Il patriarca dei cristiani perseguitati in Iraq ricorda che questo «non è stato un anno solo nero. Abbiamo perso tutto, ma abbiamo salvato la cosa più importante insieme alla vita: la fede»
Grazie a Te non sono interista. Tifo il Grifo che va alla grande, peccato che anche la Samp sia lì. E grazie perché non mi hai tolto il saluto quando ho votato Renzi. Prometto di non farlo mai più
Non vedevamo l’ora di entrare in chiesa, metterci in ginocchio e consegnare per sempre il bene che ci vogliamo. Affidarlo a Chi ce lo ha regalato in circostanze così poco usuali, piene di ansie e gioie
«Al di là delle circostanze favorevoli o sfavorevoli c’è la gratuita permanenza del Dio vicino, che mettendo per primo al centro l’uomo, ci consente di generare un nuovo umanesimo». Il «senso» di un anno (e della storia) secondo l'arcivescovo di Milano
Un polacco, un bergamasco, un argentino e un bavarese cosa hanno in comune? Fede, speranza e carità, scusate se è poco. Ecco perché la Chiesa dei grandi papi è sempre più centro del mondo
Su di loro si è abbattuta la tempesta della crisi, della ristrutturazione industriale e della perdita del lavoro. Si sono rialzati in piedi, hanno ripreso a lottare facendo rivivere una grande eredità
Io so di avere un “dossier” pauroso, da tempo mi preoccupo di impostare una buona difesa per il giorno del Giudizio. Ho provato a immaginare il viso terreo del Giudice che brontola: «Come fa questo ad essere qui?»
Sconosciuti o inaspettati, soffrono per me. Non sono più io, ma loro a voler bene. Entrano in casa mia anche se ho le mani sporche. Mi riprendono e mi abbracciano. Il miglior vino per questi angeli
Oggi Benedetta ha acceso le luci dell’albero perché è malata. Sennò di giorno non le accende. Ha l’angoscia che si spengano sul più bello. Mi ha chiesto: papà, quanto durano le luci?
A quattordici anni l’incidente, il coma e il risveglio. Oggi il gorgo della depressione. Non era la mia, ma mi ha costretto al pensiero estremo. Perdere tutto per ricominciare. È stato un altro miracolo