L’ovvio finale della polemica sul romanzetto “Sei come sei”: Mazzucco ci fa la tiritera sul suo libro messo all’indice
E te pareva se Melania Mazzucco non ne approfittava per fare la vittima. L’autrice del romanzo Sei come sei non si è lasciata scappare l’occasione della filippica sulla libertà d’opinione dopo che alcuni insegnanti del Liceo Giulio Cesare di Roma sono stati denunciati per averne proposto la lettura ai propri studenti quindicenni. Sul merito della vicenda vi abbiamo già detto ieri. Il problema del romanzetto della Mazzucco non sono tanto quelle tre frasi in cui si narra di una fellatio tra due omosessuali, quanto tutta la storia raccontata. Un intreccio di banalità all’ennesima potenza, senza alcuna profondità esistenziale, trabordante solo di luoghi comuni e frasi fatte. Che degli insegnanti di un Liceo Classico preferiscano indottrinare i propri alunni con testi simili, chiaramente ideologicamente orientati, piuttosto che assolvere al proprio compito educativo, questo sì, è scandaloso. Se proprio si vuole trattare il tema dell’omosessualità a scuola almeno lo si faccia attraverso letture di un certo livello e profondità, illustrandole all’interno del contesto storico in cui sono stati redatte, collegandole a uno studio serio sugli autori. Insomma, si faccia un lavoro da insegnanti, altrimenti tanto vale proporre la lettura di qualche romanzetto Harmony.
COSA C’ENTRA PAPA FRANCESCO? Tra l’altro, come si appende dalle cronache, che gli insegnanti avessero un chiaro intento ideologico è dimostrato anche dal tipo di lavoro proposto ai ragazzi. Raccontano i quotidiani che agli studenti, dopo la lettura del romanzo (la trama la trovate qui), è stato chiesto loro di redigere un elaborato scritto a partire dalla frase di papa Francesco: «Chi sono io per giudicare un gay?». Ora, a parte che, a onor di cronaca, le parole esatte del Pontefice erano state: «Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla?», è ovvio che la scelta di quegli insegnanti è partigiana. Perché strumentalizzare le parole del Papa? Perché usare la scuola per fare propaganda? E soprattutto: perché fare tutto all’oscuro dei genitori? Sono ridicole le parole usate dalla preside del Liceo, Micaela Ricciardi, che ha difeso i colleghi parlando di «bel libro pieno di poesia e delicatezza» (ma dove?).
L’AUTO-SPOT. Come dicevamo all’inizio, l’episodio ha causato la reazione di un gruppo militante di destra che ha esposto striscioni vergognosi all’esterno della scuola. Un gesto cretino che ha offerto alla Mazzucco il destro per scrivere sulla prima pagina di Repubblica di oggi un commento intitolato “Il mio libro messo all’indice”. Nell’articolo, l’autrice ha gioco facile nel mostrarsi la solita campionessa della libertà di pensiero censurata dai benpensanti: «Un atto di grave intimidazione squadrista, che merita di essere preso sul serio». E di ammonirci sull’emergenza che coraggiosi volumi come il suo siano bruciati e messi all’indice. «Questa storiaccia brutta rende a un romanzo del XXI secolo l’onore di sentirsi utile — perfino necessario», conclude Mazzucco.
Ecco come è andata a finire questa storia. Con un bello spottone per un libro che merita solo di essere usato come fermaporta.
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71 commenti
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Ma come ma come è la tanto decantata libertà di espressione tanto cara quando bisogna opporsi, in modo non legittimo, ai diritti delle persone omosessuali dove va a finire? Vale solo quando si vogliono promuovere dogmi confessionali smentiti dalla realtà? Giusto parlare con una visione scientifica e approfondita degli orientamenti sessuali (poi però qualcuno urlerebbe “ideologia gender…ideologia gender) sulla base di testi concreti, scientifici e seri. Di scandaloso cari signori vi è ben altro, soprattutto per quanto concerne indottrinamenti ideologici.
P.s. Non viene il dubbio che richiamando letture profonde, solide e basate su fatti concreti si esclude in automatico la visione cara alle ideologie religiose…e ancora prima dei romanzetti harmony.
