Siamo quello che ci portiamo in tasca. Petrarca col suo sant'Agostino, Dante col suo Virgilio, oggi tutti col telefonino. Eppure, ogni mattina da più di cinquant’anni, vedo ragazzi radunarsi
La perfetta “risonanza orbitale” catturata dal telescopio fa brillare il nero cosmico di luce familiare. Torniamo a guardare come guardava Dante. In alto. Come cronisti medievali. Che nel buio sconfinato avevano «l’impressione di guardare dentro»
Ti pare che la memoria dell’infernale traghettatore «con occhi di bragia» possa essere affidata a un alter ego meteorologico? Anche la malvagità ha una reputazione da difendere
Ho accompagnato i miei alunni alla Fondazione Prada, dove è allestita una mostra che racconta la misteriosa "attesa" del mondo pagano. Piena di capolavori (e sedie vuote)
Post-populismo o meno, si deve poter fare esperienza di quel «visibile parlare» di cui scrive Dante. È necessario che si possa verificare che quel che ci è trasmesso è aderente a quel che ci succede
«Perché un nuovo racconto della Divina commedia? Perché tutti possano riscoprire che dall’inferno si può uscire. A una condizione: che siano semplici di cuore»
Oggi l’amore è ridotto a relazione “strumentale”, al di là di tutte le buone intenzioni (perfino religiose) e dei perfetti equilibri che la fortuna concede agli “innamorati”