Tempi
  • ACCEDI
ABBONATI
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Islamismo
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
    • Covid-19
    • Eutanasia
    • Fecondazione assistita
    • Aborto
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
    • Gennaio 2022
Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
Tempi
ABBONATI
Home Esteri

Abbiamo un problema con i detenuti dell’Isis nelle carceri curde

I curdi vogliono rilasciare i detenuti e solo gli Usa si sono impegnati in un programma di de-radicalizzazione. Una situazione complessa

Rodolfo Casadei
27/10/2020 - 1:00
Esteri
CondividiTwittaChattaInvia

Resta innescata la bomba dei detenuti dell’Isis nelle prigioni sotto il controllo dell’Amministrazione autonoma della Siria del Nord-Est (Aasne), l’interfaccia civile delle Forze democratiche siriane (Fds) egemonizzate dai curdi delle Ypg (Unità di protezione popolare) anche se un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha fatto sapere attraverso la radio Voice of America che gli Usa sono d’accordo con la decisione curda di rilasciare 631 detenuti fiancheggiatori dell’Isis che non avrebbero commesso delitti di sangue e 289 civili dal campo di internamento di al-Hol per familiari dei detenuti. L’amnistia decisa il 12 ottobre scorso dalle autorità della cosiddetta Rojava riguarda tutti i detenuti nelle strutture penitenziarie della regione autonoma. Essa comporta il rilascio di tutti i carcerati per reati minori, gli ultra75enni e i malati terminali; commuta le condanne all’ergastolo in 20 anni di carcere e dimezza tutte le altre pene detentive. Sono esclusi dall’amnistia i condannati per spionaggio, tradimento, delitti d’onore, violenze carnali, traffico di droga e gli alti gradi delle organizzazioni terroristiche, come pure i responsabili dell’addestramento e tutti i combattenti che hanno ucciso cittadini siriani. Gli effetti dell’amnistia sui detenuti dell’Isis sono, oltre all’immediato rilascio di 631 di essi, quello imminente di altri 253 che hanno avuto la sentenza dimezzata. Sette giorni prima l’Aasne aveva annunciato il graduale rilascio di 25 mila donne e bambini di nazionalità siriana dal campo di internamento di al–Hol, dove si trovano da un anno e mezzo 68 mila familiari dei detenuti dell’Isis.

Rispedire a casa i jihadisti

La situazione resta esplosiva perché nelle carceri curde si trovano migliaia di terroristi dell’Isis che hanno già tentato più volte evasioni di massa, e perché non ci sono garanzie sul reinserimento sociale sia dei detenuti fin qui rilasciati che dei loro familiari. Le stime sul numero dei combattenti jihadisti sparsi in una dozzina di carceri dell’Aasne variano da fonte a fonte. Le più attendibili parlano di 19 mila prigionieri Isis, 12 mila dei quali siriani; gli iracheni sarebbero 5 mila e gli altri stranieri, appartenenti a 55 diverse nazionalità, 2 mila circa. Le autorità curde hanno fatto presente più volte alla comunità internazionale che non sono in grado di garantire la sicurezza e la vivibilità delle carceri nel lungo periodo, e hanno visto respinte le loro richieste ai paesi di appartenenza dei jihadisti non-siriani di poter rispedire questi ultimi nella patria di origine. Solo gli Usa hanno impegnato una parte dei 200 milioni del loro programma anti-Isis nella Siria nord-orientale per migliorare il sistema carcerario e per il mantenimento delle famiglie dei terroristi nei campi per gli sfollati.