L’eterno ritornello di Paolo:
1 )”Dogmi smentiti dalla realtà”;
2) “Visione scientifica approfondita degli orientamenti sessuali”;
3) “indottrinamenti ideologici”;
Manca all’appello : “la fatina dei denti”.
Pensiero = involucro vuoto.
“Giusto parlare con una visione scientifica e approfondita degli orientamenti sessuali… sulla base di testi concreti, scientifici e seri.”
E il libro della Mazzucco che c’entra con questo?
Se si deve parlare di ‘visione scientifica’ allora il libro della Mazzucco che descrive una fellatio senza l’uso del condom, raccomandato invece dai medici, è estremamente diseducativo per i giovani e ne mette a rischio la salute.
se si vuole approfondire la tematica gay perché non usare autori come Oscar Wilde, Allen Ginzburg, o ancora Saffo e Platone? di sicuro non sono pornografici. E non pretendono di vendere libri.
Emanuele, hai ragione, ma questi non vogliono approfondire la tematica omosessuale. Questi vogliono solo distruggere la famiglia e la Chiesa, con tutti I valori positivi che rappresentano. Si ispirano veramente a un pensiero negativo e distruttivo.
DomenicoB
Valori positivi come la solidarietà, la non discriminazione ecc. non sono prerogativa dei credenti e tanto meno della lobby del clero.
Cara Filomena, non si lasci fregare. I valori di cui parla sono certamente positivi, il guaio è che per gli ideologi LGTB sono solo un cavallo di Troia per far apparire buoni loro e cattivi tutti gli altri.
Ma l’educazione al rispetto, per loro, si riduce a voler insegnare ai ragazzini che fare sesso sfrenato (omo od etero che sia) è vero amore e va sempre bene.
Ipse dixit!
una cosa è non discriminare (e su questo siamo tutti d’accordo: siamo tutti figli di Dio, degni di rispetto e amore); altro è sostenere (anzi insegnare) che – a prescindere dal corpo che ti ritrovi addosso – puoi decidere di essere quello che vuoi, anche più volte nella vita e – perché no – anche nella stessa giornata. Questo disprezzo radicale della realtà è l’ennesima ideologia antiumana che – come tutte le altre – causerà molti mali, perché quando si vuole infilare la realtà nel collo di bottiglia delle proprie piccole idee, si spreme sangue. E se permetti, vorrei evitere l’ennesima strage. Ti sembra esagerato? Vedrai le devastazioni che questa ideologia produrrà.
A me risulta che nelle scuole siano molto discriminati i ragazzi che non fanno sesso entro un certo tempo.
A quando una bella campagna ministeriale per difendere i ragazzi vergini dal bullismo e dalle prese in giro degli altri compagni?
leggo più su che Filomena scrive: “Chiedere agli studenti una loro interpretazione di alcune frasi del Papa significa discutere anche del tipo di società che vogliamo.”
E quando gli insegnanti del Giulio Cesare chiederanno agli alunni di commentare la frase “Ogni bambino non nato, ma condannato ingiustamente ad essere abortito, ha il volto di Gesù Cristo”?
Quando si vogliono smerciare certe sozzerie la pornografia è il mezzo più consono.
D’altra parte, per quanto si mimetizzi, il fetore del diavolo viene sempre fuori.
Lapsus calami:…la unione verginale di Maria Santissima e san Giuseppe…
Sono sempre rimasto impressionato dalla novità apportata da san Giovanni Paolo II, con le catechesi del mercoledì, sull’amore umano, proprio 30 anni fa, nel’estate del 1984. La sua teologia dell’amore sponsale faceva tutt’uno con la teologia trinitaria della filiazione divina, dell’offerta del Figlio da parte del Padre. Lo scambio d’amore tra un uomo e una donna sono contemplati nell’orizzonte eterno, del “sì” incondizionato che il Figlio dice sempre al Padre, anche in un contesto extratrinitario, e che lo porterà alla resa anche sulla Croce. Solo lì si vede come sia inesauribile l’apertura che il Figlio dona al Padre e che preclude ogni minimi appiglio alla riserva, all’egoismo, al possesso di sè, al calcolo. Quindi l’eros e l’amore personale degli sposi riflettono l’incommensurabile generosità trinitaria, che è generatrice di un amore infinito e di un dono, in entrambi i casi, preziosissimo. Tutto ciò appartiene all’ordine dell’Incarnazione redentrice. Il sì di Maria è figura del sì del Figlio. Gli sposi cristiani sono chiamati a un caso analogo. La teologia sacramentale del matrimonio e della famiglia (e della sessualità umana), sono le tracce d’oro lasciate da san Giovanni Paolo, che ci spingono a pensarlo anche come Dottore dell’Amore Incarnato, alleluia!
