Israele non ha digerito la decisione unilaterale della Palestina di chiedere e ottenere il riconoscimento dall’Assemblea generale dell’Onu come Stato non membro osservatore. Così, ieri il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato che Israele costruirà 3 mila nuove case per i coloni a Gerusalemme est e in Cisgiordania. Abu Mazen, leader del partito Al Fatah, chiede da anni come precondizione al ritorno al tavolo della pace con Tel Aviv che gli insediamenti dei coloni si fermino.
MOSSE CHE ALLONTANANO DALLA PACE. Per gli Stati Uniti il nuovo piano di insediamenti «è controproducente e rende più difficile rianimare i negoziati di pace». La Casa Bianca aveva precedentemente ricordato come ritenesse anche la richiesta della Palestina all’Onu una mossa non in grado di aiutare il processo di pace. Duro anche il commento dell’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Zion Evrony:«La via per la pace va da Gerusalemme a Ramallah e non passa per New York. Il solo modo per raggiungerla è attraverso accordi diretti tra le due parti». Tradotto: l’Assemblea generale delle Nazioni Unite non ha il potere di garantirne il riconoscimento di uno Stato.