
Pakistan. Mentre bruciavano vivi due cristiani, la polizia c’era ma stava a guardare. «Proteggono i reali colpevoli»

La polizia c’era. Ma non ha fatto niente. Quando una folla di centinaia di musulmani ha bruciato vivi i coniugi cristiani Shehzad Masih e la moglie Shama Bibi le forze dell’ordine erano presenti sul luogo ma si sono rifiutate di intervenire per fermare l’omicidio.
IL VILLAGGIO ODIATO. È quanto emerge da nuove ricostruzioni effettuate da British Pakistani Christians. Secondo l’associazione, le vittime erano state schiavizzate dal datore di lavoro Mohammed Yousuf Gujjar, nella sua fabbrica di mattoni nel villaggio Chak 59, ed erano malviste dalla popolazione musulmana locale perché originarie del vicino villaggio cristiano Clarkabad. Nonostante l’alta disoccupazione, il villaggio è odiato e invidiato perché ha l’elettricità, un ufficio postale, una banca e una scuola.
«CONVERTITEVI ALL’ISLAM». I genitori di quattro figli, uno dei quali dato in adozione a uno zio per l’estrema povertà della coppia, erano andati a lavorare in fabbrica insieme ai cinque fratelli di Shehzad e alle rispettive famiglie. Le violenze sono cominciate quando nel villaggio e in quelli confinanti è circolata la voce secondo cui la donna avrebbe bruciato pagine del Corano. Un gruppo di estremisti ha allora affrontato la coppia, ordinando loro di pentirsi e di convertirsi all’islam. Shehzad e Shama hanno rifiutato e hanno pianificato la fuga, ma non sono potuti scappare a causa dei soldi che ancora dovevano al proprietario della fabbrica. Per impedire che fuggissero, il proprietario ha imprigionato Shama.
IMAM ESTREMISTI. Secondo le ultime notizie, la mattina del 4 novembre all’alba una piccola folla si è riunita davanti alla casa della coppia per vendicarsi per la presunta blasfemia. Una guardia della fabbrica ha chiesto a Shehzad di andare a consolare Shama nella stanza dov’era rinchiusa. Nelle ore successive, alcuni lavoratori della fabbrica hanno chiesto manforte nei villaggi vicini. Gli imam, attraverso gli altoparlanti delle moschee, hanno incitato una folla di centinaia di musulmani a vendicarsi della blasfemia.
«OCCHI INIETTATI DI SANGUE». Arrivati alla fabbrica, hanno preso la coppia e l’hanno picchiata con asce e bastoni. «Avevano gli occhi iniettati di sangue», secondo un cristiano che ha assistito alla scena. Poi li hanno attaccati con una corda a un trattore e trascinati lungo una strada piena di pietre e sassi, mentre la folla continuava a colpirli. Arrivati davanti ai forni della fabbrica, li hanno cosparsi di benzina e gettati nella fornace. Shehzad era sicuramente ancora vivo, forse la moglie era già morta per le violenze. La polizia ha assistito a tutta la scena ma si è rifiutata di fermare la folla.
INDAGINI SOSPETTE. Nonostante l’arresto di 44 indagati e la promessa del premier Nawaz Sharif di non avere «alcuna pietà» per questo «crimine inaccettabile», la polizia si è comportata in modo strano. Non ha permesso ai familiari delle vittime di sporgere denuncia, ma l’ha fatto in modo autonomo scrivendo nel rapporto i nomi della coppia in modo sbagliato. Si è anche rifiutata di inserire nel rapporto le testimonianze dirette di chi ha assistito alla barbarie.
Ha infine impedito che la comunità cristiana organizzasse un grande funerale, per timore di manifestazioni, e ha seppellito i pochi resti (foto a sinistra) di Shehzad e Shama in fretta e furia. Secondo un giornalista pachistano, la polizia sta cercando di «proteggere i reali colpevoli».
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16 commenti
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e BASTA con tutto questo vittimismo, cambiate disco. Tanto non aumenterà il vs consenso. ci sono problemi molto piu importanti al mondo.
Un vittimismo come il tuo, che ti lamenti di quelli che non sono problemi tuoi, è un problema del mondo intero che si risolve facilmente: stia zitto, canaglia peggiore di tutti gli assassini come quelli che giustifichi così.
Bomba atomica e tanti saluti
MarcoL, Piano Yinon? Ora non vanno più di moda i Protocolli dei Saggi di Sion? Scommetto che credi anche alle scie chimiche. Quando si ha più nulla di sensato da dire, o quando non ci si vergogna più di nulla l’asso nella manica di certa gente è sempre quello di tirare in ballo Israele.