Si Paolo peccato che il matrimonio tra uomo e donna oltre che in generale diminuire ogni anno, se fatto in Chiesa come vorresti tu riguarda numeri in via di estinzione.
Meglio pochi ma buoni, cara Filomena! Meglio pochi ma buoni!
Anni fa mi colpì pure l’affermazione di una autore( Christopher West), il quale, riflettendo su come la parola “eunuco”, usata da Gesù, avesse potuto mettere ko gli ascoltatori giudaici tale era il loro orrore per la sterilità, per l’oblio della dimensione messianica, dell’attesa di un discendente salvatore, diceva come la loro unione verginale (una bestemmia, una cosa impensabile, per molti, ancora oggi, anche fra i…) costituisse una dimensione nuova del dono di sè, e fosse portatrice della massima fecondità nel cosmo (ricordo:” the most fruitful union in the cosmos”), ossia l’unione delle due nature nella unica Persona del Verbo (sia sempre benedetto!). Senza questo ulteriore orizzonte (tecnicamente chiamato escatologico), ogni celibato, ma anche ogni matrimonio fecondo, è “scemo”, manca dell’altra parte del simbolo (un tempo infatti per riconoscere l’identità di uno che stipulava un patto, si chiedeva il pezzo mancante di una pietra, divisa precedentemente in due).In altre parole, la natura, il mondo visibile, il matrimonio, la famiglia, l’amore…, o sono segno dell’amore di Dio, oppure sono segni incecifrabili, frammentati, di un altro amore. Mi ha sempre colpito quell’opera sulla Commedia di Dante, dal titolo:”l’uomo che cerca l’amore”.
Grazie all’ignoranza e all irresponsabilità che diffondete voialtri…
michele , scrivi sempre a chi riferisci il tuo commento altrimenti non si capisce( lo immagino, ma potrei anche sbagliare. )
“Si Paolo peccato che il matrimonio tra uomo e donna oltre che in generale diminuire ogni anno, se fatto in Chiesa come vorresti tu riguarda numeri in via di estinzione.”
E ‘sti cazzi, non ce lo metti?!
Anche no! Non é mia abitudine la volgarità.
Filomena, mi fa piacere che tu fugga la volgarità, ma perchè allora insegnarla nelle scuole?
Converrai, spero, che il brano letto sia molto volgare
Si è vero è volgare ma nell’articolo si contestavano “i luoghi comuni” non le singole fra sette. Correggimi se sbaglio ma questo è l’argomento di discussione. Poi se mi dici che la volgarità si può evitare sono d’accordo, non altrettanto se mi vieni a dire che con i ragazzi non si può affrontare la sessualità a scuola in modo laico.
Stavolta, allora, ce lo metto io…
E ‘sti cazzi!
Le uniche cose destinate ad estinguersi nel tempo sono le boiate al cubo che tentate di divulgare.
Pensa che fine ha fatto la scuola di ateismo che andava tanto per la grande in Russia, puff, una bolla di sapone!
Le nostre scuole stanno diventando sempre più simili ai campi di rieducazione stile Corea del Nord, dove chi osa contestare il ‘pensiero unico’ di sinistra viene messo alla gogna…
“Le nostre scuole stanno diventando…”? Si vede che lei non era a scuola negli anni Settanta, buon per lei
“Si inginocchiò, fingendo di cercare l’accappatoio nel borsone, e poi, con un guizzo fulmineo, con una disinvoltura di cui non si immaginava capace, ficcò la testa fra le gambe di Mariani e si infilò l’uccello in bocca. Aveva un odore penetrante di urina, e un sapore dolce. Invece di dargli un pugno in testa, Mariani lasciò fare. Giose lo inghiottì fino all’ultima goccia e sentì il suo sapore in gola per giorni. Il fatto si ripetè altre due volte, innalzandolo a livelli di beatitudine inaudita…”
Io ho fatto il liceo classico e ricordo di aver lavorato su testi che, al di la dei contenuti, erano di sicuro meglio scritti di questa roba che lasciatemelo dire è veramente a livello di romanzi da autogrill stile “50 sfumature di grigio”. Con tutta la bella letteratura italiana che c’è…mah!!!
