Terremoto, la Cdo lancia il progetto “imprese gemelle”. E lo fa con una festa

Di Daniele Ciacci
03 Luglio 2012
Il 16 luglio, Cavezzo (MO) ospiterà l'assemblea generale di Cdo Emilia. Che quest'anno vorrebbe trasformarsi in «una festa». Con Cevoli, Pastori, Muto e tanti imprenditori che «insieme, vogliono ripartire»

«Venite tutti, vi aspettiamo». È l’invito che lancia Davide Poggi, presidente della Compagnia delle Opere dell’Emilia, per la festa “Costruire in un mondo che cambia”, organizzata dalla Cdo e con il patrocinio della provincia di Modena e dei comuni terremotati. «Abbiamo deciso di farla a Cavezzo, il 16 luglio, perché gli emiliani vedessero la marea di disponibilità che ricevono da tutta l’Italia. In questa difficile situazione, non siamo soli». Nel programma interventi del comico Paolo Cevoli e Enrico Biscaglia (Cdo) e poi una cena e festa popolare con Carlo Pastori, Controtempo, Marcello Colò, Walter Muto, Valentina Oriani e Nevruz Joku & Le Ossa.

Il titolo della giornata è “Costruire in un mondo che cambia”. È azzeccato per la condizione in cui versa l’Emilia?
A onor del vero, era un titolo che avevamo stabilito durante la nostra Assemblea generale, prima che avvenisse la tragedia. Era un taglio che avevamo già identificato. Per due ragioni fondamentali: il cambiamento è una necessità, non una scelta, per chi vuole costruire. Oggi si parla di cambiamento quasi fosse una moda, ma non lo è. Non si cambia tanto per cambiare, ma perché è la realtà a imporre una nuova modalità di approccio a se stessa.

Il secondo motivo?
Il motore del cambiamento è il desiderio. La costruzione di un’impresa nasce dal desiderio umano di incidere sulla realtà che ha intorno, che chiede un servizio, che necessità di colmare un bisogno. Così l’uomo si mette in discussione.

E il terremoto ha sottolineato questa dinamica?
Già. Ha permesso a molti imprenditori di aprire gli occhi. Il sisma ha colpito diversamente ogni persona. C’è chi ha perso poco e gente che ha perso tutto, tranne la voglia di mettersi in gioco. C’è chi piange, chi si arrabbia, chi pensa a dove e come ripartire.

Ritorniamo alla festa. I soldi saranno devoluti a chi, dopo il sisma, è ancora in difficoltà.
Sì. È un’iniziativa che ha avviato la Cdo all’indomani del terremoto: una raccolta-fondi nazionale per famiglie, imprese, opere sociali e scuole presenti sul territorio. Andremo ad agire in maniera trasparente su situazioni precise e specifiche, su realtà significative e da supportare. Anche se, realisticamente, quello che possiamo fare non è sufficiente.

Nel corso della giornata sarà presentato il progetto “Imprese Gemelle”. Cosa riguarda?
Consiste in un gemellaggio tra imprenditori che han subito danni dal terremoto ed altri che sono disponibili a supportare chi ha bisogno. In sostanza, gli imprenditori compilano un profilo: descrivono l’attività che possiedono e le conseguenze del sisma sull’azienda. Cerchiamo, tra gli affiliati alla Cdo, altri imprenditori con esperienza nello stesso campo del terremotato, che mettano un po’ del proprio tempo e della loro professionalità per aiutare chi ha bisogno. Sia da un punto di vista pratico sia gestionale.

@danieleciacci

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