Ragazzi, per favore, abbiate pietà del Correttore di bozze. Già quel poraccio si è dovuto sciroppare, nell’ordine: 1) le laudi alla sobrietà e alle giacche “grigio-banca” del governo Monti, 2) gli osanna ai moniti di Napolitano, uno che sapeva richiamare alle mezze stagioni come nessun altro, 3) l’epica della svolta francescana del papa che dice buonasera e fa ok col ditone. Adesso pure il “Mattarella style” gli volete rifilare?
No dai, sul serio, il Mattarella style no. Passi pure la famosa uscita «in Panda», del resto era la sua prima da capo dello Stato. Ma non può essere che tutti i giornali (ma proprio tutti) decidano di pubblicare contemporaneamente un articolo per dire che Mattarella va da Firenze a Scandicci «in tramvia». Che notizia è? «È il Mattarella “style” che prende corpo a poco più di tre settimane dalla sua elezione a presidente della Repubblica». Cioè, adesso un tizio che sale sul tram non è più solo un altro pendolare, no, è uno stile che «prende corpo».
Ora, il Correttore di bozze comprende benissimo che è fatica convincere la gente ad appassionarsi a notizie tipo questa: “Mattarella: ‘C’è un forte bisogno di legalità'”. È dura per tutti, davvero. Però, di qui a immaginare che noi giornalai si possa invece trasformare il presidente in un’icona pop, beh, ce ne vuole. Soprattutto se per «dare corpo» al famoso stile abbiamo solo una Panda, qualche cogitabondo «silenzio», i mezzi pubblici e tanto, tantissimo «ascolto». Più che uno style, pare ‘na pizza. Qualche dritto al Corriere ha voluto sottolineare perfino come Mattarella «dopo il volo di linea» per Palermo abbia fatto addirittura «il viaggio in treno» fino a Firenze, ma non un treno della dannata Kasta, bensì l’umile «Frecciargento». Capito la straordineria umilté? Mica oro: argento.
Comunque è stata la «tramvia» a esasperare il Correttore di bozze. Scusate colleghi, non l’avete mai visto un signore che prende il tram? Ma poi «tramvia». Dai, su. Che cacchio è una tramvia? La sorella del torpedone? E quando Mattarella andrà in bici scriverete che «inforca il velocipede»? O che «rinuncia all’autovettura»?
D’accordo. Il Correttore di bozze sarà pure una piattola ma un neurone ce l’ha anche lui. L’ha capito che questa cosa che «prende corpo» in tramvia rappresenta – come hanno scritto tutti (ma proprio tutti) – «una novità di cerimoniale» per «un appuntamento dal sapore istituzionale», e dunque è a suo modo una notizia. A suo modo però. In fondo è anche carino sapere che il presidente della Repubblica alla fine dell’ambaradan è uno di noi. Ma sarà che ci si debba ricamare attorno ‘sta pisquanata del “Mattarella style”?
Niente. Tutti a spiegare che la tramvia, del resto, ha le sue buone ragioni, poiché voi correttori di bozze forse non lo sapete ma pare che tale moderno convoglio vanti un «tempo di percorrenza di solito più rapido rispetto a quello impiegato dalle auto». Giuro. E le indiscrezioni non sono mica finite. Eccone un’altra: «Tra i motivi che sarebbero all’origine della scelta del Presidente quello di evitare disagi al traffico, sempre intenso, tra Firenze e Scandicci». Il condizionale è d’obbligo perché lo scoop non ha avuto le necessarie conferme. Ma qui arriva la vera notizia bomba, giustamente riportata da tutti (ma proprio tutti): «A influenzare la decisione del capo dello Stato, viene fatto notare, anche la natura ecologica del mezzo di trasporto: la tramvia fiorentina infatti è alimentata completamente ad energia elettrica». E mentre il popolo ancor si interroga su quell’intrigante «viene fatto notare», ecco che nel Correttore di bozze prende corpo un irresistibile colpo di sonno.