Ora capisco il preside , …. un “bel libro pieno di poesia e delicatezza”. Quasi commuove per delicatezza.
giulia e filomena, dov’è la libertà del genitore di scegliere l’educazione del proprio figlio se devo pagare due volte? se non voglio la scuola statale ma diversa devo aggiungere soldi! parlate tanto di diritti ma la vostra è egemonia culturale. pensate che negli altri paesi le cose funzionino meglio perchè ci sono i matrimoni gay? c’è pure la parità scolastica e le scuole cattoliche! l’unica legge che censura le persone in italia si chiamerà legge scalfarotto. come nei paesi soviet.
Scuola statale ma diversa è una contraddizione in termini, come scuola pubblica non statale. Se una scuola non è dello stato è privata Come ogni altra cosa, le cliniche private non sono mica ospedali pubblici non statali. Chi li vuole li paga
Hai fatto il record di sfondoni in sole tre righe.
Informati meglio e (t)rolla di meno.
scuola pubblica, cioè aperta a tutti ma gestita da strutture non statali. questa è la vera e unica pluralità. informati. la cultura che nreclamate tanto a che ti serve se non ti infornmi?
giovanni aggiorna il tuo lessico : la scuola PUBBLICA NON STATALE l’ha introdotta il ministro diesse BERLINGUER .
Molte libertà, in particolare quelle che non mettono in discussione i diritti umani hanno un prezzo. Le visioni a senso unico tipiche del dogma se pure libertà (solo per alcuni) possono benissimo costare un prezzo. E questo perché a differenza della scuola pubblica che parla a tutti, quella confessionale discrimina i non credenti.
Se poi consideri la scuola confessionale veramente paritaria allora al pari di quella pubblica che offre la possibilità dell’ora di religione, anche quella confessionale dovrebbe prevedere un’ora di ateismo o di qualsiasi altra religione.
A parte il fatto che la storia delle religioni viene già impartita, fai la proposta di insegnare un’altra religione o l’ateismo alle scuole islamiche presenti in Italia (o ad altre scuole confessionali)
Certo vi aderiranno con entusiasmo.
Non mi risulta che nelle scuole cattoliche da voi considerate pubbliche, quindi per tutti, si rispetti i non credenti o no? Perché se rispondi che se non sono credenti devono andare nelle scuola statale, allora le scuole cattoliche non sono pubbliche
la situazione delle scuole private è più complessa di quanto pensi. Ci sono scuole pubbliche non statali. Scuole paritarie. Scuole riconosciute.
A parte queste spigolature giuridiche, la scuola pubblica non è intesa come “atea”, ma come “laica”, il che vuol dire che non deve né ispirarsi ad una religione, né espressamente avversarla.
Ovviamente ciò vale anche per i contenuti in essa insegnati.
Ma la sessualità, con buona pace di quanti, anche tra i prolife, auspicano venga affrontata a scuola, è qualcosa che, almeno per le scuole primarie, concerne la famiglia.
Per quanto riguarda il liceo, se ne può parlare. Ma la pornografia non ha niente a che fare con la sessualità.
Perché se il libro di Mazzucco è un libro di opinione lo è anche Giovannana Coscialunga.
@ Filomena,
certo di farti cosa gradita ti consiglio di dare una occhiatina alla legge 62/2000 ( trattasi dell’art. 3 , ma ti gioverebbe anche il 4 che è un pochino lungo)
3. Alle scuole paritarie private è assicurata piena libertà per quanto concerne l’orientamento culturale e l’indirizzo pedagogico-didattico. Tenuto conto del progetto educativo della scuola, l’insegnamento è improntato ai principi di libertà stabiliti dalla Costituzione repubblicana. Le scuole paritarie, svolgendo un servizio pubblico, accolgono chiunque, accettandone il progetto educativo, richieda di iscriversi, compresi gli alunni egli studenti con handicap. Il progetto educativo indica l’eventuale ispirazione di carattere culturale e religioso.