Solo in mala fede si può sostenere che questo è banalmente islam “estremista” e quindi non ci si deve preoccupare. L’islam è peggio del nazismo.
La Fallaci scrisse che “Vi sono momenti nella vita in cui tacere diventa una colpa, e parlare diventa un obbligo. Un dovere morale, un imperativo categorico al quale non ci si puo’ sottrarre”, a proposito dell’islam.
Troppa gente in Italia tace, preoccupata più a diffondere l’ideologia gender ed esaltare il divorzio veloce.
E troppa gente tace anche all’Onu, pavidi e ignavi in maniera vergognosa.
I Piani e complotti segreti sono un’arma di confusione di massa, i patti sottoscritti fra sceicchi e eurocrati fin dagli anni Settanta, debitamente firmati e depositati agli atti e negli archivi dell’Ue, come dimostrato da Bat’Ye’Or, sono qualcosa di concreto. Per cui, se si punta sulla paranoia indotta dei Piani yunonici e si ignorano volutamente i fatti, la paranoia è doppia e la disinformazione elevata a enne potenza è sotto gli occhi di tutti.
Che bello, poi, alla MarcoL (che ricorda punto per punto Il forte Piano che se lo cana e se lo suona, ma dimentica la guerriglia islamica in Indonesia, Thailandia, Filippine), dire che Yinon e altre Spectra puntino sulla “suscettibilità islamica”, nota e dalla robuste radici che si allungano fino a noi: cosa che, però, quando non cè da giustificare così bene, così a proposito, in modo tanto brillante e caspiterina!, convincente i poveri sterminatori islamici, vere vittime invendicate di Yinon, viene dimenticata per esaltare la civiltà islamica, in cui la suscettibilità, le guerre sante e l’intolleranza hanno lungo corso. Così come l’oppressione della donna, la discriminazione dei dhimmi, così come l’idea che l’Islam sia “la religione naturale dell’umanità”, per cui non essere islamici è disumano. Tanto che le conversioni forzate e l’uccisione di chi non accetta di farlo vengono punite con la messa a morte: e sarà proprio per la conformità alle prescrizioni islamiche che neppure i musulmani moderati fanno sentire la loro voce, se non per ammonire cho osasse dubitare dei loro articoli di fede che l'”Islam è una religione di pace”: come si vede benissimo
E in tutto questo argomentare per assolvere gli assassini manifesti incolpandone altri, nessuna parola per le vittime: anzi, i complottisti in pieno fervore attivistico accusano chi documenta i massacri di cristiani – e non solo – di essere in malafede, di barare: di essere, insomma, mistificatori al servizio di Yinon!
Raider sei tu che stai andando in confusione.
Dove hai letto che sto difendendo l’slam? Se considero i musulmani suscettibili e reazionari sto affermando che sono delle inconsapevoli marionette al servizio dei poteri forti. Esiste un insulto peggiore di questo? Io credo di no.
Non credo neppure che l’occidente massonico consideri l’ Islam buono. I massoni, almeno quelli che stanno in alto, sanno la verità sull’ Islam e sono loro i poteri forti manovratori cui mi riferisco come dimostra l’elenco che ti ho fatto prima.
Tra mandante ed esecutore scusa se mi focalizzo sul mandante. Il mandante è la mente, il satana, l’anticristo, come lo vuoi chiamare? l’esecutore è un topo di fogna, un ignorante un disgraziato, un pirla. Come lo vuoi chiamare?
Raider, un altro errore che fai è considerare che la barbarie islamica e il Piano Yinon siano opposti.
Falso. Il primo è il catalizzatore del secondo. Gli ebrei conoscono i punti deboli di tutti i popoli e li sfruttano a loro vantaggio.
