«Diecimila chilometri per salvare più famiglie possibile»
«Sto cercando un furgone passeggeri da noleggiare per percorrere i 1.700 chilometri che mi separano dall’Ucraina e portare aiuti. Ma non è facile trovarli: io sono disposti a pregare in ginocchio pur di averne uno». È determinato a fare di tutto, Oleksandr Sydoruk, pur di aiutare la sua gente. È disposto anche a imbracciare le armi l’imbianchino decoratore e imprenditore da 14 anni residente in Italia, a Bovisio Masciago, anche se adesso ha capito che la sua priorità è un’altra: aiutare i profughi in fuga dalla guerra.
«Volevo arruolarmi per combattere»
«Quando è iniziato il conflitto, il 24 febbraio, ho subito chiamato mia sorella, che vive a Lutsk, e lei mi ha detto che già i bombardamenti facevano tremare le finestre. Piangeva, piangeva anche mia moglie, e io ho subito deciso di partire per l’Ucraina per aiutarli», racconta Oleksandr a Tempi.
Appena il tempo di finire un lavoro che gli era già stato affidato («non volevo lasciare nei guai il mio committente»), cinque giorni nei quali per la pena e l’angoscia «sono dimagrito cinque chili», e l’1 marzo Oleksandr si è seduto al volante della sua auto, destinazione Ucraina. «La mia idea era quella di arruolarmi nell’esercito per combattere», spiega. «Poi mentre ero in viaggio ho chiamato mio fratello, che si è già arruolato, e lui mi ha detto che dall’esercito gli hanno comunicato che l’avrebbero chiamato in servizio solo quando ci sarebbe stato bisogno».
La corsa per salvare più famiglie possibile
Ma Oleksandr non era disposto a starsene a casa con le mani in mano e così ha deciso di «essere utile mettendo al riparo e salvando quante più persone possibile». Dall’1 marzo, per andare e tornare dal confine tra Ucraina e Polonia, ha già percorso più di diecimila chilometri, portando in Italia sette famiglie.
«Le prime sei», continua, «avevano già un posto in Italia dove andare, l’ultima invece, composta da marito, moglie e tre bambini non conosceva nessuno. Ero disperato e per fortuna mi ha aiutato un prete di Bovisio Masciago, don Giuseppe, che ha messo a disposizione un appartamento della sua parrocchia per ospitarli».
«Per fortuna non sono solo»
L’iniziativa di Oleksandr è solo una goccia nel mare del bisogno, ma fa la differenza. Sono quasi tre milioni gli ucraini già fuggiti dalla guerra, la maggior parte dei quali ha varcato il confine con la Polonia, le cui capacità di accoglienza sono al limite. Negli immensi campi profughi c’è bisogno di tutto: vestiti, cibo, medicine. E Oleksandr riempie l’auto fino all’orlo per fare tutto ciò che può, perché «la situazione va peggiorando, i russi avanzano. I familiari di mia moglie erano fuggiti a Leopoli, ora le bombe sono cadute anche lì e loro stanno scappando di nuovo».
L’imbianchino di Bovisio Masciago si è anche reso conto che i costi dei viaggi in auto sono troppo elevati per sopportarli da solo. E così con l’aiuto di alcuni amici ha aperto una campagna di crowdfunding su Gofundme, La corsa di Alex, per finanziare il noleggio di un furgone passeggeri, l’acquisto di aiuti umanitari e per coprire il costo dei trasporti. «Vorrei partire già oggi per la Polonia per salvare altre persone», continua Oleksandr. «I profughi sono in una condizione di enorme stress e difficoltà: una famiglia che doveva portare in Italia, quando ha scoperto che avrei ritardato, si è innervosita molto e ho dovuto calmarli. Ecco, mi ritrovo anche a fare da psicologo. Per fortuna non sono solo, voglio ringraziare tutte le persone che in Italia si sono attivate per l’Ucraina e mi stanno aiutando materialmente».
Foto Ansa
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