Come reinserirli

Americani e curdi ora rassicurano che esistono programmi di de-radicalizzazione sia nei centri di detenzione che presso le comunità dove i civili rilasciati dal campo di al-Hol rientreranno. Un certo numero di osservatori rimane scettico. Secondo Eva Kahan dell’Institute for the Study of War «molto probabilmente l’Isis ha reclutato aggressivamente all’interno dei centri di internamento a causa dell’incapacità delle Fds di tenere separati gli elementi radicali dal resto della popolazione. Questi iniziali rilasci forniranno decine o anche centinaia di potenziali combattenti Isis o fiancheggiatori alle cellule sia dormienti che attive di insorti nella media valle dell’Eufrate e potrebbero rappresentare benzina gettata sulle fiamme dell’insurrezione». Secondo le statistiche disponibili, donne e bambini rappresentano il 94 per cento dei residenti del campo di al-Hol, ma è noto che molte donne hanno avuto e hanno un ruolo di rilievo nel sistema di militanza organizzata dell’Isis e che i “bambini” comprendono tutti i minorenni, e anche in questo caso è tristemente famosa la capacità di condizionamento psicologico di ragazzi e persino bambini da parte dell’Isis al fine di farli entrare nelle file dei suoi combattenti. Inoltre i 10 mila stranieri non iracheni e non siriani presenti nel campo – che solo in rari casi vengono riaccolti nei paesi d’origine – rappresentano la componente più radicalizzata di tutti gli internati. Secondo Mona Yacoubian dell’Institute of Peace di Washington «molto dipenderà dalle condizioni che ritroveranno nelle loro comunità d’origine, e se queste condizioni saranno favorevoli o no al loro reinserimento. Nella misura in cui gli internati si ritroveranno nel genere di condizioni che hanno alimentato le recriminazioni che spesso hanno potuto condurre all’ingresso nei ranghi dell’Isis, il loro rinvio ai luoghi di origine è motivo di preoccupazione».

LEGGI ANCHE:

Taiwan

Più la Cina si scalda, più il mondo si interessa di Taiwan

5 Agosto 2022
Biden clima agenda verde

L’insostenibile agenda ambientalista di Joe Biden

5 Agosto 2022

Migliaia di combattenti

A insistere per il rilascio dei civili internati nei campi per sfollati (quelli ufficiali sono una dozzina) sono state soprattutto le autorità tribali delle comunità beduine, che in alcuni casi hanno pagato con la vita la loro incapacità di convincere i curdi a fare in fretta, ma resta forte l’interrogativo sulla possibilità di vita normale in comunità che sono state duramente colpite dalla guerra e ora dalla crisi economica, e presso le quali le entrate erano assicurate soprattutto dagli uomini che erano andati a combattere con l’Isis. D’altra parte ad al-Hol e negli altri campi per sfollati le condizioni di vita sono in graduale peggioramento, con un costante aumento dei tentativi di fuga e dei delitti all’interno delle strutture. Fra agosto e metà ottobre si sono registrati 16 omicidi. E le autorità curde hanno fatto sapere che «l’Aasne non intende pagare somme esorbitanti per procurare a queste persone cibo e altri generi. Inoltre i problemi che dobbiamo affrontare quotidianamente comprendono omicidi, stupri e così via». L’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari fa presente che i cinque enti Onu che si occupano dei bisogni del campo di al-Hol hanno finora ricevuto soltanto 19,6 dei 53,2 milioni di dollari di cui hanno bisogno per la gestione delle attività umanitarie quest’anno.

In Siria l’Isis non controlla più nessun territorio dal marzo 2019, ma resta attivo con attacchi e attentati nella regione di Der Ezzor. l’Aasna ha annunciato che fra gennaio e febbraio dell’anno prossimo verranno portati in giudizio «migliaia» di combattenti dell’Isis attualmente detenuti.

Foto Ansa

Tags: curdiIraqIsiskurdistanSiriaStati UnitiUSA
CondividiTwittaInviaInvia

Contenuti correlati

Taiwan

Più la Cina si scalda, più il mondo si interessa di Taiwan

5 Agosto 2022
Biden clima agenda verde

L’insostenibile agenda ambientalista di Joe Biden

5 Agosto 2022
Pelosi Taiwan

Nancy Pelosi a Taiwan. Xi Jinping «si è messo in un angolo da solo»

4 Agosto 2022
Afghanistan talebani

Non basterà l’uccisione di Al-Zawahiri per risolvere il dramma dell’Afghanistan

3 Agosto 2022
Peanut man noccioline

Nell’America che ha paura di tutto, anche un sacchetto di noccioline è un problema

