Chissà cosa avranno pensato i firmatari della campagna Stop Vivisection quando hanno letto la notizia pubblicata nel numero di Newsweek in edicola questa settimana: scienziati delle università della Florida e della California avrebbero ottenuto risultati interessanti nella ricerca di una possibile cura per l’Hiv attraverso lo studio della Fiv, il virus della sindrome da immunodeficienza contratta dai gatti. La versione felina dell’Aids insomma.
LA RICERCA. Mentre in Europa si raccolgono adesioni per bloccare l’utilizzo degli animali in laboratorio, negli Stati Uniti la sperimentazione sui felini potrebbe portare a una scoperta notevole per il benessere dell’uomo. Il magazine statunitense riprende a sua volta un articolo del Journal of Virology, dove la ricerca è presentata con precisione. Gli scienziati americani spiegano che le analisi sono ancora a uno stato iniziale e occorre attendere ulteriori passi avanti, ma le scoperte cui al momento sono arrivati segnerebbero un bel passo verso un possibile vaccino contro l’Aids. Fondamentale è la correlazione che intercorre tra i due virus, sebbene essi non siano perfettamente identici. «Uno dei motivi per cui non si è riusciti ancora ad arrivare con successo a un vaccino per l’Hiv è che non sappiamo ancora quale parte dell’Hiv sia da combinare per produrre il vaccino più efficace», è il commento di Janet Yamamoto, docente di immunologia retrovirale presso l’ateneo della Florida.
LINFOCITI, PROTEINE, PEPTIDI. In ogni caso, secondo il Newsweek, la scoperta non va sottovalutata: il lavoro dei ricercatori si sta focalizzando attorno ai linfociti, cellule che contribuiscono all’edificazione del sistema immunitario e aiutano l’organismo a combattere contro le malattie. L’equipe della professoressa Yamamoto ha scoperto che una proteina ottenuta dalla Fiv innesca una risposta difensiva nel sangue di chi ha l’Hiv: «Sorprendentemente – spiega la scienziata – abbiamo visto che alcuni peptidi del virus felino dell’Aids possono lavorare bene nel produrre linfociti umani che combattano contro l’Hiv». «Ci teniamo a sottolineare come le nostre scoperte non significhino che l’Aids felino infetta gli uomini», ha aggiunto Jay Levy, docente di medicina all’University of California, «quanto piuttosto che il virus del gatto assomiglia a sufficienza a quello umano, tanto che questa reazione crociata può essere osservata».