MarcoL, dai suoi chiarimenti si capisce, mi scusi, meno quello che voleva affermare, se voleva affermare qualcosa. Perchè lei rischia, argomentando ion modo così perentorio e apodditico, di dare l’impressione che le interessa di stendere una spessa coltre di fumo per negare un fatto, nel momento in cui vedo associarsi alla sua requisitoria altri, che so quanto spinti dall’impulso, questo sì, negazionista: lei accusa gli Ebrei, gli attribuisce un Piano segreto, ma di cui parla senza prove; mentre sono protocollati atti, trattati e accordi sottoscritti dal M.E.C. – quando l’Ue si chiamava così – e poi, confermati e controfirmati e amplaiti da padri, nonni, zii e fratelli (massonici: crede che non lo sappia?) eurocratici e dai petrolieri arabi, come documentato da BatYe’Or. In essi, era stabilito quello cui stiamo assistendo: un’immigrazione massiccia, con tutti gli effetti nel breve, medio e lungo periodo che sappiamo. cose cui lei non accenna, ma che non vorrei fossero, per lei, un capitolo del Piano cui sembrate affezionati in tanti. Strano, questo non vedere un fenomeno tanto macroscopico e non certo spontaeno e inevitabile per una legge della storia e non per direttive Ue oramai avallate anche da quel trombone suonato di B., anche perché lei stesso parla di “barbarie islamica”: e in Europa di islamici ce ne sono già un bel po’, ma non bastano perché lei se ne debba accorgere, se il Piano Ynon prevede che di essi debba fidarsi pure lei.
Gli alibi, le attenuanti, le scusanti che trova sono tutte a senso unico di marcia storica e per giunta, trasformano le circostanze che costituiscono prova in circostanze assolutorie di un estremismo islamico che lei stesso ritiene insito nella religione, cultura o carattere di questa gente perché debbano o farne le spese altri. Il senso di tutto questo reductio ad unum non si vede, anche se lei lascia capire chissà che c’è dietro, per doverlo dire apertamente: gioco a rimpiattino che a me non piace, perché non serve né alla chiarezza del discorso, né alla correttezza e alla fiducia reciproca, cui lei dimostra di tenere così poco. “I massoni sanno la verità sull’Islam”: che si può rispondere a una tanto solenne tavanata? Che mi basta sull’Islam quello che so io, non quello che sapete lei e i fratelli massoni grazie al Piano Yinon.
E su molte cose concrete, che le ho elencato come ragioni di fondo di una “suscettibilità islamica”, che, vede?, per lei sembra una specie di dato caratteriale, un’intemperanza di natura etnica, climatica, una specie di variante del colore locale, del folklore di gente che non sopporta neppure dodici vignette su Maometto, non una costante storica e un portato della cultura e delle religione autenticamente arabe e islamiche. Su questo, MicoL lei, con tutta la sua compostezza, non mi ha risposto: parlare di “barbarie islamica” sembra, detto così, senza entrare nel merito delle cose che le ho fatto osservare, eludere la questione e prendere per buono un pettegolezzo per tenere buono l’interlocutore. Non è il mio caso: e ora, lo sa.
Io non giudico opposti il doppio binario, migratorio e di guerra asimmetrica, che l’Islam adopera contro di noi; e i Piani di cui non sono informato neppure da chi pare sicuro di saperne più di me. Mentre trovo ridicole tutte le teorie complottiste sul predominio degli Ebrei che “conoscono tutti i punti deboli di tutti i popoli”: credere a queste teorie complottarde non mi sembra neppure un punto di forza. E comunque, non ne ho bisogno per combattere contro – sì: contro – chi vuole spazzare via l’identità storica, culturale e demografica e insieme, la libertà del mio Paese, perchè è esso e non altri di dire NO a Piani, accordi e direttive del Pensiero Unico in tema di immigrazione, genderismo, politica monetaria e politiche sociali.
Chiedo scusa a tutti coloro che leggeranno il mio post, costellato dei soliti errori di battitura.
Da dove nasce questo provvedimento meglio noto come legge sulla blasfemia, contenuto agli articoli 295/B-C e 298/A-C del codice penale pakistano ? Storicamente, esso rappresenta una delle sinistre eredità del dittatore filo-islamista Zia-ul-Haq (1978-1988) che nel 1977 in seguito ad un colpo di Stato appoggiato dall’intelligence (tanto per cambiare) statunitense depose il primo ministro pakistano, il nazionalista Ali Bhutto, impiccato due anni dopo.
Il Pakistan fa veramente spavento. I musulmani sembrano tutti invasati.
Atrocità di questo genere succedono in Pakistan, dove i cristiani sono minoranza; in India, che vuole insegnare il rispeto della legalità internazionale a due marò italiani, idem; ma cose del tutto analoghe succedono, ai cristiani, anche nelle Filippire, dove i cristiani sono maggioranza; e dove i musulmani non se la possono prendere con i cristiani, danno addosso ai buddisti e gente di altre religioni, come in Thailandia. Questo, per limitarsi all’Asia.