24 Luglio 2022
Joe Biden in Arabia Saudita

Biden sperava di creare un Medio Oriente anti Putin. Se lo ritrova anti Usa

22 Luglio 2022

Video

Sylvie Menard eutanasia
Salute e bioetica

Non è l’eutanasia la risposta al dolore di chi è ammalato

Redazione
8 Agosto 2022

Altri video

Lettere al direttore

I giornalisti nella sede del PD prima della conferenza stampa per discutere i risultati delle amministrative a Roma, 13 giugno 2022

Volete un’indicazione di voto? Mai a sinistra

Emanuele Boffi
1 Agosto 2022

Read more

Scrivi a Tempi

I nostri blog

  • La preghiera del mattino
    La preghiera del mattino
    Letta è inetto e mediocre, ma anche Calenda non scherza
    Lodovico Festa
  • Cartolina dal Paradiso
    Cartolina dal Paradiso
    Perché abbiamo bisogno di riscoprire la contemplazione
    Pippo Corigliano
  • Il Deserto dei Tartari
    Il Deserto dei Tartari
    Che cosa spinge i soldati ucraini a dare la vita in guerra?
    Rodolfo Casadei
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Si torna a votare e l’urgenza è sempre “ricominciare da Uno”
    Peppino Zola
  • Lettere al direttore
    Lettere al direttore
    Volete un’indicazione di voto? Mai a sinistra
    Emanuele Boffi

Foto

Lenzuola bianche stese ad asciugare al sole
Foto

Il profumo del sole

1 Agosto 2022
Ragazza in bicicletta
Foto

Esame di maturità. Un rito di passaggio

27 Giugno 2022
Egisto Corradi
Foto

La faccia più vera

26 Maggio 2022
Foto

Il potere dei senza potere e la guerra in Ucraina

20 Maggio 2022
Foto

“Investire in educazione”. Incontro sulla mostra “Alleanza scuola lavoro”

10 Maggio 2022

Altre foto

Reg. del Trib. di Milano n. 332 dell’11/6/1994

Codice ISSN
online 2499-4308 | cartaceo 2037-1241

Direttore responsabile
Emanuele Boffi

Editore
Contrattempi Società Cooperativa
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
[email protected]
C. F. / P. Iva 10139010960
Iscrizione ROC n. 30851

Redazione
Piazza della Repubblica, 21 – 20124 Milano
+39 02.51829864
[email protected]

  • Chi siamo
  • Scrivi a Tempi
  • Iscriviti alla newsletter
  • Pubblicità
  • Privacy policy
  • Preferenze Privacy
  • Sfoglia Tempi digitale
  • Gestione abbonamento
  • Abbonati con carta di credito
  • Abbonati con bonifico/bollettino
  • Archivio storico

Copyright © Contrattempi Società Cooperativa. Tutti i diritti sono riservati | Contributi incassati nel 2021: euro 155.773,68. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70

Nessun risultato
Visualizza tutti i risultati
  • ACCEDI
  • Magazine
    • Sfoglia Tempi digitale
    • Agosto 2022
    • Luglio 2022
    • Giugno 2022
    • Maggio 2022
    • Aprile 2022
    • Marzo 2022
    • Febbraio 2022
  • Esteri
    • Guerra Ucraina
    • Unione Europea
    • USA
    • Cina
    • Cristiani perseguitati
    • Terrorismo islamico
  • Politica
  • Giustizia
    • Magistratura
    • Carceri
  • Scuola
    • Scuole paritarie
    • Educazione
  • Ambiente
    • Clima
    • Crisi energetica
  • Salute e bioetica
  • Chiesa
    • Cristianesimo
    • Papa Francesco
    • Benedetto XVI
    • Luigi Giussani
    • Comunione e Liberazione
  • Cultura
    • Libri
  • Economia
    • Recovery Fund
    • Lavoro
    • Euro
    • Risparmio
    • Mutui
  • Società
    • Social network
    • Razzismo
    • Politicamente corretto
    • Lgbt
    • Sport
  • Spettacolo
    • Cinema
    • Tv
    • Musica
  • Tempi Media
    • News
    • I nostri blog
    • Video
    • Foto

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In

Add New Playlist