Il presidente Usa inizia una visita «con tante strette di mano e poco affetto». E «senza portare accordi in grande stile». Parla Giulio Meotti (Il Foglio)
Palestina
Il presidente di Israele afferma: «La soluzione migliore e l'unica possibile è quella dei due Stati, ma bisogna imparare dalle lezioni del passato».
L'obiettivo non è favorire la pace ma «conoscere la lingua del nemico perché così sarà più facile sfuggire al male che ci arrecano».
Dopo le elezioni in Israele, vinte da Netanyahu, che però è uscito debole dalle urne, si prospetta un'alleanza con i moderati. Intervista a Fiamma Nirenstein, vicepresidente della Commissione Affari Esteri della Camera.
Intervista al sacerdote di Giordania esperto di Medio Oriente p. Hanna Kildani: «La Primavera araba è diventata un inverno. Qatar e Arabia Saudita non parlino di democrazia, perché sono teocrazie. Solo il Papa ci conforta».
Decine di migliaia di persone a Gaza per festeggiare Hamas, che ha annunciato che rapirà altri israeliani.
Dopo il riconoscimento della Palestina come Stato non membro osservatore all'Onu, Israele minaccia nuovi insediamenti, Abu Mazen di andare alla Corte penale internazionale.
Ieri l'Assemblea generale dell'Onu ha votato favorevolmente alla richiesta di accordare alla Palestina lo status di Stato osservatore non membro dell'Onu. Ma gli Stati Uniti avvisano: «Il voto non soddisferà l'esigenza di indipendenza dei palestinesi».
I media non dicono la verità sul conflitto fra Israele e Hamas. Mentre Israele cerca di difendere i civili, Hamas li usa come scudo o come obiettivo. Domani maratona oratoria a Roma
«Cercare di portare aiuto a Gaza compiendo l'atto ostile dell'uso di vie non certificare equivale senza ombra di dubbio a un gesto di folle ostilità contro l'esistenza stessa di Israele».