 2:00
Economia
CondividiTwittaChattaInvia

In Olanda è andato in onda il sogno delle giovani generazioni. L’annuncio del divorzio dal welfare state tradizionale rappresenta, infatti, la principale aspirazione di riforma statale cui possono ambire coloro che hanno ereditato le politiche del passato, senza poterle in alcun modo modificare. Politiche fatte solo di spesa pubblica e di diritti che, di fatto, sono risultati insostenibili dalla fiscalità collettiva, nell’assurda chimera di un modello sociale che tutto può. Un modello dove lo Stato si prende cura dei cittadini “dalla culla alla tomba”. Magari capitasse anche a casa nostra di accendere un giorno la televisione e ascoltare un discorso programmatico da parte del capo dello Stato o del governo per riformulare l’articolo 38 della Costituzione! Anche se, a dire il vero, basterebbe più semplicemente una sua corretta interpretazione.

WELFARE STATE ADDIO. Tornando in Olanda, l’annuncio è stato dato la scorsa settimana. In occasione del suo primo discorso dal trono per l’approvazione del bilancio di previsione, il re Guglielmo Alessandro ha spiegato che a prendere il posto dello «Stato sociale» sarà una «società di partecipazione» nella quale i cittadini, i privati, dovranno investire per creare delle reti di assistenza, che si sostituiranno allo Stato, al pubblico. «Il classico welfare state della seconda metà del ventesimo secolo – ha precisato il re – ha portato ad accordi che sono diventati insostenibili nella loro forma attuale». Inoltre, ha aggiunto, le persone «vogliono fare le loro scelte, organizzarsi la loro vita e prendersi cura l’una dell’altra». La via da seguire per le riforme, pertanto, sarebbe già tracciata in ambiti come, per esempio, quelli della sicurezza sociale e dell’assistenza a lungo termine.

PIÙ BENESSERE PER TUTTI. È quest’ultimo un aspetto che avvicina molto il caso olandese alla nostra società; dove soprattutto le famiglie, ma anche enti ed associazioni – tutto il mondo del no profit, insomma – sono di gran lunga i principali erogatori di servizi, cura e assistenza materiale al nostro welfare state pubblico-statale, ma in maniera totalmente anonima, nascosta e silenziosa. Un modello di welfare che, tuttavia, spende 470 miliardi di euro l’anno (Istat, 2011): due terzi dei quali in previdenza (67,2 per cento), un quarto in sanità (24,9 per cento) e la restante parte in assistenza (7,9 per cento). Motivo per cui un cambio di passo nella direzione indicata dal re dei Paesi Bassi avrebbe due benefici: valorizzare l’autenticità di una risposta umana ai problemi, da un lato, e liberare risorse finanziarie, dall’altro. Con un conseguente indotto in termini di vantaggi a favore della collettività attraverso il potenziamento degli stessi servizi e una spinta al rilancio del sistema economico. Sostenere una famiglia che accudisce, per esempio, un anziano o un disabile è, infatti, più “efficiente” che finanziare un posto letto in ospedale. E aiutare la previdenza privata libera risorse che sono il carburante dello sviluppo economico.

LEGGI ANCHE:

Agricoltori in protesta a L’Aia contro le politiche anti-emissioni di azoto del governo olandese

La clamorosa rivincita dei contadini olandesi sulla borghesia “green”

18 Marzo 2023
Bustarella

Come abbattere la corruzione con appena 16 milioni di dollari

17 Marzo 2023

IL CORAGGIO DI CAMBIARE. Di riforme ne abbiamo viste tante negli ultimi anni, ma di benefici pochi o nessuno. Talmente tante da avere ingarbugliato la matassa delle regole (a scapito dei cittadini), senza però portare efficaci risultati in termini né di riduzione della spesa pubblica né di miglioramento delle prestazioni offerte. Anzi, le prestazioni sono risultate fortemente penalizzate per un conto spese tutto a carico dei giovani di oggi (si veda ad esempio alla voce “sussidi ai disoccupati”: Aspi, Cig, eccetera); mentre per vedere uno spicciolo di riduzione della spesa pubblica occorrerà aspettare almeno 20-30 anni quando – nemmeno a farlo apposta – dovranno andare in pensione i giovani di oggi, i quali avranno la sorpresa di trovarsi tra le mani una pensione dimezzata rispetto ai loro papà. Ma questa è l’Italia dove – si sa – “riformare” è un verbo che da sempre si coniuga con “preservare”, dove si cambia senza mai ritoccare nulla del presente (o del passato) e si decide solo per il futuro, per coloro cioè che non possono porre obiezioni.

MENO STATO, PIÙ PRIVATO. In Italia, divorziare dal tradizionale welfare state avrebbe il risultato di migliorare l’efficienza della rete di servizi ai cittadini e di rendere più giusto un patto intergenerazionale tutt’ora squilibrato. Ma per farlo, servirebbe un nuovo modello sociale con “meno Stato” e più “privato”. Un modello come quello descritto, all’inizio degli anni Trenta, a ridosso della grave crisi del ’29 (da più parti paragonata a quella attuale), da Pio XI nell’enciclica Quadragesimo anno. Un’enciclica dove il Papa rilegge il passato alla luce di una situazione economico-sociale in cui all’industrializzazione si era aggiunta l’espansione del potere dei gruppi finanziari. L’enciclica ammonisce sul mancato rispetto della libertà di associazione e ribadisce i princìpi di solidarietà e di collaborazione, quali soluzioni per superare i conflitti sociali. Ma, soprattutto, afferma che lo Stato, nei rapporti con il privato, deve applicare il “principio di sussidiarietà”: principio che è divenuto poi un elemento permanente della dottrina sociale cattolica.

