
Ufficiale Al Qaida: il nuovo Bin Laden è Al Zawahiri – Rassegna stampa/1
Ayman Al Zawahiri è il nuovo capo di Al Qaida. Il dottore egiziano, di famiglia borghese, prende il posto di Osama Bin Laden, ucciso dagli americani nel blitz di Abbottabad in Pakistan, e diventa l’uomo più ricercato del mondo con una taglia sulla testa che ammonta a 25 milioni di dollari. “L’annuncio sui siti islamici non è una sorpresa: una scelta di continuità, viene definita dagli esperti. Già alcuni anni fa lo studioso francese Gilles Kepel sosteneva che Zawahiri era la vera ‘mente strategica’ di Al Qaida, mentre Osama veniva considerato ‘l’uomo immagine’, la figura simbolica e carismatica, il volto popolare del terrorismo che a quel tempo sollevava consensi anche tra le masse arabe e non solo tra i militanti della Jihad” (Sole 24 Ore, p. 11).
«Il comando generale di Al-Qaida, dopo il completamento delle dovute consultazioni, annuncia la nomina a capo del gruppo dello sceicco dottor Abi Mohammed Ayman Al Zawahiri che, possa Allah concedergli successo, ha assunto la responsabilità di comandare», recita un comunicato diffuso attraverso il sito filo-estremistico on-line “Ansar al-Mujaheddin”.
«Con l’aiuto di Allah», prosegue la nota diramata via Internet, «noi perseguiremo la chiamata alla religione della verità, e l’incitamento a combattere per la nostra Nazione, portando avanti la guerra santa contro gli apostati invasori, alla testa dei quali c’è l’America dei crociati e c’è come servo Israele, e contro chiunque li appoggi. La lotta proseguirà», è l’avvertimento, «finchè tutti gli Eserciti dell’invasione non avranno lasciato la terra dell’Islam».
Al Zawahiri era già stato indicato come successore di Bin Laden dalla cellula irachena di Al Qaida, ora il braccio destro dello sceicco del terrore è ufficialmente il terrorista numero uno. “La sua successione dopo la fine di Osama appariva scontata, eppure allora i giornali di tutto il mondo si erano lanciati in ardite speculazioni sul fatto che il medico egiziano potesse essere accantonato a favore di qualche altro candidato più vicino alla nuova generazione di militanti” (Sole 24 Ore, p. 11).
”La realtà è che Al Qaida è diventata un’organizzazione sempre più dipendente dai suoi ospiti, afghani e pakistani. Un tempo era il Mullah Omar che contava sulle donazioni di Osama per riempire una cassa di metallo con i contanti che teneva sotto la branda, adesso sono i capi di Al Qaida che per proteggere la latitanza devono appoggiarsi ai talebani e alla rete di complicità in Pakistan. Al Zawahiri, in un certo senso, è un leader più vulnerabile di un tempo, anche se forse non meno pericoloso” (Sole 24 ore, p. 11).
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