Ricette false in farmacia: «Allerta massima per oppiacei e benzodiazepine agli adolescenti»

Di Giuseppe Beltrame
18 Giugno 2025
Salgono i numeri dei ragazzi che utilizzano farmaci senza prescrizione. «Segnalare immediatamente qualunque contraffazione sospetta», dice a Tempi Andrea Mandelli (Fofi)

(foto Ansa)
(foto Ansa)

Negli ultimi anni il ruolo del farmacista sul territorio è cambiato radicalmente. L’apertura alle vaccinazioni e ai tamponi durante il periodo pandemico, l’entrata in vigore della ricetta elettronica, l’ampliamento dei servizi offerti ai cittadini, dalle analisi di prima istanza alle prestazioni di telemedicina per la prevenzione cardiovascolare (elettrocardiogramma, holter pressorio e holter cardiaco), sono solo alcuni dei mutamenti del nuovo corso della “Farmacia dei servizi”. Il presidio sanitario, forte della sua presenza capillare su tutto il territorio nazionale, è sempre più al centro del Sistema sanitario, contribuendo a ridurre la pressione su medici e ospedali. Un attivo partecipe di questi cambiamenti è stato Andrea Mandelli, farmacista di lungo corso e già senatore e vicepresidente della Camera tra le fila di Forza Italia, che dal 2009 riveste il ruolo di Presidente della Fofi, la Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani.

Presidente, innanzitutto un commento sul Rapporto Espad 2024 uscito a fine maggio, secondo il quale l’11 per cento degli adolescenti in Italia nel 2024 ha fatto uso di farmaci senza prescrizione, in particolare tranquillanti e sedativi (6,3 per cento, nel 2019 la percentuale era del 4,3 per cento) utilizzati al di fuori dalle indicazioni terapeutiche, per lo più a scopo ludico. In una recente intervista a Repubblica sul tema ha definito i farmacisti come «sentinelle sul territorio». Cosa ci dicono questi dati?

Purtroppo, dopo il Covid avevamo già notato un’impennata del consumo di psicofarmaci e tranquillanti in questa fascia d’età. Ma il disagio giovanile non porta solo all’abuso di medicinali, come riporta lo stesso report, è in forte aumento anche l’uso improprio di alcol e il gioco d’azzardo. Da questo punto di vista penso che il governo abbia fatto molto bene a rinnovare e implementare il Bonus psicologo per il 2025.

Negli ultimi mesi il suicidio del diciannovenne Andrea Prospero ha riportato sotto i riflettori un problema di difficile eradicazione. Lo studente universitario si è tolto la vita il 24 gennaio scorso a Perugia, servendosi di farmaci ottenuti sul web da un conoscente che li aveva a sua volta acquistati con ricette elettroniche contraffatte in Campania. C’è un collegamento tra l’incremento dell’utilizzo di medicinali negli adolescenti e l’aumento di ricette falsificate, per la maggior parte in formato cartaceo, denunciato negli ultimi tempi dalle informative delle Aziende sanitarie su tutto il territorio nazionale?

Non ne ho la certezza, ma è probabile. In ogni caso invito i colleghi a continuare a segnalare immediatamente alle forze dell’ordine qualunque sospetta contraffazione, il loro contributo si sta rivelando fondamentale per contrastare questo fenomeno.

Quali sono i farmaci più interessati da questa tendenza?

Per lo più benzodiazepine, antidolorifici oppioidi, come l’ossicodone e il tramadolo, e antalgici.

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Per diversi di questi prodotti, compresi benzodiazepine e ossicodone nel dosaggio di 10 milligrammi, non è prevista la modalità di prescrizione con ricetta elettronica, che contribuisce a garantire una maggiore tracciabilità e limita di gran lunga le possibilità di falsificazione. Sarebbe utile consentire ai medici la doppia possibilità di prescrizione, elettronica e cartacea, come accade già per molti farmaci. Sembrava che le istituzioni si stessero orientando in questa direzione, ma poi tutto si è arenato negli ultimi mesi. A che punto siamo?

Stiamo lavorando sul tema, ma anche questo metodo non eliminerebbe il problema. Ci sarà sempre una quota più o meno ridotta di falsificabilità, anche se la prescrizione elettronica sarebbe un passo in avanti auspicabile e doveroso.

Resta il fatto che i furti di timbri e ricettari ai medici di base sono all’ordine del giorno.

Per questo come Federazione degli Ordini ci stiamo ulteriormente muovendo con l’allestimento di una banca dati sul nostro sito che prevede uno spazio dedicato per semplificare la denuncia di ricette sospette da parte dei farmacisti.