NON SONO COMUNQUE OBBLIGATORIE PER GLI ALUNNI LE ATTIVITÀ EXTRA-CURRICULARI CHE PRESUPPONGONO O ESIGONO L’ADESIONE AD UNA DETERMINATA IDEOLOGIA O CONFESSIONE RELIGIOSA.
Filomena,
chissa’ perche’ nella nostra scuola paritaria (parrocchiale) ci sono un sacco di non credenti, di atei e perfino qualche musulmano…
Perché mai in un paese libero la libertà di educazione debba avere un prezzo supplementare non lo capisco.
Te l’ho spiegato sopra
Credere in determinati valori non è discriminare chi non ci crede.
Discriminare è imporre una certe ideologia a senso unico a scapito dei valori che identificano una persona (affermazione che comprende tutte le religioni e tutti gli ideali che non siano contrapposti al bene comune).
E questo sta avvenendo alla grande nella scuola e nella società, in barba agli sproloqui sulla libertà.
La stessa definizione che hai dato per discriminazione vale anche esattamente al contrario cioè riferita alla scuola confessionale, te ne rendi conto? E’ come se avessi detto (e forse lo pensi ma spero di no) che solo i valori religiosi meritano dignità mentre altri tipi di valori propri dei non credenti no.
Nel commento sopra parlo di ideali, che possono non coincidere con una religione. Sicuramente i nostri limiti umani (che sono sotto gli occhi di chiunque non abbia deliri di onnipotenza) ci mettono nella condizione di dipendere da punti di riferimento.
Più precisamente credo che noi creature siamo relativi al Creatore.
Ho osservato per anni il lavoro di educatori non credenti.
Insegnano giustamente il rispetto delle regole, la solidarietà, il valore dell’amicizia, l’antirazzismo e in linea di massima ragazzini e famiglie, in quel contesto, vi aderiscono con beneficio di tutti.
Ma divenuti più grandi, in situazioni di marginalità (che sono quelle che io conosco), incominciano a porsi la domanda ovvia “perché devo aderire alle regole se non ne traggo nessun vantaggio ? Mi conviene?”
E’ l’unica domanda possibile, se queste regole non hanno un punto di riferimento e spesso la regola accettata nella prima adolescenza in seguito decade definitivamente con ovvie conseguenze.
Dirai che questo accade anche per la religione, ma la differenza, per quelli che hanno ricevuto una fede, è che questa fase di rifiuto è in genere transitoria ed avviene un recupero nell’età adulta, perché i valori, in questo caso, hanno un punto di riferimento.
Tralascio il commento su quegli educatori che, ad esempio, per combattere la droga, si arrotolano sigarettone di tabacco, con lo scopo, dicono loro, di mostrare ai ragazzi come si può essere trasgressivi senza danno.
I messaggi equivoci sono quanto di peggio si possa dare nel campo dell’educazione.
Nel caso di questo articolo il messaggio dato non è neppure equivoco, è penosamente specifico.
@ Filomena
Ti assicuro che dal punto di vista di un credente i valori religiosi meritano, in molti ambiti, di più dei valori religiosi di un ateo (mi riferisco agli scadenti atei di ultima generazione, creati in batteria) . Assurdamente quasi pretendi, per esempio, che la convinzione sul concetto di “vita umana” di un credente debba essere sullo stesso piano di “potenzialità di vita umana” di un religioso – radicale. Come dire: “poco mi importa se ammazzi una persona (perché la tua cultura dice che è solo potenziale) ma lo rispetto perché tutti siamo sullo stesso piano per dignità di valori
PS- Hai il solto problema con le differenze
filomena, vediamo bene come si esprimono i cosiddetti valori dei non credenti e come sono democratici quelli che li propinano. usando come sempre l’inganno, l’infingimento . e la solita pressione dei mezzi di informazione.
Questo romanzo non l’ho letto, ma non sarà certo più pieno di luoghi comuni e banalità di “Marcellino pane e vino” melenso filmetto della Sanpaolofilm che la mia bigotta maestra ci propinava una volta all’anno.
il passaggio letto in classe è la cronaca di un pom…no da maschio a maschio. Tanto per capirci.