Sono notizie che fanno bene al cuoricino di quella brava gente che vuole espellere ope legis il Cristianesimo dalla nostra società e che se deve esprimersi contro la violenza, non nomina neppure i cristiani, detentori di un record che non basta a Scalfar8; mentre notizie così non dicono nulla a altr questi perché debba dire qualcosa: o se proprio qualcosa ha da dire sui cristiani massacrati dai musulmani, non nomina nemmeno gli assassini in nome del Corano: e darà la colpa al Piano Yinon.
Così, gli uni ignorano le vittime; gli altri, i carnefici: e gli uni e gli altri, perciò, sono d’accordo: notizie come questa non esistono, non si commentano, non si leggono. E le statistiche che documentano la mattanza di cristiani sono, quanto meno, “sospette”, faziose, ideologiche.
Forse, non esiste l’assassinio perfetto; ma c’è da credere che esistano i genocidi perfetti; di sicuro, esistono i perfetti cretini, per giunta, in completa malafede, che sentono la necessità di venire fino qui a dimostrarlo col loro negazionismo di fronte alla cronaca di ogni giorno e con la loro complicità morale e politica con il jihadismo.
Il Piano Yinon è in atto. La prova sta nell’ evidenza di un mondo arabo che va a fuoco a causa di
1) democrazia esportata in Iraq ed Afghanistan da George W. Bush. Risultato: con Saddam Hussein c’erano 1,5 milioni di cristiani nel paese. Nel 2010 se ne contano 500 mila.
2) onda d’urto in Pakistan che paga il trovarsi vicino all’Afghanistan ed essere una meta privilegiata dei talebani.
3) democrazia esportata in Libia dai sionisti Sarkozy, Cameron e Obama. Ora la libia è distrutta.
4) fermento democratico in Egitto che stava per fare la stessa fine della Libia se non era per Al-Sisi che ha preso il potere. Risultato: circa 60 saccheggiate e/o bruciate, violenze sui cristiani copti.
5) russofobia terrorista di matrice religiosa in Cecenia in chiave anti-Putin.
5) moti democratici in Siria, terra di convivenza interreligiosa promossa dall’ottimo e legittimo Presidente Bashar Al-Assad colpevole di essere alawita per Arabia Saudita e Qatar (nazioni serve di Israle) e amico di Hezbollah ed Iran (autentici nemici di Israele e quindi della Turchia altra serva di Israele).
6) Isis supportato in un primo tempo dall’America in chiave anti-assad e anti-sciita (ammissione di Hillary Clinton).
Questo non vuole essere un elenco esaustivo dello scenario arabo internazionale ma solo un frammento di Verita che è sotto gli occhi di tutti. Chiaramente in questa storia i musulmani spesso sono carnefici dei cristiani e di altri gruppi religiosi compresi altri musulmani, ma proprio perchè il Male era al corrente della loro suscettibilità li ha provocati…
Montanelli diceva di Scalfari:
“E’ incredibile la quantità di intelligenza che ci mette per elaborare certe scempiaggini”.
Lo stesso pensiero mi sorge quando leggo cose del tipo “piano Yinon”.
Che Israele brighi e faccia con i suoi servizi segreti è ovvio.
Al momento quello che più temono è che l’Iran diventi una potenza nucleare.
Ma da qui a postulare che fenomeni come “Boko Haram”, emiri che finanziano l’ISIS (manovrati per ipnosi a loro insaputa da Israele?), l’integralismo, la polizia che gira per strada a controllare l’ “ortodossia religiosa”, talebani, le stragi di cristiani e magari anche l’invasione delle cavallette dipendano tutte da Israele, beh ce ne vuole!
Proprio come faceva Scalfari: aveva una visione talmente ideologica e preconcetta della realtà da dover (di conseguenza) interpretare tutto (a costo di intricatissime elucubrazioni intellettuali) in modo tale che si adeguasse alla sua idea preconfezionata e precotta di realtà.
@Andrea UDT
Se conosce il francese può andarsi a vedere l’articolo “Boko Haram, le monstre utile” a firma di Alain Chouet, che è l’ex direttore dei renseignement de sécurité alla DGSE (i servizi francesi) sul sito di Monde Afrique.
Personalmente non credo che “dipenda tutto da Israele”, ma certamente una profiqua (e diabolica) collaborazione tra NATO, Israele e GCC (Gulf Cooperation Council) per creare destabilizzazione è innegabile, e questo all’atto pratico realizza ciò che lo stratega israeliano Oded Yinon auspicava nel documento “A Strategy for Israel in the Nineteen Eighties” rintracciabile in rete con l’introduzione del grande studioso Israel Shahak,