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La legge sul fine vita e il piano inclinato

Di Emanuele Boffi
28 Giugno 2025
Mentre i radicali raccolgono firme per l’eutanasia, in Parlamento circolano le prime bozze del testo per regolamentare l’accesso al suicidio assistito. Polemiche e perplessità
Raccolta firme promossa dall’Associazione Coscioni per la legge di iniziativa popolare sul fine vita, Milano, 26 giugno 2025 (foto Ansa)
Raccolta firme promossa dall’Associazione Coscioni per la legge di iniziativa popolare sul fine vita, Milano, 26 giugno 2025 (foto Ansa)

C’è più di una preoccupazione per come sta evolvendo la discussione sul fine vita. Dopo le numerose sollecitazioni della Corte costituzionale a legiferare sulla materia, il Parlamento pare deciso ad avviare l’iter della legge. Tra i parlamentari circolano alcune bozze che un comitato ristretto dovrà trasformare in un primo testo base.
E già solo su questi primi testi ci si è accapigliati, tra l’altro su aspetti non di secondo piano. Da un lato, perché vi si farebbe riferimento alla tutela della vita «sin dal concepimento» (fatto inaccettabile per la sinistra), dall’altro, per il ruolo che dovrebbe avere il Sistema sanitario nazionale.
Intanto i radicali, sempre molto lesti a infilarsi nelle discussioni pubbliche forzando la mano dal punto di vista mediatico, hanno fatto partire una raccolta firme per depositare una proposta di legge «per legalizzare tutte le scelte di fine vita, compresa l’eutanasia».

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