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Alla ricerca di pretesti per attaccare il governo, l’opposizione – ma sarebbe meglio dire i giornali di opposizione – è arrivata persino a lanciare un allarme per le parole pronunciate a Vienna dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, intervenuto all’Onu.
E così, dopo l’accusa di strage per i fatti di Cutro; l’accusa di insensibilità perché i ministri non andavano a Cutro come invece aveva fatto Mattarella; l’accusa di strumentalizzazione perché i ministri sono andati a Cutro; l’accusa di giocare coi cellulari durante la conferenza stampa; l’accusa di tenere troppo basse le luci durante la conferenza stampa; l’accusa di fare il karaoke in una festa di compleanno (e manco uno che c’avesse lo sguardo un po’ allucinato di una Sanna Marin); l’accusa di non aver salvato l’ultimo barcone di migranti in area Sar libica… è arrivata l’accusa a Mantovano di aver detto che «non ci sono droghe leggere».
Droga. Le ragioni del no
Ormai si attaccano a tutto. Ora tocca a ...
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