Prima di far fuori Berlusconi dal Senato, Renzi, Letta e il Pd provino a credere a ciò che predicano
Se Travaglio & c. credessero veramente alle manifestazioni che indicono per difendere una Costituzione così bella, ma così bella che dovremmo essere l’unico paese al mondo a vietarci la sua riforma, per prima cosa dovrebbero richiedere la riattivazione del testo originale e integrale dell’articolo 68 riguardante l’immunità parlamentare. Articolo voluto dai padri costituenti per impedire che il Parlamento cadesse sotto le influenze, le pressioni e i ricatti di altri poteri e non perdesse così l’autorità e la libertà di azione che la Costituzione prescrisse per il supremo organo rappresentante del popolo; prescrizione costituzionale che è caduta nel ’93 per influenza, pressione e ricatto di un pugno di magistrati.
Se il Pd & Renzi credessero veramente nella Costituzione e nelle volontà espresse anche nei regolamenti dai padri costituenti, si ricorderebbero che mai, in nessun caso, quando si è trattato di decidere della decadenza o meno di un parlamentare, è stato cambiato il regolamento che prescrive il voto segreto. Dunque, a meno che qualcuno intenda inaugurare la prassi del “regolamento contra personam”, non si capisce come sia consentito anche solo mettere in discussione una prassi costituzionale e parlamentare così consolidata, ispirata alla libertà di coscienza, solo perché nel caso è in discussione il destino del senatore Silvio Berlusconi.
Infine, se Letta & c. credessero veramente a quello che dicono anche al New York Times, e cioè che «stabilità politica non è un’opinione, sono soldi», non dovrebbero avere alcuna difficoltà a spiegare ai senatori che un voto contro la decadenza del leader del Pdl, partito che assicura stabilità e soldi al governo, val bene una messa.
Articoli correlati
4 commenti
I commenti sono chiusi.
I commenti sono aperti solo per gli utenti registrati. Abbonati subito per commentare!
Se Amicone credesse in quello che dice saprebbe che anche senza l’immunità parlamentare i deputati e i senatori sono protetti da iniziative giuridiche estemporanee. Hanno l’insindacabilità delle opinioni quindi nessuno può citarli o denunciarli per quello che dicono o propongono. Non possono essere perquisiti o arrestati senza l’autorizzazione delle Camere. Dal 1993 possono essere indagati e mi sembra il minimo per uno stato di diritto.
Se Amicone credesse in quello che dice saprebbe che non il regolamento della Camera prevede in questi casi il voto palese, quindi non vedo perchè la questione di coscienza debba valere per un senatore e non per un deputato. Inoltre mi pare di ricordare che qualcunoi abbia detto “Il vostro parlare sia – sì, sì; no, no – il resto viene dal maligno” e che ogni senatore si assuma le sue responsabilità alla luce del sole in una votazione che riguarda un ricchissimo satrapo sotto processo per compravendita di menbri della stessa Camera mi pare anche qui il minimo sindacale.
Se Amicone credesse in quello che dice saprebbe che ciò che vale una messa (direi anche un paio di novene) è liberare l’Italia da una persona che condiziona il quadro politico in funzione dei suoi casi personali.
non conosco il regolamento del parlamento per cui non so dire se hai ragione a dire che in certi casi deve esserci il voto palese. ma capisco che il voto palese serve per individuare i prossimi da fare fuori, politicamente s’intende. la sinistra deve togliere dalla scena politica Berlusconi e coloro che lo sostengono. di certo chi vota contro la sua decadenza, nel pdl, gli è a favore. se in senato votano “palesemente” e il berlusca decade poi troveranno qualcosa, con relative indagini, per coloro che avrebbero votato contro la sua decadenza. in parole povere vogliono il voto palese per individuare coloro che, politicamente, sono da togliere di mezzo dopo Berlusconi. sul fatto del si si no no e della luce mi sa che il pd e il m5s non sono tanto meglio di Berlusconi e del pdl. anche guardando oltralpe (tipo la promessa non mantenuta circa l’obiezione di coscienza per i sindaci) ho la stessa impressione.
caro giovanni, e chi sarebbero gli integerrimi salvatori della patria? d’alema, penati , bersani e la zoia, le moretti e tutte le fatine rosse? alle favole noi non abbiamo mai creduto . e il sottogoverno non l’abbiamo inventato noi.
C’ è qualcosa che dovrebbe venire prima di qualsiasi legge.
E’ la dignità personale ed istituzionale.
Chi riveste cariche pubbliche dovrebbe sentire per primo il dovere di rivestire con decoro la propria posizione di responsabilità istituzionale.
Un personaggio da operetta che si muove circondato da faccendieri, escort e politicanti di ogni risma, se avesse un minimo di dignità e di rispetto per se stesso e per il suo Popolo, dovrebbe chiedere scusa a tutti e togliere il disturbo.
Dati i mezzi di cui dispone, avrà sempre a disposizione una corte disposta a ridere alle sue barzellette e fingere di interessarsi alle sue canzoni.