Sono due i modi principali in cui i media hanno cercato di spiegare ciò che non riescono a comprendere della decisione della Russia di invadere l’Ucraina: «Putin è pazzo» (Repubblica, Corriere della Sera, Stampa), ossessionato, annebbiato forse a causa del Covid. Putin è «analogico» (Corriere), «ottocentesco» (Giornale), ragiona con categorie superate e confida ancora nella guerra, come mezzo per ottenere gloria e influenza, invece che concentrarsi sull’economia.
«Putin non è pazzo, è cinico»
È un po’ infantile pensare che chi non ragiona come l’Occidente, o come la maggioranza dell’Occidente, lo faccia per infermità, invece che per scelta (non è un caso che «pazzo» sia il termine più utilizzato per descrivere i jihadisti e i loro attentati sanguinari).
È consolatorio, sicuramente, ma impedisce di comprendere che cosa sta accadendo e perché. Putin, come scrive giustamente Riccardo Mazzoni sul Tempo, «non è affatto Mad Vlad ma un cinico calcolatore». Un calcolatore spieta...
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