Per piacere, elencami, uno per uno, quelli che secondo te sono i luoghi comuni in “Macellino Pane e Vino”, poi ne riparliamo…
Le uniche due scene del film che non siano melense, banali e piene di luoghi comuni di questo film sono i titoli di testa e i titoli di coda
Epic fail.
giovanni, lascia stare marcellino. altrimenti gianburrasca ti taglia le unghie.
i romanzetti Harmony (e non Armony) hanno ancora una loro dignità.
Un romanzo del genere, così come “50 sfumature di grigio”, “100 colpi di spazzola prima di andare a domire” e congeneri, non dovrebbe nemmeno venire pubblicato o, al più, dovrebbe venire collocato nelle librerie in un’apposita sezione con scritto “V. M. 18” ed agli acquirenti andrebbe richiesto apposito documento d’identità per accertarne la maggiore età.
Ma, di sicuro, romanzi del genere non devono finire nelle mani (e nelle menti) dei minorenni.
Io per ora non ho figli, ma quando li avrò mi sforzerò, insieme a mia moglie, di vigilare con attenzione sulla loro educazione, per evitare che ciò che gli insegneremo in famiglia venga distrutto da qualche insegnante radical-chic, post-68ino, abortista e/o militante LGBT.
Bene allora quando e se avrai figli (poveri loro), ti conviene trasferiti in una isola deserta così eviti di censurare i libri a ragazzi adolescenti che oggi la sanno sicuramente più lunga di te e ti mangiano la merenda.
Ma dove vivi? Sulla Luna? Oltre tutto i libri all’indice sono un “retaggio” non esattamente compatibile con la democrazia.
Sono d’accordo con Daniele;
prima di consigliare un romanzo del genere a dei minorenni, gli insegnanti avrebbero dovuto perlomeno spiegare ai genitori di cosa si trattava, perché lo consigliavano e dove potevano essere i problemi, non piazzarlo tra le mani dei ragazzini all’insaputa dei genitori (che evidentemente non hanno gradito, e a ragione). In più non capisco perché, dovendo trattare il tema dell’omosessualità, invece di scegliere un autore di spessore (chessò Saffo o Wilde) sono andati a cercare un’autrice semisconosciuta, il cui libro peraltro conteneva il brano in questione.
Come genitore decido io cosa è appropriato per mio figlio, non gli insegnanti, non lo Stato.
Daniele,
se ti puo’ consolare, io che devo gia’ lavorare duro per far crescere i “miei” figli in questo mondo nuovo, ti posso portare la mia esperienza. Se coi figli ci parli, se discuti, se li fai ragionare fin da piccoli, qualche speranza che crescano sani e che si accorgano da soli delle st***ate che propinano certi professori c’e’.
Purtroppo e per fortuna, i figli poi non sono piu’ tuoi, e crescono secondo la loro testa.
Ma tu puoi fare moltissimo, prima.
Poi puoi solo pregare, e lavorare con gli altri adulti che li incontrano (scuola, parrocchia, genitori di amici …).
E pregare 🙂
Chiedere agli studenti una loro interpretazione di alcune frasi del Papa significa discutere anche del tipo di società che vogliamo. Ciò non toglie che vadano studiati gli autori classici ma stimolare il ragionamento sul fatto che i rapporti nella società cambiano si trasformano significa arricchire non impoverire la cultura basandola sulla tradizione. E’ dal confronto di posizioni diverse e dalla mediazione che diamo la possibilità di costruire una opinione equilibrata.
L’articolo non dice affatto che gli insegnanti hanno fatto male a disctere in classe delle parole di Papa Francesco sugli omosessuali.
L’articolo dice, piuttosto, che gli insegnanti hanno presentato ai propri studenti una semplificazione fuorviante delle parole del Papa.
Infatti le parole – per intero – del Papa sono: “Se una persona omosessuale ha buona volontà e cerca il Signore, chi sono io per giudicarla? Un conto, però, è la persona omosessuale, un altro è la lobby gay: questa lobby, al pari delle altre lobbies, non è una cosa buona”.
Riassumere tutto questo nella frase “Chi sono io per giudicare i gay?” è già un forzare la mano e vuol dire affrontare l’argomento con pressapochismo e con un ben preciso piglio ideologico, quasi a voler dipingere Papa Francesco come “il Papa che apre ai matrimoni gay” (quando, invece, ha ribadito più volte che il Matrimonio è solo quello tra un uomo ed una donna).
