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Cinema Fortunato

Sollima un po’ troppo “Adagio”. Gran film di attori per Provost

Di Simone Fortunato
24 Maggio 2024
Il noir del regista di “Suburra” non riesce a far saltare sulla sedia. Buona la mano dietro il biopic su Pierre Bonnard. Memorabili “Shrek” e (a suo modo) quel disastro di “Suicide Squad”. Recensioni della settimana
Fotogramma del film “Adagio” di Stefano Sollima

Il testo che segue è tratto dalla puntata settimanale di “Cinema Fortunato”, la newsletter di recensioni cinematografiche riservata agli abbonati di Tempi. Abbonati per riceverla ogni giovedì.

Legenda: ★★★★ pazzesco | ★★★ ci sta | ★★ ’nzomma | ★ imbarazzante
Adagio ★★
Di Stefano Sollima
Dove vederlo: Netflix, Sky

Incroci tra malavita e politica in una Roma soffocata dal caldo e dalla corruzione. Apprezzabile noir all’italiana diretto con la solita grande maestria da Stefano Sollima (Suburra, Soldado) e interpretato da un irriconoscibile Pierfrancesco Favino e da un notevole Adriano Giannini, poliziotto cattivissimo e senza scrupoli. Regia e ambientazioni ci sono, manca però una sceneggiatura capace di far saltare sulla sedia. I 127 minuti si sentono tutti, nonostante un bell’incipit in discoteca e rimandi chiarissimi al poliziottesco all’italiana con cui il film condivide il tono disincantato, forse addirittura disperato. Peccato per il ruolo marginale di Valerio Mastandrea.
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