Una molotov, la cappella ridotta a una bocca di fuoco, il crocifisso sfigurato dalle fiamme. Perseguitata e irrisa dai paramilitari di Ortega la chiesa nicaraguense non vacilla né dimentica le parole di Giovanni Paolo II
Ancora tensioni nel paese. Il presidente Ortega fa licenziare i docenti che sostengono la protesta e gli studenti scendono in piazza. Le parole del cardinale Leopoldo Brenes
Secondo l'Onu sono almeno 23mila le persone che dall'inizio delle proteste si sono riversate nella vicina Costa Rica. In media circa 200 al giorno. Tra le oltre 300 vittime degli scontri ci sono 23 bambini
Manifestazioni di solidarietà per chi è stato allontanato dagli ospedali pubblici dopo aver assistito i feriti dell'opposizione. Il governo aveva infatti chiesto di non curarli
Ad oggi le vittime della repressione sono circa 350, decine gli scomparsi di cui non si sa più nulla. I vescovi scrivono a Ortega «per essere chiari e sapere se egli vuole davvero che continuiamo come mediatori e testimoni»
Anche una studentessa brasiliana tra le vittime dei colpi d’arma da fuoco esplosi da presunti paramilitari a Managua. Washington chiede a Ortega di indire nuove elezioni
Il paese è sull'orlo della guerra civile, Ortega smentisce ma intanto proseguono gli agguati ai vescovi e le profanazioni dei luoghi sacri da parte delle turbas sandiniste
La Chiesa indice oggi una giornata di preghiera, digiuno ed esorcismi per fermare le violenze nel paese. Dove la mancanza di significato prodotta dall'utopia marxista ha innescato una bomba a orologeria
«Fate pressione sul governo affinché abbia rispetto per la popolazione». È l’appello lanciato dal cardinale Leopoldo José Brenes Solorzano, mentre il governo sta occupando la città di Masaya
Rimane altissima la tensione in tutto il paese, dove continuano le proteste guidate dagli studenti contro il governo di Ortega e i blitz dei paramilitari