«Siete infedeli, vi taglieremo la gola». Musulmani siriani raccontano come si vive in un «califfato islamico»

Di Leone Grotti
12 Marzo 2014
L'esercito di Assad ha liberato la città di Azaz, vicina al confine con la Turchia, dal dominio dello Stato islamico dell'Iraq e del Levante. I profughi siriani esultano

A Kilis, Turchia, i profughi siriani esultano. L’esercito di Bashar Al Assad ha ripreso la loro città natale di Azaz il 28 febbraio scorso, dopo che i terroristi dello Stato islamico dell’Iraq e del Levante (Isil) l’hanno lasciata per non dover fronteggiare un’altra fazione qaedista con cui sono in guerra: Jabhat Al Nusra.

L’ARRIVO DEGLI ISLAMISTI. Abdallah Khalil, 25 anni e studioso della sharia, ricorda quando nel 2011 gli islamisti sono entrati per la prima volta nella città vicina al confine con la Turchia: «La vita era ok, poi sono arrivati gli islamisti – racconta al quotidiano libanese The Daily Star – Hanno messo in piedi un campo di addestramento militare, comandato da un jihadista egiziano conosciuto come Abu Obeida Al Muhajer. Prima ci hanno detto che dimostrare cantando e applaudendo era da quel momento vietato, poi hanno ucciso il mentore della rivoluzione, Sheikh Youssef, un musulmano moderato».

MUSULMANI INFEDELI. Perché ad Azaz erano quasi tutti musulmani: «Ci hanno detto: “Voi siete infedeli che vogliono peccare e non vogliono applicare la sharia”. L’islam è forte in Siria ma non questo tipo di islam, hanno sfigurato la religione e la rivoluzione». Gli attivisti che si battevano contro il regime si sono visti scippare la loro lotta e hanno capito che c’era qualcosa peggiore di Assad: «Sono entrati in una scuola e hanno separato i bambini dalle bambine», ricorda Mahmoud Osman, 27 anni. «Controllavano se le ragazze vestivano il chador (velo integrale, ndr) e hanno cominciato a chiedere loro di sposarli. I genitori hanno subito smesso di mandare le figlie a scuola».

«VI TAGLIEREMO LA GOLA». Come anche a Raqqa, gli islamisti hanno vietato il fumo, la musica e ogni contatto tra uomini e donne non imparentati. I ribelli del Libero esercito siriano venivano giustiziati: «Conoscevamo Al Qaeda dai film o dalle notizie, ma non li avevamo mai visti dal vivo», continua Osman.
Abu Thaer, attivista di 25 anni, è stato messo in prigione dall’Isil: «Ogni giorno che ho passato lì dentro ho desiderato di morire. Entravano nella cella con una lama e ci dicevamo: “Siete infedeli, vi taglieremo la gola”. Torturavano anche i ribelli: un giorno tagliavano un dito, un altro una parte dell’orecchio e li lasciavano sanguinare».

«VOGLIAMO IL CALIFFATO». Lo scopo dei terroristi islamici è semplice, come dichiarato da un membro dell’Isil, Abu Khaled, intervistato da Reuters: «Il nostro scopo è fondare uno califfato islamico che attragga musulmani da tutto il mondo. Noi vogliamo combattere gli infedeli, non importa se stanno con Assad o i ribelli. Tutti gli apostati devono essere decapitati e le donne devono seguire la sharia».

@LeoneGrotti

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5 commenti

  1. Io non credo a quelli che vivono in italia e commentono, o ripetono le stesse cose da tre anni. Frequento la Siria da tre anni tuttora sono a Damasco . Se l’esercito siriano sta vincendo perche il suo popolo lo sostiene. Nessun esercito al mondo puo sconfigere il suo popolo, questa e la storia . Mi dispiace per i delusi. Il grande paradosso che si comminciano i cosidetti prime vere arabe da Stati Laici e non dalle monarchia assolute, dove non esistono nemmeno costituzioni. Inutile spiegare l’esercito siriano sta vincendo.

  2. Alex

    Ci sono poteri forti che sostengono i qaedisti. Altrimenti non potrebbero arrivare a tutto questo. E io sono convinta che la maggioranza dei Musulmani non voglia questo. C’è un gruppo di pochi che soffia forte su e che obbliga le persone a sottostare alle loro leggi con il terrore.
    Ricordiamoci anche che all’inizio della guerra siriana , dall’occidente è partito un fiume di armi … che abbiamo prodotto in occidente e abbiamo venduto dall’occidente….. Un gioco pericolosissimo .
    Penso , e sono molto preoccupata, che questa guerra contro APOSTATI e INFEDELI non rimarrà entro confini del Medio Oriente…… I qeadesti li abbiamo anche qui in Europa in Italia in città e nei paesini, arrivano da clandestini spesso sui barconi…. sono dappertutto e sono una bomba a orologeria in seno a noi…..
    A Lorenzo Siddi vorrei solo dire che se fossi una profuga siriana non saprei cosa scegliere se i macellai di Assad o i macellai della sharia…..mi baserei sull’esperienza del meno peggio……probabilmente Assad in questo caso.

  3. Lorenzo Siddi

    Azaz non è in mano all’esercito di assad, ma ai ribelli del free syrian army (brigata northern storm), dell’islamic front, del fronte al nusra e a jabat al akhrad (gruppo militare curdo), non vedo perché i profughi siriani dovrebbero esultare per un ritorno dei macellai di assad nella loro città

  4. Pierpaolo

    Hanno voluto la bicicletta?
    Che pedalino!

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