Andrea Mandelli, Presidente nazionale della Federazione degli ordini dei farmacisti italiani (foto Fofi)
Andrea Mandelli, Presidente nazionale della Federazione degli Ordini dei farmacisti italiani (foto Fofi)

Più in generale, cosa ne pensa della recente critica che mette in dubbio l’affidabilità in farmacia delle analisi del sangue rispetto a quelle eseguite nelle strutture ospedaliere?

È una polemica strumentale. Spero che la vicenda si risolva con la stesura di protocolli univoci che assicurino omogeneità delle procedure e standard di sicurezza uniformi per i pazienti. Ad oggi i macchinari utilizzati nelle farmacie sono conformi alla normativa europea e sono gli stessi degli ospedali. Noi non rilasciamo referti, ma esiti di test orientativi. Stiamo aprendo a un dialogo proficuo con le società scientifiche per trovare un punto di equilibrio.

In prospettiva c’è la possibilità di operare in convenzione con i sistemi sanitari regionali, così da permettere ai cittadini di recarsi direttamente in farmacia per analisi del sangue e altre pratiche delegabili alla vostra categoria senza congestionare il sistema ospedaliero?

Per ora è un discorso prematuro, ma la farmacia è pronta, come lo è stata quando è iniziata la sperimentazione per eseguire Ecg e Holter in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale.

Da anni prosegue uno scontro tra categorie del settore, in particolare tra le associazioni di titolari e dipendenti che non trovano un accordo sul Contratto nazionale che regolamenta l’assunzione dei farmacisti collaboratori. Come si sta sviluppando il dialogo tra le parti?

Troppe volte i miei colleghi presidenti degli Ordini provinciali sono ingiustamente accusati di un’inerzia nella difesa dei diritti dei farmacisti non titolari. Ci tengo a ribadire che la Federazione e i singoli Ordini territoriali per legge sono esclusi dalle trattative sindacali che rientrano nella contrattazione tra il sindacato dei collaboratori e quello dei titolari, nella quale non possiamo intervenire. Ritengo tuttavia che la Fofi in questi anni abbia fornito un grande vantaggio ai farmacisti.

Quale?

Un rinnovamento profondo della professione. Da dispensatore di farmaci, il farmacista in pochi anni si è affermato come professionista della salute a tutto tondo che esegue Holter, vaccinazioni, misurazioni glicemiche, eccetera. Oggi i farmacisti si siedono al tavolo di trattativa con un ruolo molto più qualificante rispetto a qualche anno fa, confermato anche dal cambiamento in questo senso del percorso di laurea. Attualmente il corso di studi accademico riconosce l’ampliamento del ruolo e delle funzioni del farmacista come il paradigma della professione, fornendo competenze sanitarie nuove che permarranno nel tempo.

Il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell'Università di Padova
Il Dipartimento di Scienze del Farmaco dell’Università di Padova

Su queste nuove competenze, che riguardano in particolare la farmacia dei servizi, ci saranno degli ulteriori sviluppi nel prossimo futuro?

Se saranno approvati gli emendamenti presentati con il Decreto semplificazioni la professione farà un ulteriore passo avanti, aumenterà il numero delle prestazioni che possono essere erogate in farmacia e saranno introdotte alcune normative di semplificazione per la dispensazione del farmaco.

Dal 2017 in Italia è consentito l’ingresso delle società di capitali nella proprietà delle farmacie. Per quanto visto negli ultimi anni, si tratta di una minaccia o di un’opportunità per il settore?

Né l’una, né l’altra. Come ente di diritto pubblico sussidiario dello Stato, rispetto le scelte del Parlamento. Invito tuttavia i miei colleghi a non guardare sempre il bicchiere pieno del vicino, se si è indipendenti bisogna integrarsi e fare una politica comune per affrontare in maniera sistemica i grandi cambiamenti della professione. Se i farmacisti saranno in grado di fare squadra anche con le cooperative non dovranno temere i capitali e potranno affrontare con serenità un cambiamento ormai irreversibile.

Nel corso della sua presidenza lei si è battuto con fermezza per promuovere progetti e campagne di informazione sul fenomeno dell’antibiotico-resistenza, per cui i batteri sviluppano la capacità di sopravvivenza in presenza di farmaci antibiotici, causato spesso dall’utilizzo improprio delle stesse terapie antibiotiche. Quali sono le azioni in atto nel prossimo futuro in questo settore?

Il Decreto semplificazioni già citato prevede l’introduzione della valutazione del livello della proteina C reattiva, il cui valore si innalza negli stati infiammatori. Il test orientativo è utilissimo per offrire al medico uno strumento per valutare se il paziente necessita o meno del trattamento antibiotico e può contribuire a contrastare la tendenza, purtroppo tanto diffusa nel nostro Paese, di assumere l’antibiotico avanzato in casa da una terapia precedente senza la consultazione del medico.

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