Le notizie, anche nel contesto di un dibattito a scuola, andrebbero riportate per intero, evitando quindi di riportare solo questa o quella parte.
Non capisco dove sia il problema. Le professoresse, a detta degli alunni, hanno CONSIGLIATO la lettura di questo libro e i ragazzi hanno accettato. Non è vero che sono stati obbligati. E poi basta con tutta questa omofobia! Sinceramente penso che sia meglio leggere passaggi del genere piuttosto che accendere la tv e vedere continuamente scene di sesso in prime time oppure vedere Belen e compagnia bella con le tette di fuori! L’Italia è un paese ipocrita.
Il fatto che un docente “consigli” un libro, invece di “obbligare” a leggerlo, non fa alcuna differenza. Infatti, obbligatorio o facoltativo che sia, proporre e pubblicizzare tale romanzo a dei minorenni è stato un grave errore da parte dei docenti.
Infatti anche “Belen con le tette di fuori” e programmi tv come “Geordie Shore”, “Grande Fratello”, “Lucignolo” e tutti i programmi basati su nudità, erotismo, uso di droghe e linguaggio scurrile dovrebbero scomparire dalla tv o, tanto per cominciare, venire collocati in orari (dalle 23 in poi) tali per cui la probabilità che un minorenne sia davanti alla tv è più bassa.
Se consiglio a una persona di suicidarsi, converrai che non sto facendo cosa buona anche se non lo obbligo…
Cara signora, quel libro è una fetenzìa non per quel che dice ma per COME lo dice. Fa scarseggio, fa ribrezzo, fa venire il voltastomaco per quanto è scritto male. Non mi preoccupa l’immoralità, abbiamo visto di peggio. Mi preoccupano degli insegnanti che, dovendo far leggere un libro a ragazzi che magari non ne leggono neanche uno all’anno, non trovano altro che questo esercizio di “stile” porno-ferroviario.
Anche io insegno e se devo consigliare un libro ai miei piccoli alunni suggerisco Rodari, mica Geronimo Stilton!!! Letteratura adeguata al loro livello, non robaccia!!!!
ottimo articolo e concordo con il giudizio; la storia della letteratura dimostra chiaramente che ci sono stati romanzi straordinari che hanno parlato, detto, scritto di cose scabrosissime… ma erano appunto, libri straordinari… io non mi sono scandalizzato leggendo Nabokov e la sua lolita, ma quello è pura poesia, se ne può discutere ma Nabokov è uno scrittore meraviglioso, qui stiamo parlando solo di un libro… brutto
Infatti il punto è proprio quello: volevano parlare di omosessualità al liceo classico? E non c’erano Kavafis, Sandro Penna, Pasolini? Non c’era Oscar Wilde, non c’era l’Auden di Funeral blues? Un viaggio e due servizi, si parlava del tema e si insegnava qualcosa di valore.
La cosa odiosa e scandalosa sapete qual è? E’ la puzza sotto il naso, il razzismo viscido degli pseudo insegnanti per i quali, evidentemente, l’unica cosa da propinare agli allievi sono le pappine porno-soft della -Mazzucco perché roba più colta, più sofisticata non la capirebbero, non ne sarebbero all’altezza. .
Intanto però la furbetta Mazzucchi imperversa nei telegiornali come vittima di censura. Gli stessi telegiornali che hanno ignorato totalmente la vicenda giudiziaria e umana della giornalista e scrittrice Costanza Miriano, di cui femministe spagnole e tutto l’arco costituzionale iberico volevano bruciare un libro.
Che possa servire come fermaporta è tutto da vedere. Mica è un Millennio (nota per i più giovani: collana Einaudi di classici rilegati formato cofanetto).
Avevo pensato ad altri usi ma suppongo che non sia stampato su carta India…
E’ triste notare come la banalità e l’incapacità di un giudizio autonomo siano sempre più diffuse ad ogni livello.
Il pensiero collettivo si alimenta dei luoghi comuni uniformemente prodotti da TV e stampa.
Penso che qualche perplessità vaghi nella mente di diverse persone, che magari dovrebbero svolgere un ruolo di educatori, ma poi manca il coraggio di distinguersi dal gregge.