
Benedetto XVI in Germania, Ferrara: “Solo un Papa ci può salvare” – RS
“Solo un Papa ci può salvare. (…) Ieri, nello splendido discorso tenuto al Bundestag, il Parlamento della sua patria, è riemerso in chiara, mite e fulgidissima luce – la luce dell’intelligenza e della ragione – quel formidabile professor Ratzinger che fu eletto alla guida della chiesa di Roma su una piattaforma di lotta intellettuale ed etica alla deriva relativista e nichilista dell’occidente moderno. Che solo un Papa può salvare (altro che il Dio oscuro di Martin Heidegger)” (Foglio, p. I).
“Benedetto ha sorpreso tutti. Niente afflato pastorale minimalista, niente catechesi ordinaria, e invece un energico, nitido e straordinario richiamo alla sostanza di ciò che è politico, pubblico, e alla questione filosofico-giuridica di come si possa fare la cosa giusta, condurre una vita giusta, reggere governi e stati giusti, fare leggi giuste in un mondo che non dipende più dalla tradizione, dall’autorevolezza intrinseca della fede, ma dalla democrazia maggioritaria” (Foglio, p. I).
“Il discorso è lì (…) e il suo significato è univoco. Non è un discorso intercettabile dalle polemiche e dai sofismi. Se siamo liberi, se siamo in un mondo laico, se siamo padroni del nostro destino è perché siamo cristiani. Il cristianesimo non ha imposto come legge la Rivelazione, non è la sharia, non è uno spazio mitico per litigiosi dei. Alla base dei diritti umani, delle conquiste dell’Illuminismo, dell’idea stessa moderna di coscienza, sta la scelta cristiana e cattolica in favore del diritto di natura e della legge di ragione, sta il percorso storico radicato nelle verità scritte da san Paolo nella Lettera ai Romani, in Agostino d’Ippona e nella cultura dei padri della chiesa” (Foglio, p. I).
“Anche chi non ha la fede capisce che l’origine del tutto che noi siamo è misteriosa, che qualcosa di inconoscibile sta alla base di ciò che è, e che senza il riconoscimento dell’essere delle cose il pensiero e il mondo si frantumano in un delirio del soggetto che si fa lui creatore del mondo e lo porta a sicura rovina. Il Papa ha fatto un delicato e succoso riferimento all’ecologia, nella terra generatrice del fenomeno dei Verdi, e ha aggiunto con malizioso acume che l’ecologia è prima di tutto l’ecologia dell’uomo. Non è stato necessario parlare di aborto, di sessualità, di amore profano, di usi e costumi dell’occidente postmoderno, per essere chiaro e privo di infingimenti. (…) L’Osservatore preannunciava che avrebbe «incontrato la gente per parlare di Dio». E in un certo senso questo sta facendo il Papa in Germania. Ma al Bundestag ha parlato dell’uomo. Tutto sommato Dio si sa che cosa sia. E’ l’uomo che è diventato un clamoroso e qualche volta fosco mistero. Soprattutto per se stesso” (Foglio, p. I).
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