Vacillano di fronte al vigore del fanatismo i nostri “microcosmi di diritti”. Vivendo come se la morte non esistesse, ne siamo divenuti schiavi. Cosa resta di noi? La sete di una Verità più forte del Niente. E la possibilità impensabile della Sua compagnia
Se lei, ragazza bellissima e terribile come tutte le grandi bellezze, non c’è, allora la vita non è commozione ma solitudine e sopraffazione del potere
Nella «cultura dei diritti» non c’è spazio per nessuno Dio, cioè per nessuna realtà. Ecco perché dopo Charlie Hebdo il tema del pubblico dibattito è slittato dall’allarme “fanatismo” all’allarme “religione”
Je suis qui? Chi sono io? Il prezzo della libertà non può essere la rinuncia alla verità. Anche noi in piazza contro il terrorismo islamico, ma non siamo Charlie
Il cardinale libanese Béchara Raï: «Da noi religione e Stato sono separati ma lo Stato non fa leggi contrarie alla legge divina. I nostri problemi sono le famiglie povere, la guerra, il gran numero di rifugiati e l’emigrazione»
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