il foglio
Non è bastato l’annuncio delle dimissioni di Silvio Berlusconi, timbrato e controfirmato dal Presidente della Repubblica. Non è bastato l’impegno, timbrato e controfirmato dal Quirinale, di un percorso parlamentare chiaro e rispondente alle richieste dell’Europa. Come si vede, lo spread vola. Comanda lo spread











Oggi sul Foglio girotondo di opinioni sulla situazione politica italiana. Tra gli altri interviene anche il direttore di Tempi, Luigi Amicone: «La verità è che Silvio Berlusconi è un piccolo grande Churchill ubriaco e, domani, avesse l'opportunità di calare le carte in tavola, sarà (sarebbe) sobrio per andare avanti fino al 2013». Leggi anche gli altri articoli: Ferrara, Bechis, la tattica di Udc e Pd











Sergio Marchionne decide e annuncia che la Fiat per produrre deve uscire da Confindustria e dà «uno schiaffo» a Emma Marcegaglia. Ferrara lo applaude a Radio Londra: «Bravo Marchionne, un rivoluzionario, un bolscevico, se ce n'è uno, un outsider di quelli che onorano il grande teatro della nostra Italia»











Pubblichiamo la lettera del direttore di Tempi a quello del Foglio, Giuliano Ferrara: "Direttore e amico, proviamo a metterci modestamente in gioco? Di “Casta” oggi in Italia ce n’è una sola, da vent’anni: è la magistratura. Le chiedo: in nome di Dio, ci può offrire una piattaforma e un luogo aperto a 360 gradi rispetto alle collocazioni politiche, sociali, culturali, giuridiche, dove discutere un programma di riforma fondamentale dello stato, di nuova Costituzione e Costituente?"











"L'Osservatore preannunciava che avrebbe «incontrato la gente per parlare di Dio». E in un certo senso questo sta facendo il Papa in Germania. Ma al Bundestag ha parlato dell'uomo. Tutto sommato Dio si sa che cosa sia. E' l'uomo che è diventato un clamoroso e qualche volta fosco mistero. Soprattutto per se stesso"











In un'intervista al Foglio, il filosofo conservatore Roger Scruton dichiara dopo gli scontri di Londra: «Ci avevano insegnato a vivere in un ambiente amorfo, nella città postmoderna aperta a tutte le culture. (...) Tutto quello che invece il multiculturalismo ha sancito è stata la distruzione della cultura pubblica condivisa. Il risultato è stato il relativismo»











Ieri Piazza Affari ha chiuso con segno negativo, -3%, nonostante la manovra e gli stress test positivi di venerdì. ll rendimento dei nostri Btp è arrivato al 6%, a quota 7 per cento scattano le operazioni di salvataggio. I mercati diffidano dell'Italia perché la manovra rimanda al futuro la sua attuazione e perché fa poco o niente per stimolare la crescita










