Siria, due donne lapidate nelle piazze del califfato: per i giudici della sharia erano colpevoli di adulterio

Di Redazione
22 Luglio 2014
Una trentenne e una vedova 26enne sono state uccise a sassate nella provincia di Raqqa, zona controllata dai terroristi dello Stato islamico

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Una ventina di giorni dopo la proclamazione del califfato che si estende dalla provincia di Aleppo, nel nord della Siria, alla provincia di Diyala, nell’Iraq orientale, (istituzione “inaugurata” con nove crocefissioni di ribelli considerati troppo moderati) i terroristi dello Stato islamico di Al Baghdadi confermano l’intenzione di seguire brutalmente la sharia. In Siria, nella provincia di Raqqa controllata dai fondamentalisti della scuola di Al Qaeda, due donne sono state lapidate nel giro di appena 24 ore di distanza. Secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, entrambe erano accusate di adulterio.

lapidazione siria 1LE ESECUZIONI. Una di loro, informa l’Osservatorio, era una trentenne sposata e la sua esecuzione è avvenuta giovedì sera in una affollata piazza dal mercato di Tabaqa. Invece la seconda donna, una vedova di 26 anni condannata a sua volta per adulterio da una corte della sharia, è stata uccisa a sassate nei pressi dello stadio comunale di Raqqa in tarda serata, appena dopo l’ultima delle cinque preghiere recitate dai musulmani durante la giornata.
La notizia diffusa dall’Osservatorio siriano per i diritti umani e ripresa dai media internazionali è stata confermata anche da Al Jazeera, che ha spiegato che non si conoscono né l’identità né la fede delle donne lapidate. «Un mistero che circonda questa storia», ha detto al network del Qatar Abu Khalil, un attivista del gruppo anti-Stato islamico “Raqqa viene massacrata silenziosamente”.

E L’OCCIDENTE? Da quando è stato proclamato il califfato, la regione ha assistito a diversi episodi di applicazione brutale della sharia per mano dei militanti dello Stato islamico. A denunciare in Italia questi ultimi casi è stato il neonato Coordinamento nazionale per la pace in Siria, che condanna «con tutta la sua forza questi massacri» e chiede una «reazione seria e una posizione chiara da parte di tutti i governi occidentali di fonte a questi atti di barbarie commessi dai gruppi terroristici contro i cittadini siriani innocenti in Siria, considerati veri e propri crimini contro l’umanità».

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7 commenti

  1. filomena

    Spiace constatare che i molti commentatori che riempiono le pagine sotto agli articoli sui gay o sull’aborto (comprese molte donne purtroppo) non hanno nulla da commentare quando sono le donne ad essere ammazzate e questo a prescindere dal credo religioso. Un tanto anche per rispondere e provare a Toni che mi ha accusata di difendere solo i gay. Come vedi qui i commentatori languono. Delle discriminazioni alle donne non interessa nessuno. Per loro l’importante è che stiano a casa a fare l’angelo del focolare e possibilmente tacciano a meno che non si mettano a parlare di figli e famiglia.

  2. filomena

    Sono dei pazzi furiosi che andrebbero rinchiusi e gettata via la chiave. La storia delle persecuzioni e delle discriminazioni sulle donne in particolare accusate di adulterio è una storia che arriva da molto lontano e non è estranea praticamente in nessuna cultura, questi però nel 2014 in nome della religione commettono ancora delle barbarie mostruose paragonabili solo ai secoli bui che hanno fatto pure parte della nostra civiltà. Oggi in occidente queste cose non succedono più ( per fortuna) ma di fatto le discriminazioni esistono ancora nei confronti delle donne anche se non si tratta di violenza fisica di questo livello. Faccio solo presente che il reato di adulterio per le donne esisteva in Italia fino a non più di 40 anni fa. Fino al 1975 le donne erano soggette alla potestà maritale. Oggi nel sud dell’Italia una donna su due non lavora e spesso questo è frutto di una certa cultura prima ancora che causato dalla crisi di lavoro. Il fenomeno delle “lettere di dimissioni in bianco” è una piaga che è stata introdotta di recente dal governo di Berlusconi. Potrei continuare a lungo ma giustamente questi fatti che accadono oggi nei Paesi islamici occupano la cronaca e bisogna fare di tutto per aiutare queste donne dai mostri che le uccidono solo perché sono donne.
    Non dimentichiamo però che in Italia ancora oggi mediamente circa 100 donne vengono uccise ogni anno spesso dal mostro che ha le chiavi di casa.

    1. Menelik

      Vuoi arrivare a dire che l’Italia cattolica è solamente un piccolo passetto indietro al califfato o sbaglio?

      1. filomena

        Le tue conclusioni sono gratuite. Ma la mia affermazione rimane. La vita delle donne italiane uccise non vale meno di quelle lapidate all’estero. E poi non ci casco al tuo giochetto, la matrice di questi assassini è la stessa: il potere che gli uomini vorrebbero esercitare sulle donne.

  3. lucillo

    Barbari questi terroristi islamici!
    Organizzano le norme di vita della gente sottoposta al loro potere in base alla religione e alla loro specifica interpretazione della stessa.
    Non solo non tollerano, ma neanche concepiscono la possibilità, che singoli individui agiscano con criteri differenti, e credono che tutto quello che a loro non va bene sia contro Dio e la sua legge.
    Predefiniscono quali sono gli unici ruoli e comportamenti corretti ed ammessi, per tutti ma specialmente per le donne.
    Barbari. Speriamo che le società dove è prevalente la religione islamica riescano presto a liberarsi di tali concezioni, o comunque ad isolare dalla gestione della cosa pubblica gentaglia di questo tipo.

    1. Pierpaolo

      E l’Italia della Mogherini e di Renzi, assieme all’Europa, incita e sostiene questa gente.

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