La battuta d'arresto per i pretoriani del suicidio assistito in Italia e lo sdegno degli accademici per i Paesi Bassi che lo danno anche agli autistici. Ma il piano si è ormai inclinato fino ai bambini
A Bologna il pm Amato estende il concetto di sostegno vitale alle cure farmacologiche. E nella richiesta di archiviazione del fascicolo aperto dopo l'autodenuncia dei radicali si spinge ben oltre i confini della legge e della Corte Costituzionale
La proposta dell'Associazione Luca Coscioni è arrivata alla Consulta: quella di Bonaccini potrebbe essere la prima delle sette Regioni scelte dai radicali ad aprire la strada alla normativa sull'eutanasia in Italia
Prima il caso dj Fabo, poi quello Trentini, ora quello di Elena. Ogni volta l’esponente radicale alza il tiro al fine di ottenere l’omicidio di Stato per via giudiziaria. Ma le toghe e la politica possono intervenire per fermare il macabro spettacolo
La proclamazione del valore del suicidio e dell’eutanasia come "diritti" promossi dallo Stato getta un’ombra di disperazione su un’intera civiltà; la nostra, che pare voler eliminare il suo fondamento senza averne trovato un altro
Il vero menefreghismo dei sani, il diritto al boia, la presunta umanità dell’eutanasia. Il bivio aperto dal marchigiano “costretto a ripiegare” sulla sedazione profonda e dalla preziosa testimonianza di Sylvie Menard
La saggezza discreta di Corinna Schumacher, determinata a difendere con silenzio e nascondimento la dignità di un uomo che «è diverso ma è ancora qui con noi». Anche se non si vede. Forse proprio per questo
È iniziata alla Camera la discussione sul ddl, ma il suo iter sarà lento. È per questo che i radicali rilanciano sul referendum in primavera. Ecco perché è utile la lettura del nuovo libro di Mantovano
Il parere del Comitato etico non dà alcun "via libera" al tetraplegico che Speranza e radicali vogliono aiutare a morire. L'accanimento è mediatico e politico: uno sforzo comune per togliere la vita a un disabile. Il commento del Centro Studi Livatino
Acqua, cibo, sedazione profonda, l'amministratore di sostegno, il giudice. Non è vero che il “caso Englaro” non ha insegnato niente. La vicenda della giovane veneta dice che con o senza Dat, il destino dei disabili gravi è segnato