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Si può essere simpatizzanti del “partito della resa umanitaria” in Ucraina senza essere additati come complici dei crimini di Vladimir Putin? Temo di no, da quando Antonio Polito sul Corriere della Sera ha riunito sotto l’unica e onnicomprensiva etichetta di “putinieri” coloro che in Italia giustificano l’invasione russa addebitando la colpa di quello che sta accadendo all’allargamento della Nato o che comunque tifano Mosca per avversione (che può essere di estrema destra come di estrema sinistra) all’establishment occidentale, con quanti sono mossi da sincera compassione per le sofferenze di milioni di esseri umani e vorrebbero evitarle, e allo stesso tempo temono un’escalation del conflitto che condurrebbe il mondo sul piano inclinato apocalittico dell’autodistruzione.
Eppure fra i contrari all’invio di armi occidentali alle forze ucraine ci sono persone di specchiata moralità: mecenati della cultura come l’imprenditore fondatore di Illumia Francesco Bernardi e giornalis...
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