Il gioco attraente ma fin troppo lineare ha trovato il suo spazio – gli scontenti, gli arrabbiati della modernità – senza però riuscire a uscire dalle secche populiste
Lettere a monsignor Camisasca e risposte del vescovo sulla guerra in Ucraina e la vocazione dell’Europa, lo statuto di Cl, la paura di tornare a vivere dopo il Covid
In soggiorno c’è sempre quella tua grande foto in cornice, papà. Eri su un aereo. Ancora una volta andavi a inseguire la guerra chissà dove. Ti si era stampata addosso come un marchio
A uccidere il magistrato trent’anni fa è stata la mafia, ma «fu lo Stato che cominciò a farlo morire», come disse l’amico Paolo Borsellino. La sua colpa? Aver deciso di collaborare con il governo Andreotti. Un affronto che la sinistra non gli perdonò, attaccandolo e isolandolo
È la corsa al “sempre di più”, l’idea dell’avere senza limiti come garanzia di libertà e sicurezza che crea il massimo di pericolo e di instabilità. Da Girard (e Sofocle) una lezione per tutti e quattro i belligeranti
Da Rampini a Hollywood, monta anche a sinistra la rivolta contro il nuovo puritanesimo “woke”. Che pretende di cancellare a colpi di censure e linciaggi social tutto ciò che non si conforma ai suoi dogmi. «È in corso la nostra autodistruzione»
Lettere a Tempi e risposte del direttore su: il nostro amico di Hong Kong candidato al Nobel, le follie del regime comunista cinese, il premio Luigi Amicone
Violante e Folli sull’anomalia di una magistratura che compete ormai per «il nudo potere» in tutti i campi. Urge una riforma radicale, ma «senza vendette»
Un miracolo è qualcosa che da soli non si può realizzare, per quanto lo si desideri; ci si deve sottomettere a Dio rinunciando alla presunzione di dominare facendo giustizia da sé