Tempi e la sua guerra dei trent’anni. Che cosa c’è nel numero di gennaio

Di Redazione
02 Gennaio 2025
L’anniversario del nostro giornale, la verità sul quartiere Corvetto, i ritratti di Vance, Newman, Carras, Albacete. Guida ai contenuti del mensile. Con l’atteso oroscopo per il 2025
La copertina del numero di gennaio 2025 di Tempi, dedicata al trentennale della testata

Con il numero di gennaio 2025 Tempi inaugura i festeggiamenti per i suoi primi trent’anni di vita e di battaglia: è la nostra “Guerra dei trent’anni”, come recita il titolo del mensile. Per celebrare degnamente l’occasione, abbiamo chiesto all’artista Marco Cirnigliaro di “rifare” la copertina da lui disegnata per il numero zero di Tempi che fu presentato al Meeting di Rimini nell’agosto 1995. Cirnigliaro, con l’aiuto di Claudio Murdaca, ha ripreso lo stesso soggetto dell’epoca (perché trent’anni dopo anche la battaglia è ancora la stessa), aggiornandolo però all’era dell’intelligenza artificiale. Il servizio di copertina invece è affidato a Renato Farina, che con Tempi collabora fin dalla fondazione e qui racconta in prima persona l’inizio dell’avventura al seguito di Luigi Amicone.

La copertina del numero zero di Tempi, presentata al Meeting di Rimini nel 1995
La copertina del numero zero di Tempi, presentata al Meeting di Rimini nel 1995

Viaggio a Corvetto dopo la rivolta

È un numero ricchissimo il mensile di gennaio, già disponibile per tutti gli abbonati nello sfogliatore digitale e in arrivo nelle case dei sottoscrittori che hanno scelto la formula full (in offerta a prezzo scontato fino al 31 gennaio, per chi ha ancora regali natalizi da fare, come spiegato qui). All’interno, Ubaldo Casotto racconta il suo viaggio nel quartiere milanese di Corvetto pochi giorni dopo la rivolta per la morte di Ramy Elgaml durante una fuga dalla polizia. Non è vero che Corvetto è una banlieue, osserva Casotto, e la differenza rispetto alle periferie francesi simbolo del degrado sociale è che qui ci sono “punti vivi e generativi” che permettono a tutti «di essere una comunità».

L’America di Vance e la Guerra fredda infinita

Sul fronte internazionale, nel nuovo numero di Tempi Mattia Ferraresi propone un lungo e informato ritratto di JD Vance, il prossimo vicepresidente degli Stati Uniti i cui tratti politici, culturali e perfino umani danno un’idea suggestiva di quel che sarà il popolo conservatore d’America con Trump e dopo di lui. Mentre Rodolfo Casadei ripercorre l’espansione della Nato nell’Est europeo negli anni successivi alla caduta del Muro di Berlino e spiega – con il sostegno delle analisi di alcuni pesi massimi della politica estera e del pensiero strategico americano – come questa scelta, compiuta e perseguita più contro che con la Russia, non abbia mai permesso di mettere fine davvero alla Guerra fredda.

Weng, Newman, Albacete

La grande intervista di Tempi di gennaio è firmata da Leone Grotti, che ha incontrato a Milano Weng Yirui, una pianista cinese che non aveva mai sentito parlare di Gesù e, colpita dalla bellezza inspiegabile del Gloria di Antonio Vivaldi, si è messa a indagare sul cristianesimo finendo per convertirsi. Un grande convertito (ma dall’anglicanesimo al cattolicesimo) è anche il cardinale John Henry Newman, un santo di recente canonizzazione che secondo uno dei suoi maggiori conoscitori, Hermann Geissler, avrebbe tutti i numeri per essere proclamato dottore della Chiesa. Ne scrive Valerio Pece. Torna poi a incrociarsi con la storia del nostro giornale Cosa c’entrano le stelle?, formidabile raccolta di interventi del grande, indimenticato Lorenzo Albacete. La recensione è di Pietro Piccinini.

La Milano dell’arte, un ricordo di Carras, un oroscopo da ridere

E ancora, Marco Bona Castellotti presenta la mostra “Il genio di Milano”, aperta alle Gallerie d’Italia, originale celebrazione del capoluogo lombardo come “crocevia delle arti”, dal cantiere del Duomo fino ai giganti del Novecento Sironi e Boccioni. Entusiasmante poi la storia di Jesús Carrascosa, detto “Carras”, il cristiano un po’ anarchico che fu tra i fondatori di Comunione e Liberazione in Spagna, raccontata nel primo anniversario della morte dal suo ex allievo Javier Ortega. Ma nel numero di Tempi di gennaio si ride anche, grazie all’ironico oroscopo compilato da Caterina Giojelli per provare a immaginare che anno sarà il 2025 per Toro Schlein e Capricorno Meloni, per Vergine Saviano e Gemello Trump.

Le firme di Tempi. E dove trovare la rivista

Tutto questo senza dimenticare le rubriche delle nostre firme: Giancarlo Cesana spiega cosa c’entra la crisi del matrimonio e della famiglia con il moltiplicarsi di episodi di violenza e disagio giovanili; Pier Paolo Bellini si occupa della pena comminata a Filippo Turetta e del perché è sbagliato provarne gusto; Lorenzo Malagola ritorna sulla violenta interruzione di un convegno di Cl all’Università Statale di Milano; Marina Corradi ci mette tutti davanti alla ipnotica maestà di un fuoco che brucia nel camino in inverno; Fabrice Hadjadj rievoca l’incredibile vicenda di Louise Weber, la prima ballerina di can-can del Moulin-Rouge che divenne in seguito domatrice di belve. E non mancano inoltre Berlicche, Simone Fortunato, Marco Invernizzi, Fabio Cavallari, Guido Clericetti.

Il numero di Tempi di gennaio 2025 è in arrivo nelle case degli abbonati, che nell’attesa possono già sfogliarlo in formato digitale nell’area riservata del sito. I non abbonati, invece, farebbero bene ad abbonarsi subito. E gli insegnanti tengano presente che è sempre aperta la possibilità di abbonarsi a Tempi con la Carta del docente.

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