LEZIONE OLANDESE. È proprio al principio di sussidiarietà che occorre guardare oggi, come documenta il caso della “laicissima” Olanda. Porre la persona al centro di tutto: è questa la sfida che la politica deve ingaggiare se vuole andare verso un futuro fuori da una crisi che, oltre a essere finanziaria ed economica, proprio come nel ’29, è anche una crisi di valori. Come, peraltro, aveva già spiegato anche l’enciclica Caritas in veritate di Benedetto XVI. È praticando la sussidiarietà e la solidarietà, infatti, che si tende al vero bene comune. La sussidiarietà ci dice che è impossibile promuovere la dignità della persona se non prendendosi cura della famiglia, dei gruppi, delle associazioni, delle realtà territoriali locali; in breve, di quelle espressioni aggregative di tipo economico, culturale, sportivo, ricreativo, professionale, politico, sociale alle quali le persone danno spontaneamente vita, ossia la società civile. La sussidiarietà è, inoltre, aiuto economico, istituzionale e legislativo, offerto a entità sociali più piccole, che implica che lo Stato di astenga da un intervento diretto, in quanto restringerebbe, di fatto, lo spazio vitale delle cellule della società. La sussidiarietà, insomma, contrasta con ogni forma di accentramento, di assistenzialismo e presenza eccessiva dello Stato. Come invece, purtroppo, avviene nel nostro attuale welfare state. Dove l’eccessiva centralità dello Stato è divenuta il modello di riferimento – un modello spesso “mitizzato”  quando non addirittura “divinizzato” – delle più diverse forze sociali e politiche, molte delle quali hanno anche seduto e siedono in Parlamento. Magari capitasse a casa nostra quello che è appena successo in Olanda.

Tags: assistenzaassistenzialismobendetto XVIcaritas in veritatedaniele ciriolidisoccupatiIstatItaliaolandapensionipio xiprestazioni assistenzialiprestazioni socio-sanitarieprevidenzaquadragesimo annoriforma dello statoriforma welfareriformesanitàsolidarietàspesa previdenzialespesa pubblicasussidiarietàsussidio disoccupazionetagliare la spesa pubblicawelfarewelfare state
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Agricoltori in protesta a L’Aia contro le politiche anti-emissioni di azoto del governo olandese

La clamorosa rivincita dei contadini olandesi sulla borghesia “green”

18 Marzo 2023
Bustarella

Come abbattere la corruzione con appena 16 milioni di dollari

17 Marzo 2023

«La Cina è il paese tecnologicamente più avanzato al mondo»

4 Marzo 2023
Attilio Fontana

Alla Lombardia l’arduo compito di rilanciarsi senza tradirsi

4 Marzo 2023
Murales street art degli Orticanoodles con i maggiori "testimonial" della Storia della Medicina e della beneficenza milanese realizzati in beneficenza per il Policlinico, Milano, 17 Febbraio 2021.  Ansa/Matteo Corner

Sanità e liste d’attesa. È vero che chi può paga e gli altri aspettano?

13 Febbraio 2023

Vita, famiglia e libertà educativa. I miei impegni per il Lazio

5 Febbraio 2023
Per commentare questo contenuto occorre effettuare l'accesso con le proprie credenziali.

Video

Caorle 2023
Video

Chiamare le cose con il loro nome. Tutti a Caorle a giugno

Redazione
6 Marzo 2023

Altri video

Lettere al direttore

Un fermo immagine tratto dalla trasmissione Rai mostra Lucia Annunziata e Eugenia Roccella durante Mezz'Ora in Più su Rai3, 19 marzo 2023 (Ansa)

Utero in affitto. La fiera dei corpi e dei sentimenti è più volgare di una parolaccia

Emanuele Boffi
21 Marzo 2023

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Non esiste un’Unione Europea unita contro un’Italia isolata
    Lodovico Festa
  • Memoria popolare
    Memoria popolare
    Arringa cristiana e popolare per il «diritto dei turchi a restare turchi»
    A cura di Fondazione Europa Civiltà
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Ribadiamo: l’inchiesta di Bergamo sulla pandemia ha solo «valore catartico»
    Emanuele Boffi
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Caso Cospito. Ritorneranno gli anni di piombo?
    Rodolfo Casadei
  • Good Bye, Lenin!
    Good Bye, Lenin!
    La vita «ordinaria, tragica e bella» di Elena Bonner
    Angelo Bonaguro

Foto

Foto

Cura: quale integrazione tra territorio e domicilio?

22 Marzo 2023
Foto

“Bisogna pur aver fiducia di qualcuno”. Il concorso dei Nonni 2.0

13 Marzo 2023
Foto

Cosa c’è di allegro in questo maledetto paese?

10 Febbraio 2023
8/2/2014 Milano Giornata Banco Farmaceutico
punto raccolta farmaci presso Farmacia Foglia C.so di Porta Romana 56
Iconphotos/Paolo Bonfanti
Foto

Inizia oggi la Giornata di raccolta del farmaco: ecco come e perché aderire

7 Febbraio 2023
Benedetto Antelami, Deposizione dalla croce, Duomo di Parma
Foto

Davanti alla Deposizione di Antelami. Quello che non avevo mai “visto”

3 Febbraio 2023

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2022: euro 211.883,40. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Sfoglia Tempi
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Marzo 2023
    • Febbraio 2023
    • Gennaio 2023
    • Dicembre 2022
    • Novembre 2022
    • Ottobre 2022
    • Settembre 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
    • Elly Schlein
    • Giorgia Meloni
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Mutui
  • Società
    • Obiettivi di sviluppo sostenibile
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist