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Le forzature della Procura per salvare Cappato e aprire all’eutanasia

Di Caterina Giojelli
19 Febbraio 2023
A Bologna il pm Amato estende il concetto di sostegno vitale alle cure farmacologiche. E nella richiesta di archiviazione del fascicolo aperto dopo l'autodenuncia dei radicali si spinge ben oltre i confini della legge e della Corte Costituzionale
Marco Cappato si autodenuncia a Milano dopo il suicidio assistito di Elena in Svizzera
Marco Cappato si autodenuncia a Milano dopo il suicidio assistito di Elena in Svizzera (foto Ansa)

«È la prima volta che un procuratore chiede l'archiviazione per un caso del genere», «il pm Amato ha accolto pienamente un punto che è alla base della nostra disobbedienza civile: la discriminazione nei confronti di quei pazienti che sono costretti ad andare all’estero in quanto ancora non dipendono da trattamenti di sostegno vitale pur avendo scelto liberamente di porre fine alle sofferenze provocate da malattie terminali come il cancro, il Parkinson e così via», «se la richiesta di archiviazione del procuratore capo di Bologna dovesse essere accolta sarebbe un primo precedente importante».

Questa volta Marco Cappato ha ragione. Se il gip disporrà l’archiviazione del procedimento nei suoi confronti, parleremo di precedente storico. Non vincolante ma storico. E se non lo farà, i radicali sono pronti ad andare avanti, «archiviazione, processo, condanna o rinvio alla Consulta». Dove i giudici potrebbero ampliare l'area di non punibilità dell'aiuto al suicidio assistito, semp...

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