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La crisi nel Mar Rosso si fa sempre più intensa dopo l’avvio dell’operazione dell’Unione Europea Eunavfor Aspides. Nelle ultime settimane, i miliziani sciiti Houthi che controllano il Nord dello Yemen, appoggiati dall’Iran, sembrano aver alzato ulteriormente il tiro, coinvolgendo direttamente gli assetti navali dei paesi che partecipano alla missione: Francia, Germania, Grecia e Italia.
Intervistato da Tempi, il generale Giorgio Battisti, ex comandante del Corpo d’armata italiano di Reazione rapida della Nato e analista militare, ricorda che la missione, guidata a livello tattico dall’Italia, è la prima operazione militare dell’Unione Europea che ha una configurazione “combat”, ancorché difensiva. Infatti prevede l’utilizzo delle armi per reagire a eventuali attacchi, appellandosi all’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite che riconosce naturale il diritto di autodifesa, da parte degli individui così come da parte di formazioni militari.
I primi “ingaggi” delle navi europee
I...
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