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Polveriera libica

Di Rodolfo Casadei
17 Maggio 2025
Il paese di nuovo nel caos dopo un attentato a Tripoli. La crisi rischia di far riesplodere il conflitto su larga scala, proprio mentre si cercava di riportare ordine e far svolgere le elezioni
Attentato a Tripoli, Libia, 14 maggio 2025 (Foto Ansa)
Attentato a Tripoli, Libia, 14 maggio 2025 (Foto Ansa)

L’uccisione a Tripoli in un agguato accuratamente preparato di Abdelghani Al-Kikli, noto come Ghnewa, capo della milizia Support and Stability Apparatus (Ssa), e l’occupazione del territorio dalla stessa fino ad allora controllato da parte di forze filo-governative potrebbero essere l’inizio di una nuova spirale di violenza destinata a mettere fine alla tregua concordata nell’ottobre 2020 fra le forze che sostengono le due amministrazioni rivali della Libia, il Governo di unità nazionale (Gun) di Tripoli e il Governo di stabilità nazionale (Gsn) di Bengasi.
Inizialmente la sanguinosa uscita di scena di uno dei più temuti signori della guerra aveva fatto pensare a un significativo progresso da parte dell’esecutivo di Abdulhamid Dabaiba (capo del governo riconosciuto dalle Nazioni Unite) nel controllo della capitale, da sempre divisa in feudi sotto lo scettro di milizie solo nominalmente al servizio del governo. Benché ufficialmente alle dipendenze del ministero degli Interni del Governo...

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